Tom Holland: il bambino prodigio è diventato grande. E ora c'è Spider-Man

L'esordio, giovanissimo, a teatro con Billy Elliott. Poi la veloce scalata verso Hollywood: conosciamo meglio il nuovo Spider-Man.

Tom Holland: il bambino prodigio è diventato grande. E ora c'è Spider-Man
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Viso comune, occhi furbi, corpo ancora adolescente distribuito su 1.73 cm di altezza (un po' pochini rispetto agli standard medi dei suoi colleghi adulti). Tom Stanley Holland, ventenne londinese, è finalmente libero di sfoggiare i muscoli durante la promozione di Spider-Man: Homecoming, il cinecomic Marvel che lo vede protagonista e che di fatto "riavvia" - termine italiano per tradurre l'americano reboot - le sorti del supereroe al cinema dopo la versione di Sam Raimi (con Tobey McGuire) e quella di Marc Webb (con Andrew Garfield). Holland è il terzo Uomo Ragno in live action della storia, il più giovane, il più scaltro, il più social; e per conquistare il definitivo si da parte dei produttori, ha dovuto sfoderare tutte le qualità recitative e non solo, frutto di allenamenti ginnici e mentali maturati dall'infanzia. "Mi sembrava di essere agli Hunger Games" ha raccontato. Cinque mesi, otto provini, i test con Robert Downey Jr e Chris Evans. Poi l'attesa snervante, le telefonate che non arrivavano e infine quel post su Instagram: hanno scelto proprio lui, l'ex bambino prodigio di Londra, il Billy Elliott nel musical omonimo. Il resto, come si dice, è già storia.

Dal musical al cinema: il percorso di un bambino prodigio

Nato nel 1996 in una famiglia di persone molto creative (mamma fotografa, papà attore comico), Tom Holland cresce con l'arte performativa nel sangue: frequenta la Brit School for Performing Arts & Digital e nel 2008 entra nel cast di Billy Elliott the Musical, i cui brani sono stati scritti e arrangiati da Elthon John, prima ricoprendo il ruolo di Michael e successivamente di Billy stesso. Calcherà il palcoscenico del West End per tre stagioni, ricevendo ottime critiche e scroscianti applausi dal pubblico. Intanto il desiderio di recitare non si affievolisce ma anzi, cerca di realizzarsi in altri ambienti più grandi e pericolosi: così, mentre i genitori lo vogliono seduto tra i banchi di scuola, Holland sostiene provini in giro per l'Europa, come quello dove convince Juan Antonio Bayona a ingaggiarlo per The Impossibile. Nel film del regista spagnolo interpreta Lucas Bennett, figlio di Henry (Ewan McGregor) e Maria (Naomi Watts), sopravvissuto allo tsunami del 2004 in Thailandia, e la sua prova attoriale conquista l'attenzione di tutti. Anche ad Hollywood il nome di Tom Holland inizia a risuonare con una certa frequenza: c'è chi pretende che venga nominato agli Oscar, chi ne tesse le lodi in attesa di un futuro neanche troppo lontano. E il ragazzo ha soltanto sedici anni.

È un momento assai delicato nella vita professionale di un attore, quello che segue il tempo del gioco e precede l'entrata nel mondo adulto, con la responsabilità di non deludere le aspettative esterne che incombe e il tentativo di trovare la propria strada all'interno di un'industria sempre più esclusiva. Per svezzarsi completamente e fare il salto, Holland seleziona con cura i suoi progetti: nel 2013 presta la voce nella pellicola di Steven Knight Locke (bellissimo dramma ambientato nell'abitacolo di un'automobile con Tom Hardy unico interprete fisico) e nel 2015 appare nel ricco cast di Heart of the sea - Le origini di Moby Dick, blockbuster d'avventura diretto da Ron Howard dove compaiono anche Chris Hemsworth, Cillian Murphy, Brendan Gleeson e Ben Whishaw. Ancora bimbo tra i grandi che lo superano per stazza e personalità, ha l'occasione di stupire ritagliandosi un cameo d'eccezione nel cinecomic corale Captain America: Civil War (2016), dove esordisce nei panni di Spider-Man.

Il giovane supereroe di casa Marvel

L'epopea che l'ha portato ad indossare il costume rosso e blu, come avrete letto in alto, è stata lunga e faticosa, ma alla fine Holland è riuscito a portare sullo schermo un Peter Parker credibile e tratteggiato? "Abbiamo riportato il personaggio nella realtà, a scuola, inserito nel suo contesto - racconta Holland, di passaggio a Roma qualche giorno fa - Poi ci siamo chiesti: cosa farebbe un quindicenne con i superpoteri? La verità è che si divertirebbe. Non lo sente ancora come una responsabilità.". Insomma, lontani dai grandi poteri da cui derivano grandi responsabilità, Spider-Man Homecoming racconta la storia di un eroe in crescita, che da giovane diventa uomo, con tutte le insidie del caso. Anche il suo interprete non è più un bambino ma è ormai un giovane uomo, con prospettive ed ambizioni. "Voglio seguire le orme di Leonardo DiCaprio, Jake Gyllenhaal e Meryl Streep, e come loro non voglio restare intrappolato in un personaggio." Tom Holland sembra avere le idee chiare. Magari tra qualche anno lo vedremo indossare lo smoking di James Bond. Magari.

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