Speciale Intervista a Johnny Depp

Resoconto della conferenza stampa tenutasi a Roma per la presentazione del giallo rosa The tourist

Speciale Intervista a Johnny Depp
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Quando si è una star cinematografica internazionale si sa, non è storia nuova, ci si fa sempre attendere, soprattutto se ti chiami Johnny Depp o Angelina Jolie. Ma perché dire questo? Semplice, perché sia il Jack Sparrow del grande schermo che la sensuale compagna di Brad Pitt avrebbero dovuto presenziare a Roma, il 15 dicembre del 2010, per presentare alla stampa il giallo rosa The tourist insieme al regista Florian Henckel von Donnersmarck (Le vite degli altri) presso l'Hotel Westin Excelsior, dove, invece, soltanto il primo dei due si è presentato. Anche se con molto ritardo e dopo che la distribuzione italiana del film ha messo al corrente tutti del fatto che la bella Angelina, causa ritardi di volo dovuti alla neve a Berlino, sarebbe arrivata in tempo nella capitale soltanto per la premiere, tenutasi in serata.
Ha moderato l'incontro Piera Detassis, direttrice del mensile Ciak.

Pericolosamente Johnny... e Florian!

Come si è lavorato per costruire il personaggio di Frank?

Johnny Depp: Come un po' in tutti i personaggi che s'interpretano sullo schermo, in ciascuno di essi c'è una parte di te, ma, al contempo, sentivo che Frank era diverso da me. Con Floren ne abbiamo parlato parecchio ed io ho interpretato Frank come se fosse una persona stranormale. Ho pensato anche ad una persona che conoscevo: un ragioniere stranormale che viaggiava sempre e il cui unico hobby era quello di fotografare insegne e cartelloni riportanti il suo nome. Quindi, tornava sempre da questi viaggi con moltissime di quelle fotografie.

Come è stato, invece, lavorare con due star internazionali del calibro di Johnny e Angelina?


Florian Henckel von Donnersmarck: Sebbene io provenissi da un film come Le vite degli altri, nel cui cast non erano presenti grossi nomi, non ho avvertito alcun cambiamento nel trovarmi a lavorare con Angelina e Johnny, soprattutto perché non volevano che io gli parlassi come se fossero due star cinematografiche internazionali.

Pare che il film non abbia avuto molte critiche positive in patria...


Florian Henckel von Donnersmarck: Dopo Le vite degli altri, molte persone si aspettavano che io realizzassi un altro film cupo e politico, ma io volevo fare qualcosa che fosse leggero. In realtà, prima di dedicarmi a The tourist, avevo anche scritto una sceneggiatura riguardante una storia di suicidio, ma ciò avrebbe aggiunto ancor più cupezza a questo momento della mia vita, mentre io volevo che il pubblico vedesse il mio nuovo film come un bel regalo di Natale per glorificare la bellezza delle cose.

Tra l'altro, nel film sono presenti diversi attori italiani, come Christian De Sica...


Florian Henckel von Donnersmarck:
Christian De Sica ha rappresentato per me una grandissima scoperta, perché raramente ho visto un attore capace di combinare così bene umorismo ed eleganza. Alessio Boni, invece, lo avevo visto ne La meglio gioventù, mentre Neri Marcoré lo conoscevo in particolar modo per le sue imitazioni dei politici italiani. Poi c'è Daniele Pecci, di cui sono sicuro che sentiremo parlare molto, e Nino Frassica, per il quale ho scritto il ruolo dopo che l'ho visto interpretare il carabiniere in televisione. La cosa buffa, infine, è avvenuta con Raoul Bova, talmente bravo e bello che Angelina, dovendo rinunciare nel film alle sue avanche, non riusciva a darmi un "No" convincente (ride).

Johnny Depp è mai stato in disaccordo con un regista per un suo personaggio?

Johnny Depp: Sì, non si tratta di questo caso, ma con alcuni registi mi sono trovato in situazioni in cui avevamo visioni non coincidenti. Però, sai di essere stato scelto per quel ruolo perché loro sono al corrente del fatto che sei in grado di fare determinate cose.

C'è stato, invece, un personaggio interpretato nella tua carriera che non ti ha fatto dormire tranquillo?


Johnny Depp: Sì, durante le riprese di The libertine ho passato molte notti in bianco, ma semplicemente perché si trattava di un film che abbiamo girato freneticamente, con ritmi molto veloci.

Pare che, di questo film, esista anche una scena hot ambientata nella doccia che è stata tagliata...


Florian Henckel von Donnersmarck: No, non esiste.

Eppure una nota rivista italiana di cinema ne parla...

Piera Detassis: Sì, lo ha dichiarato in un'intervista che le abbiamo fatto noi su Ciak.

Florian Henckel von Donnersmarck: Allora se l'ho detto nell'intervista significa che la scena c'era (ride). Tu Johnny, sai se c'era questa scena della doccia?

Johnny Depp: Ma ti riferisci alla scena in cui eravamo nella doccia io e Christian De Sica? (ride)

La presenza di Timothy Dalton nel film dobbiamo interpretarla come un omaggio a James Bond, tenendo in considerazione il genere di storia?

Florian Henckel von Donnersmarck: A me piace James Bond, ma Timothy Dalton l'ho voluto perché aveva interpretato Rocketeer. Anche Steven Berkoff aveva interpretato film di 007, ma io l'ho preso nel mio film perché mi piacque quando ero bambino in Beverly Hills cop, poi, però, era sparito nel mondo del teatro. Ora, invece, sono molto contento di averlo sentito per telefono che mi diceva di essere impegnato nelle riprese del nuovo film di David Fincher, in Svezia.

Quando smetterà Johnny Depp di imitare Keith Richards?

Johnny Depp: Quando diventerò Keith Richards (ride).

Pensa invece di tornare a dirigere un film?

Johnny Depp:
Sì, c'è la possibilità che io torni dietro la macchina da presa, questa volta, però, sceglierò un altro attore e non me stesso, perché interpretare e dirigere contemporaneamente è difficile.

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