The Circle: il confronto tra film e romanzo

Analizziamo le enormi differenze tra il film di The Circle diretto da James Ponsoldt e il romanzo di Dave Eggers da cui è tratto.

The Circle: il confronto tra film e romanzo
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È difficile che la versione cinematografica di un romanzo sia perfettamente fedele all'opera originale. Alcuni cambiamenti sono necessari: spesso occorre condensare centinaia e centinaia di pagine in un paio d'ore di girato, il che comporta inevitabili tagli alla narrazione. Altre volte semplicemente bisogna adeguare un ritmo lento a uno più accelerato, o modificare dialoghi - che sulla carta magari risultano ottimi e incisivi - per renderli funzionali anche nel formato cinematografico. Ci sono poi quei cambiamenti lievi che rispondono solo al gusto preciso del regista o a necessità di casting: personaggi con gli occhi verdi interpretati da attori con gli occhi azzurri (Daniel Radcliffe in versione Harry Potter, ad esempio), biondi che diventano mori e via dicendo. The Circle , tratto dall'omonimo romanzo di Dave Eggers (un vero e proprio caso editoriale nel 2013, anno di pubblicazione), non fa eccezione. Anzi: prende il libro, lo comprime eliminando il superfluo e cambia il finale, stravolgendo il senso dell'intera opera. Vediamo insieme le differenze abissali tra libro e film, e attenzione: l'articolo contiene spoiler su entrambi!

Una mancanza di introspezione inevitabile

La Mae Holland che varca le porte del Cerchio nel libro è la stessa Mae Holland (Emma Watson) che lo fa nel film: una ragazza giovane e ambiziosa, stanca del suo lavoro monotono e senza possibilità di fare carriera, che di colpo si ritrova nell'azienda del momento, un colosso tecnologico (una specie di unione tra Google e Facebook) proiettato al futuro. Mae è comprensibilmente entusiasta del nuovo ambiente, delle feste e delle attività del campus, delle conferenze in stile TED Talk in cui si presentano nuovi progetti. Rimane però abbastanza scettica sul viscerale bisogno di condivisione dei membri del Cerchio, almeno finché non scopre che l'attività "social" è parte integrante della vita al campus: a quel punto inizia una vera e propria scalata per entrare a far parte delle 2mila persone più socialmente influenti - a livello social, naturalmente - dell'azienda. Per questioni di tempo, l'evoluzione di Mae nel film è quasi immediata, decisamente poco approfondita (vediamo gli schermi della sua postazione lavorativa aumentare, ma non sappiamo che ogni giorno è impegnata a rispondere ad almeno 500 domande di sondaggi, a testare nuovi prodotti e via discorrendo). La mancanza di introspezione - difficile da trasporre nel formato cinematografico - ci impedisce di vedere come Mae affronta il cambiamento, come accetta passivamente le imposizioni del Cerchio o come arriva a sminuire e giudicare chi non capisce l'importanza della tecnologia, come i suoi genitori o Mercer (che nel libro è il suo ex fidanzato, non l'amico d'infanzia innamorato di lei - un cambiamento tutto sommato insignificante). Alcune scene del film quindi risultano un po' sconnesse, come se mancasse qualcosa a renderle pienamente coerenti.

Francis, personaggio eliminato, e il vero motivo del crollo di Annie

Scompare il personaggio di Francis, interesse amoroso di Mae, che nel romanzo la mette di fronte ad alcuni aspetti della trasparenza totale del Cerchio (i suoi interessi che diventano noti a tutti senza il suo consenso durante la presentazione di un progetto; Francis che non cancella un video intimo di loro due nonostante le sue rimostranze, creando un tale turbamento in Mae da chiedere l'aiuto di Annie, che le spiega che però tutto ciò che finisce nel Cloud è giusto non venga eliminato). Aspetti che Mae fatica a mandare giù, almeno fino al suo completo asservimento al sistema. Nel film vediamo Annie (Karen Gillan) avere un tracollo psicologico per il troppo lavoro. Anche questo è un taglio dovuto a esigenze di copione, ma in questo modo gli spettatori perdono un altro risvolto negativo della totale trasparenza del Cerchio: invidiosa del successo improvviso di Mae, Annie - che viene da una famiglia americana molto ricca - partecipa al nuovo programma PastPerfect, che permette di risalire all'intero albero genealogico di una persona, rendendolo ovviamente pubblico. Un progetto interessante (chi non ha mai sognato di conoscere le proprie origini?), ma con un risvolto drammatico: si scopre che Annie discende da antichi schiavisti e che i suoi genitori sono stati coinvolti in un crimine. La reazione dei social è tremenda, ed è questo a portarla al crollo.

Un finale amaro, ben diverso da quello del film

Ty (John Boyega nel film) non rivela la sua identità a Mae fino alle ultime pagine del libro, restando un personaggio ambiguo e misterioso con cui però lei intreccia un legame di passione fisica molto intenso. E arriviamo così al finale del romanzo, che stupirà chi ha solo visto il film: Ty mette in guardia Mae da ciò che il Cerchio sta per diventare - una specie di monopolio totalitarista - e la invita a fare qualcosa per cambiare la situazione. Nel film lei, ancora sconvolta per la morte di Mercer, accetta ed espone Eamon Bailey (Tom Hanks) e Tom Stenton (Patton Oswalt), i due grandi capi dell'azienda, alla completa trasparenza, di fatto condannandoli. Alla fine la vediamo abbracciare un mondo sì trasparente ma ‘pulito' - o almeno così sembra. Anche nel libro Mae accetta la proposta di Ty... almeno fino a che non si scopre essere tutto un bluff: lo denuncia a Bailey e Stenton, permettendo loro di concludere il progetto di monopolio tecnologico e di dittatura travestita da democrazia. Il romanzo si conclude con Mae che fantastica su come sarebbe bello se anche i pensieri potessero essere condivisi e resi trasparenti: lei è convinta sia ciò di cui il mondo ha bisogno. Chissà, forse con questo finale il film sarebbe stato più convincente di ciò che in realtà si è rivelato essere.

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