Speciale The Spirit

The city screams and i am her Spirit.

Speciale The Spirit
Articolo a cura di

Eisner/Miller

Will Eisner sicuramente si sta facendo grasse risate. Ovunque egli sia.
Quando ha disegnato per la prima volta Danny Colt, di certo non immaginava che la sua creazione datata addirittura 1940, sarebbe finita negli ingranaggi dell'industria del cinema, ma contro ogni pronostico è andata così.
Spirit, anzi The Spirit ha permesso la nascita del fumetto poliziesco come noi oggi lo conosciamo, già dalla sua prima tavola Eisner (forse senza saperlo) aveva gettato le regole base di lettura e di esposizione che da quel lontano momento sono state adottate come verità assolute da ogni autore su piazza. Insomma Will Eisner autore di "The Spirit" ha rivoluzionato il mondo dei fumetti, ma il suo lavoro avrà lo stesso impatto su quello del cinema?
Per poter rispondere in modo esauriente a questa domanda, abbiamo analizzato su entrambi i fronti le varie possibilità.
The Spirit attraversa dodici anni di storia statunitense, nascendo come traino dei quotidiani americani: sette pagine a colori con brevi storie auto-conclusive che da subito appassionano i lettori.
E' il primo Comics pensato dallo stesso autore per un pubblico esclusivamente adulto: i temi trattati nelle sue avventure sono si pervasi da un ironia arguta, ma presentano comunque risvolti profondi e intrecciati a argomenti molto pesanti, come la sessualità e la malavita, materiale piuttosto tabù negli anni '40.
Forse proprio perchè Spirit si muove dove nessun altro è stato prima che appassiona tanto l'opinione comune. Le storie parlano di un detective, Danny Colt, con un acerrimo nemico, uno scienziato pazzo con la mania dell'immortalità, Octopus.
Durante l'ennesima missione volta a sventare il tentativo di ottenere la vita eterna da parte di Octopus, Danny rimane apparentemente ucciso finendo con l'immergersi completamente nel liquido di lunga vita del suo acerrimo nemico.
Da quel fatidico istante nascerà The spirit, un giustiziere mascherato che agisce nell'ombra per proteggere gli abitanti di Central City: Danny infatti ha preferito lasciar credere a tutti di essere morto nell'incidente, per poter continuare in modo più efficace la sua lotta al crimine senza più legami e obblighi.
Cappello, giaccone e mascherina blu. Il look di Spirit è stato dettato dal budget più che da una vera scelta stilistica, infatti, proprio come nelle strip di superman, l'inchiostro usato ai tempi sui giornali non poteva simulare correttamente il nero, utilizzato solo per le bordure, ma al suo posto c'era il blu, ed è questa "decisione" che conferì il look un pò eccessivo da Detective che nella decade successiva contraddistinse il personaggio.
Ma le sue storie non sono solo pervase da misteri e sotterfugi: Spirit possiede un nutrito stuolo di bellissime donne, alcune vogliono fargli al pelle, altre sposarlo e altre ancora desiderano solo baci appassionati.
Avvenenti ragazze, astute e mortali, direttamente colte da icone del grande schermo, e quindi non c'è da rimanere stupiti se vediamo che Sand saref, la mortale assassina amante di Spirit, risulta un po' troppo simile a Katherine Hepburn.. già da allora i fumetti erano pesantemente influenzati dal cinema.
Allora come possiamo giudicare Frank Miller?
Miller è un autore di fumetti considerato (alla pari di Alan Moore o Neil Gaiman) un rivoluzionario, e non è un caso che sia stato allievo dello stesso Eisner per molti anni, carpendone i segreti e i trucchi del mestiere.
Ed è grazie a questa sua eredità che abbiamo Graphic Novel Monumentali come "Il Cavaliere Oscuro" (niente a che vedere con il film di Christophen Nolan) o "Batman: anno uno", due perle della collana fumettistica dell'uomo pipistrello.
Miller è stato talmente influenzato dal suo mentore da voler omaggiare la sua memoria con una pellicola sulla sua più grande creazione, appunto, The Spirit.

Lo Spirito della Carta, Lo Spirito della Pellicola

Miller non ha mai nascosto la sua passione per la regia e questo si evince già dalla sua articolata composizione vignettistica e dal suo interesse per progetti Hollywoodiani come Sin City o 300, che probabilmente sono stati un test di prova per cimentarsi in questo viaggio da solo, senza più il "semplice ruolo del Consigliere".
Eisner e Miller sono legati da un profondo rispetto reciproco, ed è forse la scomparsa del mentore ad aver convinto l'allievo a cimentarsi in questo ambizioso progetto.
Le trasposizioni cinematografiche di fumetti, non sempre hanno dato esiti particolarmente rosei (come ad esempio Daredevil), ma da quando gli stessi autori hanno osato mettersi dietro la macchina da presa i risultati si sono cominciati a vedere (Mirror Mask o Ironman per quanto riguarda il potere decisionale della major Marvel) e se qualcuno di particolarmente dotato come Miller vuole cimentarsi in un impegno tanto gravoso, qualche oncia di fiducia dobbiamo dargliela.
Forse l'idea è sopraggiunta sul set di Sin City, mentre lavorava spalla a spalla con Rober Rodriguez. La pellicola del 2005 ricalca fino alla maniacalità la graphic novel originale, trasformando le tavole del fumetto in un vero e proprio story board: seguendo il film con l'albo in mano vi possiamo assicurare che c'è da rimanere stupiti.
Ma si tratta di tutto un altro paio di maniche con The spirit. Le più grandi differenze nell'approccio di realizzazzione sono due: in primo luogo non si tratta di un lavoro di Miller, che per quanto bene lo conosca appartiene del tutto a Eisner, in secondo luogo negli anni quaranta non c'era ancora l'idea di una vignettistica a toni registici , specialmente sulle strip di un quotidiano, quindi è già accantonata l'idea di seguire le tavole originali come spunto per lo Story Board.
Fortunatamente Miller (come già annunciato nel Blog di produzione) intende realizzare una pellicola omaggio, rispettosa verso l'anima dell'idea originale del suo mentore anche se non ne ricalca l'esatta e identica facciata (qui si spiega la suite di Spirit cambiata da blu a nero).. è proprio come in uno di quei discorsi che si fanno ai funerali dove si tende ad accantonare i ricordi spiacevoli o i difetti del compianto, risaltandone invece le qualità e l'idealizzazione dei propositi originali: su questo sembra incentrata la linea di pensiero alla base del film di Miller.
Qualche mese fa, all'uscita del teaser, nel quale veniva riproposto una linea molto affine a quella di Sin City, scoppiò un putiferio nel web: centinaia di fan storsero il naso nel vedere un personaggio leggendario come Spirit riproposto con uno stile che non gli apparteneva (per quanto adatto), ma si trattò solo di un malinteso. "Il film non sarà una copia di Sin city" tranquilizzò Miller " sarà a colori e verrà girato il più fedelmente possibile all'opera originale".
Uscirà nelle sale a Natale e ancora si sa molto poco sulla trama, ma, per quanto possiamo dedurne, tratterà sicuramente delle origini del personaggio, forse del suo primo incontro con Octopus e di una breve infarinatura del suo passato.
Molti ruoli chiave, come il Commissario Dolan (un pò il corrispettivo del commissario Gordon di Batman) non hanno ancora avuto una release dell'aspetto che avranno nella pellicola, per ora conosciamo solo il bellissimo e sensuale cast femminile che non sarà un semplice "contorno" alla storia ma come nelle più classiche avventure di Colt la trama si svilupperà attorno a storie d'amore negate e tradimenti. Anche questa è un importante differenza che rende il fumetto (e speriamo anche il film) davvero unico: i personaggi femminili non rivestono solo il classico stereitipo occupazione della madamigella in pericolo, ma attraversa tutto lo spettro di complicazioni che solo una donna può dare.
Le donne appunto, sono sempre il centro di ogni storia di Spirit, quindi se vogliamo capire in anteprima di cosa tratterà il film, l'unica cosa che possiamo fare è analizzarne le interpreti.

IL Cast è Donna

Spirit è un playboy, nessuna donna è mai riuscito ad incastrarlo (emotivamente parlando) ad esclusione di una: l'unica ragazza che Danny abbia mai amato è ora un assassina a pagamento che per qualche oscuro motivo lo odia a morte.
Sand Saref è la femme fatale che è riuscita a rubare il cuore di Spirit. I due sono cresciuti assieme nei bassifondi di Central City, ma poi il destino li ha messi ai lati opposti della legge, lui poliziotto e lei sensuale assassina. E' normale che per interpretarla l'autore abbia scelto la donna considerata "la più sexy del mondo" almeno da E! Entertainment, Eva Mendes (Ghost Rider - Training Day).
Ma per ogni cattiva ragazza ce ne è anche una buona: Ellen Dolan è la donna da sposare, carina e avvenente tutt'altro che "pericolosa", aiuta Spirit a risolvere i casi più intricati cercando sempre di portalo all'altare. Figlia del Comissario Dolan, ricopre quasi sempre il ruolo di donna in pericolo e d'unico affetto sincero del nostro eroe. Sarah Paulson è un attrice comparsa soprattutto in serie televisive, ma ha la giusta aria acqua e sapone che Ellen sfoggia continuamente.
Scarlett Johansson (Lost in translation - a love song for Bobby Long) col suo corpo da Pin Up anni 50, nei panni dell'algida chirurga pare una scelta un po' azzardata, ma la Dottoressa Silken Floss (nei fumetti personaggio molto ambiguo) sembra una scelta perfetta da accoppiare ad Octopus: un'aiutante femminile mortalmente conturbante nella sua veste da " maestrina". Un peccato non lasciarsi catturare da una come lei.
Lorelei Rox, invece è una sirena che si diverte ad attrarre con le sue arti femminili gli uomini più ricchi di Central City per poi spennarli di tutti i loro averi. Personaggio minore nella serie di Eisner, ma con un background abbastanza intrigante da trasporre su grande schermo, sarà impersonata da Jamie King (la Goldie di sin city).
Gabriel Match (The Good shepherd), invece, è l'uomo dietro la maschera. Alto, faccia un pò da piacione e mascella squadrata con il righello, l'espressione ironica quanto basta, suscita qualche dubbio, dato che forse un interprete un pò più navigato sarebbe stata una opzione più saggia. L'aspetto è impeccabile, l'impegno ci sarà?
Ma il vero colpo di genio, come in molti prodotti di genere, è nella scelta del Villain.
Samuel L. Jackson (Unbreakable - Pulp Fiction) interpreta Octopus, il megalomane e narcisista scienziato con il pallino della vita eterna. Nelle tavole orginali questo genio malvagio non compariva mai in volto, era sempre tagliato fuori dalla vignetta o parzialmente in ombra, e il suo tratto distintivo rimanevano sempre i guanti cartooneschi, con i tre tagli sui dorsi.
Si può benissimo intuire perchè nella trasposizione cinematografica Octopus ha un volto: l'espressività di Jackson sarebbe stata troppo smorzata dall'ombra e dalle tenebre.
L'autore ha scelto di rischiare, ampliando un pò il campo di libertà nel quale muoversi, ma dalle sue dichiarazioni si evince un rispetto, ai limiti dell'idolatria, per il suo mentore e si muove in acque troppo alte per rischiare di nuotare contro corrente. Quindi non preoccupiamoci troppo.
Le poche immagini trapelate dal set svelano che verrà girato completamente in green screen (come 300) e che i costumi saranno incredibilmente in linea con la grafica cartacea, oltre ad essere molto fantasiosi (in particolare per Samuel L. Jackson), quasi naif.

The Spirit E' vero che quando ci si muove in un sentiero già battuto bisogna scegliere se seguire le impronte precedenti o di lasciarne di proprie, e non basta avere lo stesso numero di scarpe per fare un buon lavoro. Frank Miller ha camminato fianco a fianco ad Eisner nei suoi ultimi anni, lo ha conosciuto a fondo sia nel lato umano che in quello lavorativo e il suo modo di agire è sempre stato rispettoso, quindi, probabilmente, o uscirà un capolavoro comprensibile a pieno solo da pochi eletti (cosa che apprezzeremmo) oppure un film talmente offensivo per la memoria di Eisner da fare la fine di Fantastic Four: Rise of the Silver Surfer. La particolare opinione che scaturisce dopo aver analizzato la breve anteprima è che tutto il progetto è pervaso da una serietà che lascia stupefatti e che l'idea di base è posta sulla passione degli interpreti e del regista a prescindere dai risultati di botteghino: la vera forza di The spirit e la motivazione per la quale il tutto a preso vita. Certo un film è fatto anche per fare soldi, ma perchè questo in particolare non può essere considerato solo un omaggio ad una carriera leggendaria?

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