Speciale Le 5 Leggende nell'immaginario collettivo

L'importanza dei miti e delle leggende per grandi e piccini, dalle parole di un esperto: Alessandro Cecchi Paone

Speciale Le 5 Leggende nell'immaginario collettivo
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In occasione dell'uscita in DVD, Blu-ray e Blu-ray 3D della magica avventura targata DreamWorks Animation SKG, Le 5 Leggende, presso la libreria IBS di Firenze si è tenuto un incontro dal titolo “Miti e Leggende delle favole nel mondo” dove l'ospite d'eccezione Alessandro Cecchi Paone ha parlato con grandi e piccini dei protagonisti della pellicola di Peter Ramsey e William Joyce e ha sottolineato l'importanza delle favole al giorno d'oggi. Il mondo delle favole è sempre stato al centro di grande attenzione di studiosi di tutto il mondo: da La Morfologia della Fiaba di Vladimir Jakovlevič Propp, trattato russo del 1928 che parte dall'assunto che le favole accolgono elementi comuni indipendentemente dalla nazione di origine, a L'eroe dai mille volti di Joseph Campbell, in cui si analizza la figura dell'eroe nella mitologia e nelle favole, i simboli archetipici ed eroici delle favole e della mitologia sono stati analizzati e studiati in ogni modo possibile. Le 5 Leggende non è da meno e raccoglie tutte le influenze che hanno segnato millenni di storia umana.
A fare da guardiano e mascotte dell'incontro c'era una enorme statua di cioccolata del Calmoniglio ad opera del maestro cioccolatiere Mirco Della Vecchia, oltre 100 chili di cioccolata che non si sa ancora che fine faranno. Infatti la scultura verrà ospitata dalla libreria per alcuni giorni mentre i canali ufficiali si adoperano alla ricerca di una casa fiorentina per l'enorme, e sicuramente dolcissimo, coniglio di pasqua.

Parliamo dei personaggi della pellicola, ci può raccontare delle favole a cui si ispirano?
I Guardiani, o le Leggende in italiano, rappresentano cinque personaggi più o meno conosciuti delle favole di tutto il mondo. Babbo Natale lo conosciamo tutti, ma è sempre bello vedere come lo hanno rappresentato, un enorme cosacco tatuato, buono ma che conserva quell'austerità e goffaggine delle persone di grossa taglia.
La Fatina dei denti non esiste in Italia, da noi esiste il topino dei denti, ma nelle ricerche che ho fatto insieme alla Universal ho scoperto che in alcune favole russe la Fatina dei denti viene chiamata Topina, quindi permane quell'elemento animale che la ricollega alla nostra cultura. Essa rappresenta la femminilità fresca, buona e pura, una sorta di figura materna che non si arrabbia mai. Iconograficamente ricorda molto anche Trilli di Peter Pan. Mentre dal punto di vista animale il topo, nella mitologia nordica, incarna la velocità. È infatti il roditore a fare da messaggero fra l'aquila in cima ai rami dell'albero del mondo Yggdrasil e il serpente che ne morde le radici. Quale figura migliore del topo può andare in giro per il mondo a velocità incredibili per raccogliere i denti di tutti i bambini? Se ci pensiamo bene, la fatina e i suoi assistente assomigliano a dei colibrì che a loro volta incarnano la velocità della natura.
Il Coniglio di Pasqua invece ci richiama tutti i conigli della nostra infanzia, da Bugs Bunny a Roger Rabbit fino al coniglio più adulto di Playboy ed esso incarna in sé il mito della vita, della procreazione e della rinascita, non per niente è simbolo della Pasqua. Il coniglio è uno degli animali più fertili al mondo e quindi nell'immaginario culturale mondiale è diventato simbolo di fertilità.
Tra i guardiano ci sono due personaggi che però sono più lontani dal nostro immaginario e appartengono principalmente alle culture anglosassoni e germaniche, l'Uomo di Sabbia e Jack Frost.
Il primo è ispirato ad un folletto delle tradizioni nordiche, assolutamente buono ma che non comunica con la voce e per questo nel film parla grazie ai simboli che crea con la sua sabbia. Questa rappresenta anche il suo rapporto con il tempo e il suo passaggio, richiamo alla clessidra piena di sabbia e allo scorrere del tempo durante il sonno.
Personalmente Jack Frost è il mio personaggio preferito, è a sua volta un bambino e per questo viene scelto per fare il Guardiano, capisce meglio come bisogna far divertire i bambini e come proteggerli. Mi ricorda Harry Potter perché il suo bastone magico ricorda sia la bacchetta magica che la scopa per volare. Incarna tutti i bambini magici delle favole, da Pollicino a Peter Pan fino appunto a Harry Potter. Attraversa il percorso tipico dell'eroe, dalla ricerca di se stesso fino alla temporanea perdita di fiducia, e solo lui potrà scontrarsi con il cattivo, in questo caso l'Uomo Nero.

Qual è l'importanza di una pellicola del genere che racconta in modo nuovo e dinamico alcuni miti e leggende da sempre nell'immaginario collettivo?
La bellezza del film sta nella sua universalità tematica che lo rende realmente eterno, lo scontro tra bene e male incarnati dalle Leggende e dall'Uomo Nero, un essere alla fine cattivo suo malgrado e per questo triste e arrabbiato. Mi sono piaciuti molti dei film della DreamWorks perché già da Shrek era divertente vedere in quale modo venivano raccontate le favole più classiche. Questi film rappresentano il nostro bisogno di continuare a sognare e avere delle compagnie che possiamo scegliere.

Qual è l'importanza delle favole al giorno d'oggi?
Secondo me è ancora fondamentale raccontare le favole, poiché tutti i bambini portano con loro un bagaglio di paure e angosce, da quella del buio a quella dell'abbandono. È stato anche dimostrato da molti psicologi che innatamente i bambini hanno paura della morte. Le favole servono a rassicurarli e per questo in molte tradizioni culturali di tutto il mondo si raccontano le avventure degli stessi personaggi. Anche l'abitudine della favola, la routine del racconto serale nel letto da parte del genitore riesce a rasserenare i più piccoli. Inoltre serve a creare un grande legame. Mi ricordo che per anni ho raccontato le favole a mio fratello quando ancora stavamo nella stessa stanza. Penso di aver inconsciamente inventato le telenovela poiché inventavo ogni sera delle storie che legavo tra loro e portavo avanti! Le favole ci hanno legato forse più del nostro rapporto di sangue.

Secondo lei, noi adulti stiamo distruggendo il mondo delle favole?
Credo questo film possa aiutare a non avere una visione così negativa. Secondo Jung ci sono percorsi mentali che accomunano grandi e piccoli in ogni situazione. Studi hanno documentato che i bambini che hanno vissuto nei campi di sterminio durante la Seconda Guerra Mondiale si raccontavano storie e creavano personaggi immaginari per sopravvivere agli orrori che vivevano tutti i giorni. Comunque vada un bambino continua ad avere i suoi amici interiori; per gli adulti questi si possono identificare in un personaggio al cinema, in un attore o anche un politico, ma comunque esistono. Per esempio i dinosauri non passano mai di moda. Anno dopo anno ci sono vere e proprie ondate di bambini di tre anni che si innamorano dei dinosauri.
Il potere archetipico dell'immaginazione dei bambini continuerà sempre e comunque, e resisterà ad ogni “Uomo nero”. Basta non reprimerlo e ogni bambino avrà la possibilità di raccontare una storia in un modo tutto suo: c'è chi lo farà con i disegni, chi con il teatro o il ballo, o ancora con i racconti o il cinema. Posso solo esclamare un “evviva!” per chi racconta queste storie.

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