In Arancia meccanica il giovane Alex è di indole ribelle e violenta e con tre compagni, soprannominati drughi, compie crimini di ogni genere ai danni di comuni cittadini, da crudeli pestaggi a brutali strupri. Per non perdere il ruolo di leader non esita a imporsi con fermezza anche con i suoi stessi compari; questi, stanchi del suo atteggiamento distopico, lo tramortiscono dopo un'irruzione andata a male in cui una donna è stata uccisa. Alex viene così arrestato e condannato a 14 anni di carcere, ma dopo solo ventiquattro mesi, scelto tra diversi candidati, accetta di sottoporsi ad una cura sperimentale del governo, conosciuta come trattamento Ludovico, che si pone l'obiettivo di estirpare gli istinti malvagi insiti nell'individuo...
Per quanto si possa capirne di cinema, intuire il modo in cui un film verrà accolto dalle masse non è esattamente un compito facile: non lo è neanche per uno come Malcolm McDowell, che oggi spegne ben 80 candeline e che, ormai mezzo secolo fa, non avrebbe mai immaginato il clamoroso successo riscosso da Arancia Meccanica.
Dopo la sua uscita nel 1971, Arancia Meccanica, uno dei film più controversi di Stanely Kubrick, fu bandito dai cinema del Regno Unito per più di un quarto di secolo. Sicuramente a causa della "scorpacciata di ultraviolenza", per usare le parole del protagonista, ma la cosa singolare è che la richiesta di vietarlo venne dallo stesso regista.
Arancia Meccanica non è un film facile da guardare: il capolavoro di Stanley Kubrick è un'orgia senza fine di violenza di vario genere, ai danni prima delle malcapitate vittime dei protagonisti e poi del protagonista stesso, quell'Alex magistralmente interpretato da un Malcolm McDowell passato giustamente alla storia.