Netflix: 5 cult della settimana da rivedere, da Waterworld a Fight Club

Andiamo alla scoperta di alcuni grandi classici presenti su Netflix, dei cult che non possono passare inosservati agli occhi degli appassionati.

Netflix: 5 cult della settimana da rivedere, da Waterworld a Fight Club
Articolo a cura di

Continua il nostro viaggio alla riscoperta dei classici e dei cult disponibili su Netflix, ghiotta occasione per rivedere film amati da platee di diverse generazioni. Per questa settimana abbiamo scelto cinque titoli dei più disparati generi in un lista eterogenea capace potenzialmente di soddisfare tutti i palati. Dal dramma on the road, ispirato ad una storia vera, Into the Wild di Sean Penn, al "fantasy avventuroso" di Waterworld con Kevin Costner, dalle atmosfere legal thriller di Schegge di paura con Edward Norton e Richard Gere al Fight Club con lo stesso Norton e Brad Pitt, fino all'avvincente citazionismo western di Pronti a morire, ce n'è davvero per ogni gusto.

Into the Wild

Chris McCandless, fresco di laurea col massimo dei voti, decide di fuggire da un mondo che non sente più come proprio in un viaggio on the road, prima in macchina e poi a piedi, alla riscoperta di sé stesso con destinazione Alaska. Sean Penn realizza un film furbo ma indubbiamente d'effetto adattando il romanzo di Jon Krakauer a sua volta tratto dal diario di memorie del vero McCandless. Into the Wild ha tutto ciò che serve per conquistare il grande pubblico: una bella storia inneggiante alla libertà, al trovare la propria pace interiore nella Natura e nella scoperta, una colonna sonora d'effetto (Eddie Vedder docet) e un intenso protagonista magnificamente incarnato da un allora giovane Emile Hirsch. Un'opera ricca di spunti ed emozionante in più passaggi che perde parzialmente in spontaneità in una confezione realizzata ad hoc strizzando l'occhio al botteghino.

Waterworld

Bistrattato dalla critica ai tempi della sua uscita nel 1995, Waterworld è in realtà una delle più gustose produzioni avventurose degli anni 90. Il film diretto da Kevin Reynolds, con un budget di 175 milioni di dollari (il più costoso fino ad allora realizzato), ci trasporta nel futuro del 2468 in cui la Terra è stata quasi completamente sommersa dalle acque. Il solitario Mariner, un mercante per metà mutante, si imbatte nella bella Helen e nella piccola Enola, salvandole dai predoni conosciuti come smokers e cercando con loro leggendaria Dry-land, ultimo scampolo di terra ferma, sino ad allora ritenuta soltanto un mito. Un divertimento in bilico tra una pregnante epica di genere e una giocosa autoironia, la cui spettacolare messa in scena in un set quasi completamente acquatico regala la corretta dose di personalità, di cui non difetta neanche il sottostimato personaggio di Kevin Costner.

Schegge di paura

Martin Vain è un brillante avvocato che cerca di dare un ulteriore slancio alla sua carriera assumendosi la difesa di Aaron Stampler, un chierichetto accusato di aver ucciso l'arcivescovo di Chicago. Tutte le prove sembrano andare contro l'imputato ma Vain è fermamente convinto della sua innocenza e durante il processo il legale scopre che Aaron soffre di disturbi di personalità multipla... Un solidissimo legal thriller che ha avuto anche il merito di lanciare un allora esordiente Edward Norton, capace di mangiarsi il film in più occasioni (sorprendente epilogo incluso) rubando spesso la scena ad un pur ottimo Richard Gere. Schegge di paura gioca tutto sulle dinamiche tra il nucleo di personaggi centrali in una crescendo di tensione emotiva messa in scena elegantemente e con i giusti istinti di genere (sana violenza inclusa), riuscendo a rendere originale una vicenda solo apparentemente già vista.

Fight Club

Un protagonista senza nome che lavora nel settore assicurativo, perennemente insoddisfatto della propria esistenza, durante un viaggio di lavoro, conosce su un aereo l'enigmatico Tyler Durden, eccentrico venditore di saponi, che gli lascia il suo biglietto da visita. Dopo una serata trascorsa in un bar i due uomini iniziano, per gioco, una rissa al di fuori del locale, attirando su di loro l'attenzione degli altri clienti e dando inizio così al Fight Club, una sorta di organizzazione clandestina di combattimenti notturni. Film ad incastro, cui una seconda visione è essenziale per cogliere tutte le sfumature e i piccoli trucchetti usati da David Fincher per accompagnare il racconto al clamoroso colpo di scena (tra i più belli della storia del cinema tutto), quest'adattamento del romanzo di Palahniuk è diventato un'opera di culto. Un racconto magnetico in cui convivono amore, disagio sociale, violenza filtrati attraverso una profonda, ma mai pedante, chiave di lettura psicoanalitica cui le sensazionali performance di Brad Pitt ed Edward Norton rendono pienamente giustizia.

Pronti a morire

1878. John Herod, governatore di Redemption ed ex-fuorilegge, organizza ogni anno un torneo di duelli a eliminazione diretta per liberarsi di tutti i nemici che si è fatto in passato. La bella Helen, pistolera solitaria, arriva in città con l'intento di vendicarsi di Herod, reo di aver assassinato anni prima suo padre, sceriffo locale. La donna accetta così di prendere parte alla competizione, il cui premio finale è di ben 123mila dollari. Tra gli altri contendenti vi sono anche il giovane The Kid (figlio di Herod) e il pistolero - "reverendo" Cort. Leonardo DiCaprio, Russell Crowe e Gene Hackman accompagnano l'assoluta protagonista Sharon Stone in questo western fortemente citazionista firmato da Sam Raimi: un'operazione che rilegge con grinta di genere i topoi dei western all'italiana mettendo in scena una storia di vendetta dal sapore classico, qui tutta giocata sulle peculiarità del numeroso gruppo di personaggi principali e secondari, tutti pronti a prendere parte al torneo mortale. Pronti a morire diverte e intrattiene con gusto potendo inoltre contare su un'avvincente colonna sonora ispirata ai capisaldi del filone.