Speciale Lo Hobbit - Il punto della situazione

Lo Hobbit: il punto della situazione.

Speciale Lo Hobbit - Il punto della situazione
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Lo Hobbit, il film tratto dall'omonimo libro di J.R.R Tolkien, sicuramente verrà ricordato come una delle produzioni più complesse degli ultimi anni. Non tanto per l'utilizzo di chissà quale budget o la creazione di chissà quale faraonica messa in scena, di cui ancora non sappiamo nulla, ma probabilmente per tutte le vicissitudini a cui è dovuta andare incontro, la cui punta dell'iceberg in questi giorni è rappresentata da tutte le notizie rincorsesi sul destino di Martin Freeman nei panni di Bilbo Baggins.

Il Re della giungla caduto in disgrazia

Alla base di questi problemi c'è stata soprattutto la difficile situazione economica della MGM, casa detentrice dei diritti per Lo Hobbit, che aveva costretto in un primo momento al vero e proprio congelamento dei progetti collegati alle sue proprietà intellettuali più prestigiose (vedi appunto Lo Hobbit, ma anche il nuovo James Bond). Questa apparente infinita procrastinazione aveva addirittura portato Guillermo del Toro ad abbandonare il progetto in Maggio, dopo ben due anni di pre-produzione. Il problema del regista sembrava essersi però risolto quando uscì la notizia che probabilmente Peter Jackson, inizialmente entrato solo come co-sceneggiatore e co-produttore, avrebbe preso in mano le redini del progetto. Rimaneva però la Spada di Damocle del disastro finanziario in cui la MGM si trovava, che rendeva praticamente impossibile ogni passo in avanti, anche minimo, verso una seria concretizzazione della pellicola. Addirittura la Warner Bros., partner nella distribuzione del film, aveva cercato disperatamente il completo acquisto della proprietà intellettuale, anche se ciò avrebbe portato la casa di produzione a farsi carico totalmente di tutto: però almeno avrebbe tirato fuori Lo Hobbit (che, ricordiamo, dovrebbe essere diviso in due parti) da questo infinito Limbo (o meglio, forse, Purgatorio).
Ovviamente tutto questo portava problemi anche col casting, visto che di base c'era la forte intenzione di richiamare alcuni degli attori della trilogia de Il Signore degli Anelli nei loro ruoli. Però, per esempio, Ian McKellen, che inizialmente aveva mostrato il desiderio di ritornare nei panni di Gandalf il Grigio, aveva però poi ammesso che se la produzione non fosse iniziata presto, lui avrebbe dovuto rifiutare a causa di impegni lavorativi già presi.

Il Leone risorge

Ormai sembrava veramente che il progetto dovesse finire così, alla semplice pre-produzione. Se non fosse che la scorsa settimana è arrivata una notizia da molti sperata: si è trovato chi si farà carico dei 4 miliardi di dollari di debito della casa di produzione. I capi della Spyglass, Roger Birnbaum e Gary Barber, hanno firmato una lettera di intenti non vincolante che li rende a tutti gli effetti nuovi CEO e co-presidenti della MGM. Questo porterà poi al passo successivo, ovvero iniziare un procedimento di bancarotta che convertirà il debito in quota di capitale, rimuovendo così questo macigno da sopra la testa del leone, dandogli la possibilità di creare nuovi film. La bancarotta permetterà alla MGM di essere riorganizzata, mentre allo stesso tempo congelerà qualsiasi accordo precedentemente preso per franchise come James Bond e, ovviamente, Lo Hobbit.
Per cercare di scavalcare questo ostacolo, la Spyglass, secondo LA Times, avrebbe preso contatti con Ken Schapiro, per farlo entrare in qualità di COO. Schapiro fa parte del consiglio di Quall Capital, ovvero una delle società che decise di chiudere i rubinetti alla MGM prima che il consiglio di amministazione accettase di andare con Birnbaum e Barber. Ciò significa che finalmente il progetto de Lo Hobbit potrà iniziare a muoversi, con in testa Peter Jackson, e la Warner Bros, co-finanziatrice, che distribuirà nel mondo tutti e due i capitoli.

Bilbo delle mie brame

Eccoci quindi, infine, all'ultimo capitolo di questa travagliata storia: la scelta dell'attore che interpreterà Bilbo Baggins da giovane, nella sua avventura alla ricerca di un fantastico tesoro.
Martin Freeman, famoso ultimamente per il serial BBC su Sherlock Holmes, Sherlock, dove veste i panni del Dr. Watson, era in assoluto la prima scelta dei produttori. Da quanto riportato dal Sun, Freeman però avrebbe dovuto declinare l'ottima offerta per gli accordi precedentemente presi proprio con la BBC. Ma il Sun molte volte non risulta essere un tabloid affidabile; e infatti è di ieri, 8 Settembre, la notizia, apparsa sulle pagine di Entertainment Weekly, che l'attore è sì impegnato con le riprese del serial, ma che la MGM pur di averlo sia tornata da lui con una "tabella di marcia" che gli permetterebbe di seguire entrambi i progetti.
Ora si attendono nuovi futuri sviluppi di questa vera e propria telenovela.

Lo Hobbit: Un viaggio inaspettato Un passato travagliato e un futuro molto incerto caratterizzano questo progetto, che ormai va avanti da più di due anni. Si spera che ora, con l'apparente normalizzazione della situazione finanziaria della MGM, possa finalmente partire il tutto, regalandoci una nuova esaltante avventura nella magica Terra di Mezzo.

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