Il ritorno di Jumanji: luci e ombre del primo trailer ufficiale

È finalmente arrivato il primo trailer di Jumanji: Welcome to the Jungle, remake del classico del 1995. Ecco cosa ci è piaciuto e cosa abbiamo odiato.

Il ritorno di Jumanji: luci e ombre del primo trailer ufficiale
Articolo a cura di

Solitamente il nostro cervello riesce a memorizzare alla perfezione luoghi e situazioni legati a momenti particolari della nostra esistenza. Per questo motivo ricordiamo perfettamente dov'eravamo il giorno dell'attacco alle Torri Gemelle nel 2001, così i nostri genitori sanno dirci ancora oggi come e dove hanno assistito all'allunaggio nel 1968. Per lo stesso meccanismo siamo sicuri che sapreste dirci con esattezza dove eravate e con chi la prima volta che avete visto Jumanji, il film originale di Joe Johnston di metà anni '90. Per i ragazzini e le famiglie dell'epoca si è trattato di un titolo davvero epocale, un film d'avventura ben realizzato e mosso da sentimenti sinceri, motivo per cui si rideva e ci si emozionava con naturalezza, senza che l'età di ogni spettatore contasse qualcosa. Ogni scena riusciva ad essere ipnotica da qualsiasi punto di vista, il ruolo di Alan Parrish nelle mani di Robin Williams poi era quanto di più delicato e divertente si potesse chiedere all'epoca. Oggi le cose sono decisamente cambiate, lo dimostra il nuovo trailer di Jumanji: Welcome to the Jungle, remake scanzonato del meraviglioso Jumanji originale. Un trailer che in poche ore è riuscito a dividere il pubblico e a scatenare feroci discussioni, ovviamente fra chi è curioso di vedere il film finito e di chi invece non è riuscito proprio a mandare giù le immagini. Noi ci siamo messi dalla vostra parte, abbiamo visto il video più e più volte come normali spettatori, raccogliendo quel che ci è piaciuto e ciò di cui invece avremmo fatto tranquillamente a meno.

Un barlume di speranza

Partendo dagli elementi positivi, iniziamo subito col dire che non riusciamo a voler male a Jack Black. Il paffutello attore di Tenacious D e il destino del rock e School of Rock sembra incastrato in un ruolo divertente all'estremo. È infatti l'avatar digitale e barbuto di una ragazzina carina e viziata chiamata Bethany, che ovviamente dà di matto quando lo scopre. Abbiamo buone ragioni per credere che abbia tutte le potenzialità per diventare il personaggio più spiritoso del gruppo, goffo e per certi versi effeminato, come copione comanda (e buona pace dei cliché). Come nel film originale, anche questa volta la componente action sembra prendersi buona parte della scena, altro elemento che potrebbe darci qualche buona soddisfazione. Dal Jumanji classico sono passati ben 22 anni, gli effetti speciali dell'epoca rivisti oggi ci farebbero tanta tenerezza, adesso invece la produzione ha potuto fare affidamento su effetti visivi di ultima generazione, il che significa che vedremo sicuramente scene più complesse rispetto al passato, più spettacolari e - si spera - avvincenti (anche se gli effetti visivi possono sono migliorare un buon racconto di base).

Altro elemento che si appresta a vincere su tutta la linea è sicuramente l'ironia di The Rock. L'attore in sé può anche non piacere, bisogna però riconoscere che attorno alla sua stazza si possono creare paradossi non poco spassosi. In questo caso poi è l'avatar di un ragazzino minuto e mingherlino, per nulla abituato a seminare pugni in ogni dove, le sue reazioni di sorpresa potranno strappare più di una risata.

Cavalieri dell'Apocalisse

Passando ai lati negativi, agli elementi che ci hanno convinto di meno, dobbiamo diventare un po' più astratti e parlare del target e dei toni. Il Jumanji del 1995 parlava un linguaggio universale, riusciva a intrattenere i bambini come gli anziani, senza sovrastrutture; questa volta la produzione ha invece spinto per colpire un target ben preciso, gli adolescenti degli anni 2000. Lo si capisce subito dall'età dei piccoli protagonisti che aprono il trailer, dall'ambientazione in cui avvengono i fatti, ovvero una scuola, persino l'idea di giocare ad un tradizionale gioco da tavolo è stata accantonata senza troppa grazia. Adesso i protagonisti giocano a un videogioco che, seppur all'apparenza retrò, rappresenta comunque un nuovo media, un elemento che nel 1995 sarebbe stata pura avanguardia. Che Jumanji non sia più un film per famiglie un po' ci rattrista, la cosa è inoltre amplificata anche dai toni mostrati nel trailer. Addio sano spirito d'avventura, adesso tutto sembra esagerato, portato all'estremo per scatenare risate isteriche, insomma siamo al limite della parodia comica. Sarà davvero molto difficile trovare della sana emozione a film finito, se non addirittura impossibile. L'ultimo inequivocabile segno del cambiamento definitivo dei tempi è la fisicità di The Rock.

Il nostro forzuto protagonista è riuscito a tenere un piede nei Pro e l'altro nei Contro, poiché il suo essere è esattamente l'opposto di ciò che era Robin Williams nel 1995. Il bambino troppo cresciuto che si trasforma in padre amorevole, sempre pronto a sacrificarsi per gli altri, ha lasciato il posto a un energumeno con la battuta pronta e il bicipite gonfio. Un bruto, pronto a prendere a calci qualsiasi cosa si muova davanti a lui, mentre un tempo bisognava cavarsela grazie all'intelligenza, allo spirito d'avventura e a un pizzico di fortuna. Parliamo soltanto del trailer, di 150 secondi di materiale montato un po' per caso, non sappiamo dunque se il film finito farà prevalere i Pro oppure darà spazio - troppo spazio - ai Contro. Di certo i tempi sono cambiati, diteci voi se in meglio o in peggio.

Che voto dai a: Jumanji: Benvenuti nella Giungla

Media Voto Utenti
Voti: 58
5.9
nd