Speciale The Town - Incontro col cast

Il resoconto del nostro incontro col cast del thriller The Town

Speciale The Town - Incontro col cast
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Per buona parte dei maschietti non è altro che il Matt Murdock alias Daredevil trasportato dai fumetti alla celluloide, per le femminucce, invece, l'ennesimo bello sfornato dalla Hollywood d'inizio XXI secolo. Classe 1972, il californiano Ben Affleck, vincitore del premio Oscar per la sceneggiatura di Will Hunting-Genio ribelle (1997) di Gus Van Sant, scritta insieme a Matt Damon, e con un curriculum comprendente oltre cinquanta interpretazioni, è approdato presso la sessantasettesima Mostra d'arte cinematografica di Venezia per presentare The town. Tratto dal romanzo Prince of thieves di Chuck Hogan, si tratta del suo secondo lavoro da regista, a tre anni dall'esordio dietro la macchina da presa Gone baby gone (2007). Presenti in conferenza anche il cast e il produttore Graham King.

L'incontro col cast

Rispetto al romanzo, in cosa varia questo adattamento cinematografico?

Ben Affleck: Ovviamente, abbiamo dovuto cambiare qualcosa, altrimenti il film sarebbe durato sette ore, ed il finale è diverso.

Per Graham King come ci si sente a tornare a Venezia?

Graham King: E' meraviglioso tornare a Venezia, sono orgoglioso del lavoro fatto con Ben.

Per la realizzazione del film, siete forse stati influenzati dai classici della Warner Bros degli anni Trenta?

Ben Affleck: Non so bene cosa sia accaduto durante la lavorazione, sicuramente qualche influenza c'è stata e posso dire che Jeremy, in effetti, somiglia a James Cagney (ride). Comunque, vi posso dire che un film che mi ha influenzato è Gomorra.

E Jeremy ha portato forse qualcosa del suo personaggio interpretato in The hurt locker?

Jeremy Renner: No, non credo di aver portato niente da The hurt locker a questo film.

Visto che ha lavorato con entrambi, Rebecca Hall può fare un confronto tra Woody Allen e Ben Affleck?

Rebecca Hall: E' impossibile fare un confronto tra bravi registi, un bravo regista lo è e basta. Comunque, Woody Allen è anche un attore, mentre Ben non è un attore che fa finta di fare il regista, ma un bravissimo regista e un bravissimo attore.

Ci sono forse analogie tra Will Hunting-genio ribelle, Gone baby gone e questo film?

Ben Affleck: Credo di sì. I film di Hollywood hanno sempre a che fare con l'attaccamento dei figli ai genitori, mentre questa volta ho cercato di fare qualcosa di diverso. Comunque, è importante il luogo in cui cresciamo.

In che modo lavora Ben Affleck con gli attori?

Jeremy Renner: A me ha detto di non fare storie e di non rompere, mi ha portato in prigione e fatto conoscere molti criminali (ride).

Rebecca Hall: A me ha parlato molto del mio personaggio, mi ha dato molte informazioni di sfondo, lasciandomi anche parecchia libertà.

Jon Hamm: Lavoravamo con molti agenti e con la polizia locale a Boston. Ben mi ha dato la possibilità di lavorare in un ambiente molto aperto sul set, e ciò è molto importante.

Ben Affleck: Quando ha attori di questo calibro, il regista non deve fare molto, deve soltanto dare loro un ambiente confortevole.

Avete mai pensato al fatto che questa storia potrebbe incitare all'emulazione?

Ben Affleck: Sì, mi ero posto la domanda, ma volevo fare una storia veritiera, né glorificare, né rendere eccessivamente semplice il personaggio.

Questo è solo il primo di una serie di film? E Ben Affleck continuerà a fare il regista?

Ben Affleck: Sicuramente voglio continuare a fare il regista, in quanto la prima volta ero nervoso, mentre la seconda c'era più fiducia reciproca tra me e gli attori. Comunque, questo non è il primo di una serie di film.

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