Speciale So cosa eye fatto - Harrison Ford

La carriera di Indiana Jones!

Speciale So cosa eye fatto - Harrison Ford
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Nel biennio 2010-2011, sul grande schermo lo abbiamo visto prima al fianco di Brendan Fraser nel drammatico Misure straordinarie di Tom Vaughan, poi insieme a Rachel McAdams nella commedia Il buongiorno del mattino di Roger Michell, infine, con il bondiano Daniel Craig, nel fanta-western Cowboys & aliens di Jon Favreau.
Nato il 13 Luglio del 1942 a Chicago, è sicuramente grazie al personaggio dell'archeologo scavezzacollo Indiana Jones che l'attore Harrison Ford, tra gli anni Ottanta e l'inizio del XXI secolo, è entrato a far parte dell'immaginario collettivo, arrivando perfino ad essere citato dal Guinnes book of records 2001 come l'attore più ricco del mondo.
Del resto, la sua retribuzione per il bellico K-19, firmato nel 2002 da Kathryn Bigelow, fu di oltre 25 milioni di dollari e gli incassi complessivi al botteghino dei film interpretati da Ford ammontano finora a 13,8 miliardi di dollari, il risultato più alto di ogni altro attore nella storia del cinema.
Ma non sempre, ovviamente, è stata all'insegna del successo la carriera di colui che abbiamo imparato ad amare soprattutto con cappello e frusta al servizio di Steven Spielberg, nel decennio reaganiano, per I predatori dell'arca perduta, Indiana Jones e il tempio maledetto e Indiana Jones e l'ultima crociata; oltre a Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo, giunto soltanto nel 2008.

Harrison graffiti

Figlio dell'ebrea Nora Nidelman e dell'ex attore cristiano Christopher Ford, di origine irlandese/tedesca, divenne membro al college di una band folk chiamata The Brothers Gross e, nel 1963, partecipò come comparsa a La grande fuga di John Sturges.
A partire tre anni dopo da A qualcuno piace ladro di Bernard Girard, nel quale comparve non accreditato come pure in Luv vuol dire amore?, diretto nel 1967 da Clive Donner, iniziò quindi a ricoprire vari ruoli per il grande schermo - tra il western Assalto finale di Phil Karlson e Roger Corman e 7 volontari dal Texas di William Hale - e il piccolo; da Il virginiano al lungometraggio televisivo The intruders, passando per Ironside, Tony e il professore, F.B.I. e Love, american style.
Presero il via, quindi, gli anni Settanta, con una partecipazione non accreditata a Zabriskie point del nostro Michelangelo Antonioni, L'impossibilità di essere normale di Richard Rush ed episodi televisivi di Dan August, Storie del vecchio West, Petrocelli e Kung fu; oltre ai tv-movie Judgment: The court martial of lieutenant William Calley di Lee Bernhardi e Stanley Kramer, Dynasty di Lee Philips e I posseduti - anche conosciuto con il titolo Il college degli orrori - di Jerry Thorpe.
Fino al 1979, anno che lo vide impegnato sui set di Scusi, dov'è il West? di Robert Aldrich, Una strada, un amore di Peter Hyams, Apocalypse now di Francis Ford Coppola, e, non accreditato, American graffiti 2 di Bill L. Norton.

Un uomo in carriera

Perché fu sei anni prima, quando ancora svolgeva il mestiere del carpentiere contemporaneamente a quello dell'attore, che Ford venne scelto da George Lucas per vestire i panni di Bob Falfa nel suo American graffiti, per poi affidargli nel 1977 - su suggerimento del succitato Spielberg - la mitica parte di Han Solo in Guerre stellari, ripresa, inoltre, nei sequel L'impero colpisce ancora e Il ritorno dello jedi, rispettivamente realizzati nel 1980 e nel 1983 da Irvin Kershner e Richard Marquand.
Allora, considerando anche il periodo 1974-1978, durante il quale prese parte a La conversazione del già citato Coppola, Gli eroi di Jeremy Kagan e Forza 10 da Navarone di Guy Hamilton, ovvio che quello di Harrison Ford cominciò a trasformarsi in un nome importante per l'industria hollywoodiana; complici, oltretutto, l'allora nascente saga di Indy e, nel 1982, il ruolo di protagonista nel classico della fantascienza Blade runner, diretto da Ridley Scott partendo dalle pagine di Philip K. Dick.
Un nome ormai destinato ad essere richiesto dai più importanti cineasti, dall'australiano Peter Weir, che nel biennio 1985-1986 lo volle prima in Witness-Il testimone - che le fece ottenere una candidatura all'Oscar - poi in Mosquito coast, a Roman Polanski e Mike Nichols, i quali, nel solo 1988, lo diressero rispettivamente in Frantic e Una donna in carriera.

A proposito di Harrison

Quindi, gli anni Novanta si aprirono con Presunto innocente di Alan J. Pakula (che lo ha poi riavuto, nel 1997, ne L'ombra del diavolo), seguìto da A proposito di Henry, ancora di Nichols, e Il fuggitivo di Andrew Davis. Ma non dobbiamo dimenticare che Ford, tra il 1992 e il 1994, quindi un anno prima d'interpretare Sabrina di Sydney Pollack e di prestare la voce per il cortometraggio Indiana Jones and the temple of the forbidden eye, oltre ad apparire in un episodio della serie televisiva Le avventure del giovane Indiana Jones vestì i panni dell'analista della CIA Jack Ryan - sostituendo l'Alec Baldwin di Caccia a Ottobre rosso - in Giochi di potere e Sotto il segno del pericolo di Phillip Noyce, tratti dai romanzi di Tom Clancy.
Praticamente l'ultimo importante personaggio della sua filmografia, proseguita con il maneschissimo presidente degli Stati Uniti di Air Force One di Wolfgang Petersen, Sei giorni sette notti di Ivan Reitman e Destini incrociati del citato Pollack, del 1999.
Una filmografia il cui periodo 2000-2009 è stato segnato da Le verità nascoste di Robert Zemeckis, Hollywood homicide di Ron Shelton, Firewall-Accesso negato di Richard Loncraine e Crossing over di Wayne Kramer. Senza contare il mediometraggio Water to wine, realizzato nel 2004 da Willie McMillon.