Resident Evil: siete pronti per l'ultimo capitolo?

Prima dei saluti finali, rivediamo tutti quei volti e quelle storie che hanno popolato questo mondo di zombie, virus e mutanti di ogni genere.

Resident Evil: siete pronti per l'ultimo capitolo?
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Il 02 marzo non è poi così lontano. Il primo week end del mese ci porterà in dono l'ultimo capitolo di un'esalogia che ci ha tenuto compagnia per quasi quindici anni. Da quel 2002 in cui Paul W.S. Anderson ha trasposto, per la prima volta, su celluloide uno degli universi videoludici più amati e seguiti della storia, ne è passata di acqua sotto i ponti: cinque film, quasi un miliardo di dollari al box office internazionale, tanti personaggi che sono andati e venuti. Ci apprestiamo a dire addio (forse...) ad Alice (Milla Jovovich) e ai suoi compagni di sventura, a salutare una serie di film che, magari, non farà la storia del cinema, ma che ha fatto dell'intrattenimento puro la sua ragion d'essere. E in attesa di Resident Evil: the final chapter, sfruttando la scia dei trailer, appena pubblicati, ci lasciamo andare ad elucubrazioni su ciò che ci aspetta, e vi rinfreschiamo la memoria su dove avevamo lasciato i nostri eroi quasi quattro anni fa.

La Casa Bianca sotto assedio

E con questa immagine indelebile che si chiude Resident Evil: Retribution: la residenza presidenziale è l'ultimo baluardo dell'umanità, circondata da una fiumana di mostruosità di ogni forma e specie. Ma come siamo arrivati a questo punto? Nel penultimo capitolo della saga, ritroviamo la nostra Alice imprigionata in una struttura chiamata Umbrella Prime, e sottoposta ad interrogatorio da una Jill Valentine (Sienna Gullory), controllata mentalmente dalla Regina Rossa, tramite un apparecchio a forma di scarabeo, posto sul suo torace. L'Umbrella Prime, oltre ad esser una prigione, è anche un laboratorio interrato, controllato da quella simpaticona d'una intelligenza artificiale che risponde al nome di Regina Rossa. Localizzata in Russia, questa struttura è stata utilizzata per testare diverse armi biologiche in un ambiente controllato, creando dei veri e propri showroom per potenziali clienti interessati. L'avamposto, quindi, presenta al suo interno diverse repliche ambientali, inclusi delle riproduzioni molto verosimili di alcuni quartieri di New York, Mosca, Tokyo ed anche una replica della periferia di Racoon City. Fra le altre sue caratteristiche degne di note vi è anche la presenza di un'enorme camera di clonazione, con una capacità di produzione di centinaia di cloni, realizzabili a partire da modelli base disponibili, e numerose creature geneticamente modificate: insomma il pane quotidiano dell'Umbrella Corporation. Ma perché insistere così tanto sulla struttura? Perché il setting è fondamentale per spiegare che tipo di esperienza cinematografica è stata la quinta pellicola; Resident Evil Retribution è, forse, il film che si avvicina di più a fondere la dimensione videoludica originaria con la sua trasposizione cinematografica. In pratica, nel film, assistiamo alla risalita di Alice verso la superficie e relativa libertà, affrontando diversi quadri, ognuno con la sua tipologia specifica di nemici o con il boss di fine livello ad aspettarla. Per cui vediamo Alice affrontare un branco di zombie nella sequenza Tokyo, per poi affrontare due AxeMan nella simulazione di New York, questa volta aiutata da Ada Wong (Bingbing Li), per poi scontrarsi con dei Las Plagas, armati di tutto punto, in quella di Mosca. Ed infine lo scontro finale con un Licker Gigante nella zona antistante l'uscita.

Il ricorso all'espediente della produzione seriale dei cloni è importante perché ci permette di ritrovare dei volti familiari, che pensavamo di aver perso per strada. Nel corso della quest di Alice, ritroviamo le fattezze di Carlos Oliveira (Oded Fehr), morto eroicamente nei pressi di Las Vegas, dopo essersi fatto esplodere con un camion pieno di dinamite in mezzo ad un'orda di non morti (eventi narrati in Resident Evil: Extinction); due cloni di Rain Ocampo (uno buono e l'altro malvagio), personaggio che abbiamo incrociato nel primissimo Resident Evil, interpretato da Michelle Rodriguez, e che è stata un membro della task force inviata per investigare sui misteriosi incidenti avvenuti nell'HIVE (il laboratorio sotterraneo dove si svolge buona parte della prima avventura cinematografica); e, sempre dal film del 2002, fa capolino James "One" Shade (Colin Salmon), che non potremo mai scordare per un'altra delle scene iconiche dell'intera saga, quella in cui viene trasformato in un succulento spezzatino dalla Regina Rossa. Parallelamente al percorso di Alice e Ada Wong, scopriamo anche che una missione di soccorso è stata inviata per recuperare le due fuggitive. Di questa task force fa parte una vecchia conoscenza, Luther West, uno dei sopravvissuti della prigione in cui è ambientata buona parte del quarto capitolo, Resident Evil: Afterlife. E finalmente viene introdotto uno dei personaggi più amati dalla comunità dei giocatori, un protagonista storico della saga survival horror della Capcom: a capo del team di salvataggio c'è Leon S. Kennedy (protagonista di numerosi videogiochi della serie, ed anche di alcuni spinoff animati, realizzati in CGI, come Resident Evil Degeneration). Chi c'è dietro il gruppo di soccorso? Ebbene sì, la nemesi di Alice, Albert Wesker, è colui che ha organizzato la fuga ed il recupero dell'avvenente esperimento dell'Umbrella, causando il blackout nella struttura ed inviando sul posto Leon ed il resto della truppa. Alla fine di Retribution, quindi, Alice e gli altri sopravvissuti vengono recuperati dal team di Wesker e vengono portati alla Casa Bianca, usata come base della resistenza dai pochi militari scampati all'apocalisse. Wesker, che, con umiltà, occupa quella poltrona vacante nell'Ufficio Ovale, infetta di nuovo Alice col virus-T, in modo tale che lei possa riguadagnare i suoi poteri, e contrastare i piani della Regina Rossa. L'ultima scena vede Alice, Jill, Leon ed Ada Wong seguire Wesker sul terrazzo, per poter osservare il perimetro della struttura occupato da montagne di zombie, Licker e schifezze volanti (i Kipepeo, sorta di farfalle mutate, rappresentano l'evoluzione del virus Las Plagas). Ed ora? Cosa succederà nell'ultima parte della saga? Ma, soprattutto, chi dei nostri è stato invitato al party finale?

Un universo cinematografico dalle mille facce: chi rischiamo di non rivedere?

Leviamoci subito il dente, e vediamo subito chi, purtroppo, non tornerà (a meno di camei dell'ultimo secondo, o segreti tenuti fin troppo bene, ma ne dubitiamo...). Ada Wong, Leon S. Kennedy e Jill Valentine non ci saranno, il che lascia piuttosto basiti, visto il finale del quinto episodio, e soprattutto si aprono inquietanti scenari. I soliti beninformati, che raccolgono rumor dietro le scene, insistono nell'affermare che questi personaggi verranno eliminati fuori scena durante le fasi iniziali dell'attacco a Washington; in tal modo si è ovviato al problema degli attori che non sono potuti tornare, anche se, per amor d'onestà, Sienna Guillory/Jill Valentine, Johann Urb/Leon Scott Kennedy, Li Bingbing/Ada Wong, Aryana Engineer (che è Becky, uno dei sopravvissuti della fuga dall'Umbrella Prime, nonché "figlia" di uno dei cloni di Alice nella simulazione di Racoon City) hanno tutti dichiarato, tramite i loro social, di non esser stati contattati dalla produzione. Non è la prima volta che un personaggio importante scompare, senza che il pubblico ricevesse spiegazioni in merito. Qualche esempio? Tra i personaggi che speravamo di vedere in Resident Evil: the final chapter, e per cui facciamo ancora il tifo, c'è Chris Redfield, cui presta il volto l'attore Wentworth Miller. In quali strane circostanze è sparito il nostro eroe? Chris Redfield è stato introdotto in Resident Evil: Afterlife; lo troviamo imprigionato in una cella sotterranea di un carcere di massima sicurezza a Los Angeles. Qui scopriamo la sua backstory: durante il picco della pandemia del virus-T, Chris stava combattendo in un'unità dell'esercito stanziata in una struttura correzionale di L.A.; i militari volevano sfruttare la potenziale impenetrabilità della prigione come roccaforte per contrastare l'avanzata dell'orda zombie. In tal senso, era prevista l'evacuazione di tutti i prigionieri; con il peggiorare della situazione, i militari scelsero di liberare i prigionieri affinché li aiutassero a combattere i non morti, il che non si rivelò una scelta astuta. Scoppiò una sommossa, i militari abbandonarono l'avamposto, e Chris fu lasciato a marcire in una cella d'isolamento fin quando Alice arrivò a liberarlo. Dove abbiamo visto Chris l'ultima volta? Il soldato si unisce ad Alice nella battaglia finale sull'Arcadia, una nave cargo dell'Umbrella Corporation, attrezzata per la ricerca scientifica e per la sperimentazione sui sopravvissuti al contagio del virus-T. Dopo l'ennesimo round tra Alice e Wesker, lasciamo Chris sull'Arcadia mentre un grosso distaccamento dell'Umbrella, comandato da Jill Valentine, converge sul cargo, pronto a scatenare una pioggia di fuoco. Da qui in poi non si hanno più notizie di Chris Redfield. E sempre sull'Arcadia abbiamo perso le tracce di un altro personaggio molto amato dai fan, ovvero K-Mart (Spencer Locke). Durante gli eventi di Resident Evil: Extinction, ci viene presentata questa giovane ragazza, che è stata salvata dal convoglio itinerante di Claire Redfield, durante la pandemia. Dopo degli scontri con non morti potenziati a Las Vegas, e dopo aver assaltato la succursale del Nevada in cui il dottor Isaacs conduceva esperimenti su dei cloni del progetto Alice, vediamo K-mart partire, con pochi altri sopravvissuti, in direzione dell'Alaska, dove dovrebbe trovarsi la misteriosa comunità Arcadia, un luogo pacifico in mezzo all'inferno. Come sappiamo, il messaggio dell'Arcadia è solo una trappola ordita dall'Umbrella, per attirare sopravvissuti, che verranno poi trascinati sulla nave e sottoposti ad esperimenti. L'ultima apparizione di K-Mart coincide con quella di Chris Redfield, l'attacco degli elivelivoli dell'Umbrella, gli Osprey, alla base navale. Andando ancora più indietro nel tempo, che fine ha fatto Angie Ashford? Angela era la figlia unica del dottor Charles Ashford, inventore del virus-T; in Resident Evil Apocalypse veniamo a sapere che la piccola Angie possiede la stessa condizione degenerativa che ha costretto il padre a vivere su di una sedia a rotelle. Questo è stato il motivo per cui il dottor Ashford ha sviluppato il primo ceppo del virus-T, ma mentre nelle sperimentazioni sugli esseri umani l'inoculazione causava incontrollabili mutazioni, il suo uso sulla bambina ne rigenerò le cellule morte degli arti inferiori, permettendole di camminare, sempre a patto che le fosse iniettato, ad intervalli regolari, l'antivirus. Angie rappresenta il motore delle vicende del secondo film: il suo salvataggio prima della nuclearizzazione dell'intera area di Racoon City, porta alla formazione del primo gruppo di sopravvissuti tra cui Alice, Jill Valentine, Carlos Oliveira e l'uomo dalle pistole d'oro L.J.! Lasciamo questo personaggio, all'apparenza importante nell'economia della saga, insieme a questo gruppetto sparuto, ma di lei non sappiamo più nulla. Contiamo sul fatto che, durante l'ultimo capitolo, almeno sia fatto cenno, un piccolo tributo a tutti questi personaggi, che vada oltre una banale morte fuori scena, magari qualche apparizione a sorpresa sarebbe davvero gradita. Incrociamo le dita.

Un ritorno alle origini

E finalmente sono arrivati i primi trailer. A proposito, se ne avete tempo e voglia, date un'occhiata ai diversi trailer pubblicati per i vari mercati, quello europeo, quello giapponese e quello americano, e divertitevi a scoprire ed analizzare le piccole differenze nelle scelte di montaggio e colonna sonora; questo vi dirà molto anche sulle scelte di marketing e sulla cultura dei paesi a cui si rivolgono. Cosa possiamo dedurre dai primi video trapelati? Abbiamo almeno qualche certezza su chi tornerà, e tra questi vi è un inaspettato volto del passato. Oltre alla nostra Alice, in qualche frame vediamo spuntare Wesker, ma è troppo poco per poter intuirne il ruolo: sarà lui l'alleato improbabile di cui parla la sinossi, o in un ennesimo twist sarà lui il boss di fine gioco? Torna la fan-favorite Claire Redfield, la "sorellina" di Chris, al fianco di Alice fin dal terzo episodio, anche se sparita misteriosamente nel quinto. Ci delizierà con la sua presenza machiavellica la Regina Rossa, ed anche in questo caso il trailer pone qualche quesito sul suo ruolo di villain effettivo, in quanto è lei stessa ad indicare ad Alice l'obbiettivo finale della sua quest. E dal trailer, ci viene lasciato intendere che là, dove tutto finirà, ad accogliere il progetto Alice ci sarà, a sorpresa, il suo "paparino" ovvero il dottor Isaacs. È lui, prima a capo del progetto Nemesis e poi capo dell'intera divisione scientifica dell'Umbrella, a fare esperimenti sulla protagonista, attivando alla fine del secondo capitolo il Progetto Alice. Ci sembra giusto che la resa dei conti sia con il suo padre putativo. Dai trailer, poi, si evince un vero e proprio ritorno alle origini: si torna a casa, Alice. Ultima fermata: Racoon City. C'è qualcosa nell'Hive, il laboratorio sotterraneo da dove l'epidemia è partita. Qualcosa che può far finire tutto. Quello che ci ha più colpito è anche il ritorno alle atmosfere on the road e post-apocalittiche del terzo film. Le sensazioni sono più che positive, i mostri sembrano esser tanti e più che disgustosi, cosa possiamo volere di più? Che marzo arrivi in fretta! E per il futuro, chissà... magari un bel reboot più rispettoso del background originale della saga, che narri quanto avvenuto nella magione degli Spencer.


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