Speciale The B-Movieye: Il gotico italiano

La nuova etichetta dvd sinister alla scoperta di Bava & co

Speciale The B-Movieye: Il gotico italiano
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Giganti più o meno mostruosi, tigri del sesso, lucertoloni giapponesi, mega squali, pupazzi assassini, Klaus Kinski, vampiri, morti viventi e non poche altre nefandezze appartenenti al tanto oscuro quanto affascinante universo della celluloide sono state protagoniste di questa rubrica che, dall'estate 2011, ci ha accompagnati nella loro ricerca all'interno del mercato dell'home video digitale, che da sempre ha manifestato un particolare interesse nei confronti del cinema di genere.
Un interesse che soprattutto Sinister Film - etichetta di CGHV particolarmente propensa alla riscoperta di vecchie pellicole horror, noir e fantascientifiche - non ha mai tenuto nascosto e continua a sfoggiare con fierezza, permettendo ai collezionisti incalliti, mese dopo mese, di continuare ad arricchire le proprie personali videoteche, pullulanti chicche e veri e propri oggetti del desiderio fino a oggi di difficilissima reperibilità.
La stessa Sinister Film che, pur avendo già in passato sfornato titoli appartenenti alle filmografie di autori quali Mario Bava e Massimo Pupillo, decide ora di dedicare a tutta quella corrente di "cinematografari" nostrani che furono la collana Gotico italiano, alla quale andiamo subito a dare uno sguardo.

I vampiri

Con le fattezze di Dario Michaelis, il giornalista Pierre Latini decide di indagare sul misterioso ritrovamento dei numerosi cadaveri di donne completamente dissanguate a Parigi... fino al momento in cui viene invitato da Giselle alias Gianna Maria Canale, nipote di una duchessa, la quale lo invita nel proprio castello.
A quanto pare scritto da Piero Regnoli in una sola notte e girato in bianco e nero da Riccardo Freda in appena dodici giorni, è il film che, fondendo un plot di genere poliziesco con elementi gotici chiaramente derivati dalla leggenda della sanguinaria contessa ungherese Erzsébet Bathory, ha segnato nel 1956 l'inizio del cinema dell'orrore italiano.
Il disco in questione, che va a colmare una grossa lacuna nel mercato nostrano (considerando che della pellicola non esisteva neppure una edizione tricolore in vhs), ce lo offre corredato nella sezione extra di diversi trailer e della featurette Sete di sangue, nel corso dei cui diciassette minuti, tra l'altro, il critico cinematografico Fabio Melelli parla dell'attore Paul Muller - presente, ovviamente, nel cast - e della realizzazione per mano del succitato Bava (qui direttore della fotografia, ma spesso accreditato anche come co-regista) dell'incredibile effetto speciale dell'invecchiamento di una donna all'interno di un'unica ripresa eseguita senza stacchi.

La cripta e l'incubo

Il giovane studioso Friedrich Klauss, con il volto di José Campos, viene convocato nel castello dei Karnstein dal conte Ludwig, incarnato dal mitico Christopher Lee, il quale desidera che il ragazzo scopra i motivi che, ad ogni incubo della figlia Laura alias Adriana Ambesi, in cui sospetta essersi incarnata un'antenata, provocano la morte di una delle persone da lei sognate.
Datato 1964, si tratta del primo dei due horror firmati da Camillo Mastrocinque, ovvero uno dei registi di fiducia di Totò, che ha diretto due anni dopo anche Un angelo per Satana.
Impreziosito da una tanto lugubre quanto morbosa atmosfera, si costruisce su una storia di stregoneria e antiche maledizioni che rimanda in maniera evidente al romanzo breve Carmilla di F. Sheridan Le Fanu. Come confermato anche dallo sceneggiatore Ernesto Gastaldi nella featurette I racconti della cripta, contenuta tra gli extra del disco insieme al trailer e nel corso della quale intervengono il critico Melelli e Tonino Valerii, co-autore dello script.

Sei donne per l'assassino

Le modelle di un atelier di alta moda finiscono assassinate l'una dopo l'altra da un misterioso individuo dal volto coperto e con un cappellaccio sul capo.
Esaltando elementi già presenti nei gialli tedeschi tratti dagli scritti di Edgar Wallace, Mario Bava confeziona nel 1964 uno dei suoi capolavori, da molti ritenuto il primo vero slasher della storia del cinema, ma, di sicuro, il lungometraggio che ha influito in maniera fondamentale sul successivo filone dell'italian thrilling, a cominciare dai lavori di Dario Argento.
Non a caso, il look dell'omicida non può fare a meno di richiamare alla memoria quello cui ha più volte fatto ricorso l'autore de L'uccello dalle piume di cristallo nei suoi film; per non parlare dell'annegamento della donna nella vasca da bagno, tutt'altro che distante da una delle sequenze di morte incluse undici anni dopo in Profondo rosso.
E, mentre la splendida fotografia a cura di Ubaldo Terzano - e dello stesso Bava non accreditato - provvede a valorizzare la varietà cromatica magnificamente orchestrata nelle immagini, non pochi sono i momenti memorabili di quasi un'ora e mezza di visione... approdante a una tutt'altro che banale rivelazione finale e qui arricchita da tre trailer, commento audio di Luigi Cozzi e Lamberto Bava, intervista di ventinove minuti a quest'ultimo e la featurette L'assassino ha i guanti neri.

5 tombe per un medium

Invitato dal dottor Hauff nella propria villa per poterne redigere il testamento, il giovane notaio Kovac alias Walter Brandi soltanto una volta giunto nell'abitazione scopre che l'autore della lettera, in realtà, è morto già da un anno.
Partendo da questo curioso spunto, Massimo Pupillo dirige nel 1965 - stesso anno in cui firmò anche il trash cult Il boia scarlatto - un horror in bianco e nero volto non solo a tirare in ballo la reginetta del genere Barbara Steele nei panni di Cleo, moglie del defunto, ma anche a lasciar progressivamente emergere i poteri soprannaturali dell'uomo, in vita studioso di occultismo.
E, tra serie di fatti e morti agghiaccianti che si susseguono dopo aver ascoltato le registrazioni del dottore tramite un magnetofono, non pochi sono gli elementi che spingono a pensare che Sam Raimi possa essere stato influenzato dalla pellicola per la realizzazione del suo esordio La casa; dall'uso delle soggettive alle inquadrature degli orologi, passando per la sequenza in cui una ragazza avverte le presenze malefiche camminando in mezzo agli alberi e per quella in cui alcune mani mozzate prendono vita.
I contenuti speciali del dvd sono rappresentati da trailer, due scene alternative e dalla featurette Vendetta dall'aldilà, contenente, tra l'altro, una divertente intervista a Riccardo Garrone - che nel film interpreta l'assistente del protagonista - e una audio al regista.