Wonder Woman e le donne: è scontro fra James Cameron e Patty Jenkins

A quasi tre mesi dall'uscita, James Cameron parla di Wonder Woman, definendolo un passo indietro nella parità dei sessi.

Wonder Woman e le donne: è scontro fra James Cameron e Patty Jenkins
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Nonostante gli enormi passi avanti fatti negli ultimi decenni, arrivati al cuore del 2017 la parità assoluta dei sessi è ancora lontana dal definirsi realizzata. Esistono ancora troppe differenze nel mondo del lavoro, nella famiglia, nelle società industrializzate e non, perché uomini e donne possano ritenersi detentori di pari diritti. Le donne subiscono ancora enormi ingiustizie nella vita di tutti i giorni, motivo per cui simboli e personaggi positivi sono sempre ben accetti e fanno guardare più serenamente al futuro. Quando questi arrivano dal cinema, ancora meglio, poiché l'impatto mediatico è sicuramente di grande effetto. L'ultimo film in grado di risvegliare le coscienze comuni è stato sicuramente Wonder Woman, che ha rimesso la donna al centro di tutto, e che donna. Gal Gadot è certamente diventata la signora del momento, non è stata la sola però, con lei nel cast c'erano anche Connie Nielsen, Robin Wright, Samantha Jo, Elena Anaya, Lucy Davis, tutte guidate dalla regista Patty Jenkins. Parliamo dunque di un progetto tutto al femminile che ha dato una nuova speranza al sesso cosiddetto "debole", ma che in realtà nasconde una forza che molti sottovalutano. Wonder Woman ha così ottenuto pareri positivi da ogni fronte, diventando un campione d'incassi per la stessa Warner Bros. che l'ha prodotto con passione. Ora però, a tre mesi di complimenti unilaterali, una voce si è staccata dal coro, quella di James Cameron, veterano della regia e profondo conoscitore di Hollywood.

Cameron VS Jenkins

L'autore di Titanic e Avatar ha frenato sulla questione femminile, dicendo che in fondo Wonder Woman non porta nulla di nuovo alle donne di oggi. "È la solita Hollywood al maschile che fa quello che sa fare meglio. Il film mi è piaciuto, però è un passo indietro, Wonder Woman è un'icona oggettivata. Sarah Connor invece era un'icona di forza, non di bellezza, una donna problematica, una madre terribile che ha guadagnato il rispetto del pubblico solo grazie alla sua grinta." Il regista si è tolto un sassolino dalla scarpa anche rispetto alla questione delle scarse quote rose nell'industria cinematografica: "A Hollywood ci sono tantissime donne di potere che possono fungere da guida e dare forma ai film che realizzano, lo dico da secoli". Come da copione, Patty Jenkins, una donna tutta d'un pezzo che dice sempre ciò che pensa, ha subito risposto a tono usando Twitter. "Non mi sorprende il fatto che James Cameron non abbia capito cosa rappresenta, o cosa vorrebbe rappresentare, Wonder Woman per le donne di tutto il mondo. Lui è un grande filmmaker, ma non è una donna".

L'eroina di tutti

E ha continuato: "Aveva adorato il mio film Monster", opera in cui Charlize Theron interpreta una prostituta problematica, "aveva apprezzato il ritratto di una donna forte e segnata dalla vita. Una donna però non può sempre essere dura, problematica e traumatizzata per essere forte, e perché mai non potremmo essere multidimensionali pur essendo attraenti e amorevoli? Io credo nelle donne che possono e dovrebbero fare qualsiasi cosa vogliano, esattamente come i personaggi maschili. Le donne che hanno visto il film sono sicuramente in grado di giudicare per conto loro che tipo di eroina sia Wonder Woman." Questo botta e risposta ha generato una discussione mondiale sui social media come non accadeva da tempo, e i commenti sono tendenzialmente contro James Cameron, che si sarebbe dimostrato cinico e insensibile rispetto alla questione. Wonder Woman certamente non ha inventato nulla e non è un manifesto femminista a 360 gradi, c'è tanto altro nella nostra storia, ma è comunque un faro che può aiutare a far luce, a vedere meglio nelle pieghe della nostra società. Uomini e donne devono ancora lavorare di buona lena per raggiungere, insieme, la parità dei diritti, magari partendo proprio dal cinema, un mondo ancora pieno di ombre. Creare nuove guerre, nuovo odio, servirà sicuramente a poco.

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