Goltzius and the Pelican Company pone al centro del racconto l’artista Hendrik Goltzius, fra i primi e più noti incisori di stampe erotiche nell’Europa di fine Cinquecento. Goltzius (Ramsey Nasr), al cospetto del Mangravio di Alsazia (F. Murray Abraham, l’indimenticabile Salieri di Amadeus), richiede i finanziamenti necessari alla pubblicazione di un volume di incisioni raffiguranti le pagine più scabrose dell’Antico Testamento. Ma il Mangravio impone una condicio sine qua non al proprio atto di mecenatismo: la compagnia di Goltzius, la Pelican Company, dovrà mettere in scena, a beneficio della sua corte, sei episodi biblici basati su altrettanti tabù sessuali: la fornicazione, l’incesto, l’adulterio, la pederastia, la prostituzione ed infine la necrofilia, in un delirante viaggio nei recessi più oscuri ed insidiosi del desiderio. Un viaggio che prende inizio dal libro della Genesi, con Adamo ed Eva impegnati a soddisfare la curiosità voyeruistica del pubblico con i loro forsennati accoppiamenti, e culmina in una cruda rivisitazione della storia di Salomé e Giovanni Battista, passando nel frattempo per le vicende di Lot e le sue figlie, di Davide e Betsabea, di Putifarre e sua moglie e di Sansone e Dalila.
Fin dai suoi esordi, la produzione di Peter Greenaway è stata caratterizzata da un connubio inestricabile fra cinema, teatro e pittura: la peculiare cifra stilistica del regista ga...