Suicide Squad: il film con Jared Leto avrebbe funzionato se...

Suicide Squad è il nuovo film ispirato ai personaggi della DC Comics. Nonostante il successo, ha diviso pubblico e critica. Come miglioralo?

Suicide Squad: il film con Jared Leto avrebbe funzionato se...
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Siamo consapevoli che Suicide Squad, l'ultimo film in ordine di apparizione ispirato ai personaggi della DC Comics, qualitativamente ha deluso le aspettative, anche se ai botteghini è un successo senza procedenti (nonostante le critiche negative che ne hanno preceduto l'uscita). Curato dal punto di vista scenografico e registico, la pellicola targata Warner Bros. rimane comunque il cinecomics delle occasioni mancate perché, con un tale background alle spalle, ci si aspettava qualcosa di più dalla squadra di super cattivi (ma dal cuore tenero). Il film non può reggersi solo sull'appeal di Harley Quinn, interpretata magistralmente da Margot Robbie, nè tanto meno la vena sarcastica di Deadshot (Will Smith) può essere sufficiente. David Ayer poteva (e doveva) osare di più. Ma con una sceneggiatura più solida ed accattivante ed una maggior attenzione alla caratterizzazione dei personaggi, il film avrebbe avuto un impatto diverso? Proviamo ad immaginarlo, con 3 scenari utopistici:


Una chance al Joker di Jared Leto

L'attore premio Oscar per Dallas Buyers Club ha portato al cinema il più iconico fra i personaggi dell'universo fumettistico e, stranamente, ha regalato al ‘suo' Joker una sfumatura di insana follia che mancava ai suoi predecessori. Risata laconica, occhi da pazzo isterico, il Joker di Jared Leto doveva essere il personaggio rivelazione del film, ed invece è rimasto relegato in 4/5 scene che hanno impedito di conoscere a fondo tutte le sue caratteristiche peculiari. E' pur vero che il Joker non è un personaggio legato alle (dis)avventure della Suicide Squad. Alla luce dei fatti, perché allora è stato inserito nella vicenda? Sicuramente per fare da ponte con lo stand-alone di Batman (che sarà diretto e interpretato da Ben Affleck), ma soprattutto è un escamotage per far conoscere al pubblico questo villain anti-convenzionale e decisamente più fuori di testa del solito. Per rendere funzionale la sua presenza, il regista doveva sicuramente costruire una storyline più incisiva, magari approfondendo il rapporto con Harley Quinn, oppure tentare un approccio più preponderante, ovvero eleggere il Joker villain del film. Sarebbe stata una scelta che comunque avrebbe fatto discutere, ma almeno le doti recitative di Jared Leto sarebbero implose, ed il lungometraggio, avrebbe avuto sicuramente una ragione di esistere.


Chi è Amanda Waller?

Viola Davis è forse l'unica attrice che poteva rendere giustizia al personaggio di Amanda Waller, agente governativo, donna dal grande fascino, ma subdola e calcolatrice. Lei è stata la prima che ha promosso e supportato l'idea creare una Task Force X, squadra composta da super-criminali. Chi conosce il personaggio dei fumetti, sa bene il motivo per il quale è stato deciso di fondare la Suicide Squad; nel film di Ayer si sorvola però questo dettaglio, andando fin da subito a presentare (molto sommariamente) i membri della Task Force X. Tutto ciò influisce sulle caratteristiche stesse della Waller, infatti la donna perde il suo appeal, la cattiveria e tutta la sagacità che hanno reso tale il suo personaggio nel mondo dei fumetti. Bastava poco per far emergere le sue caratteristiche; ad esempio Amanda Waller poteva interagire in maniera diversa con tutti i membri della squadra, oppure con alcuni flashback ben assestati si poteva creare la possibilità di delineare il passato della donna e il motivo per cui, dopo al ‘morte' di Superman, ha deciso di mobilitare la Task Force. Poche e semplici mosse dunque per rendere lo scenario del film meno confuso.

Più spazio al cattivo di turno

Un film a tema super-eroistico non sarebbe tale senza un villain che lo rappresenti. Suicide Squad è fuori da questa equazione eppure, nel tentativo di santificare una squadra di anti-eroi, la pellicola mette in scena la classica battaglia bene-male, avviluppata in una narrazione che però non è sorretta da solide basi. Per questo motivo, la missione principale della Squadra, non regge il confronto e cade miseramente in un abisso di noia e prevedibilità. Cara Deleavingne è l'Incantatrice, un'archeologa che causa forza maggiore, libera lo spirito di un'antichissima strega. Dapprima fedele alla Waller, successivamente (e senza una spiegazione) decide di voltare le spalle alla Squadra ed inscenare un'apocalisse altamente distruttiva. Il suo personaggio è senza mordente, costruito senza una cognizione di causa, appunto per questo l'intento che la villain di turno vorrebbe dovuto portare a termine, non ha l'impatto sperato (né sul pubblico né sulla narrazione). L'Incantatrice è un personaggio molto criptico, dalla psicologia contorta e difficile da umanizzare e per questo non è riuscita ad emergere nel marasma. Ma cosa più importante, in un momento in cui i villain vengono caratterizzati con capacità fuori dal comune, sono belli, intelligenti e creano situazioni paradossali, quello di Suicide Squad è sicuramente il personaggio meno riuscito. Per renderlo tale c'era molto lavoro da fare; non solo si sarebbe dovuto scegliere un'attrice più espressiva ma, soprattutto si doveva dare più spazio al passato dell'Incantatrice, spiegare i motivi di questo suo risentimento verso il genere umano e cosa ha spinto la creatura a destabilizzare gli equilibri. Si è scelta la via più facile, quella più usuale, e per questo (ed altri motivi), il film è stato una sonora delusione. Ora occhi puntanti verso la Justice League.


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