Novembre 2003. Ventottenne anarchico e antimilitarista, Aureliano riceve l’offerta di partire per lavorare come aiuto regista in un film da girare in Iraq. Al seguito di Stefano Rolla, il regista che lo ha coinvolto con la sua passione per il cinema e il suo entusiasmo per il lavoro e per la vita, Aureliano non fa in tempo a finire un pacchetto di sigarette che si ritrova nel mezzo dell’attentato alla caserma di Nassirya del 12 novembre 2003. Unico civile sopravvissuto di una strage che ha ucciso ben diciannove italiani, Aureliano, gravemente ferito, testimone e vittima dell’avvenimento, passa dall’ospedale americano di Nassirya a quello del Celio di Roma, in una lunga degenza in cui si ritrova assediato dai politici, dai militari e dai giornalisti. Nel frattempo, infatti, è diventato suo malgrado un eroe per caso.
"Venti sigarette è il frutto di una lunga elaborazione dell'esperienza più atroce della mia vita, nel tentativo di trarne qualcosa di costruttivo. Una tale elaborazione comprende t...