Il Libro della Giungla

Mentre aspettiamo il live-action de Il Libro della Giungla di Jon Favreau, ripercorriamo insieme i più celebri adattamenti dell'universo creato da Rudyard Kipling che hanno segnato il passato e che arriveranno in futuro!

Il Libro della Giungla
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Il Libro della Giungla può essere considerato a tutti gli effetti uno dei miti più noti ed iconici dell'immaginario popolare. Nato dalla fantasia dello scrittore inglese e premio Nobel Rudyard Kipling, in uno dei suoi capitoli narra le vicende di Mowgli, un ragazzo cresciuto da una famiglia di lupi che viene minacciato dalla tigre Shere Khan, segnata dalle cicatrici dell'incontro con l'uomo. Jon Favreau, già regista di Iron Man ed Iron Man 2, ne ha tratto un live-action molto atteso, in arrivo nelle sale italiane ad aprile. Nel ricco cast vocale troviamo Bill Murray, Ben Kingsley, Scarlett Johansson, Idris Elba, Christopher Walken, Giancarlo Esposito e Lupita Nyong'o. Nei panni di Mowgli vedremo invece il giovane attore Neel Sethi. Mentre attendiamo insieme il film di Favreau, vediamo come diverse generazioni di narratori della celluloide hanno ripreso le vicende narrate da Kipling, raccontandone il pathos e lo spirito avventuroso con mezzi e cifre stilistiche differenti.

La giungla ci aspetta, andiamoci in fretta. E' questa un'avventura per chi non ha paura!

Parlando de Il Libro della Giungla, è inevitabile che balzi alla mente il celebre lungometraggio animato della Disney del 1967. Tuttavia, il mondo creato da Kipling includeva una giostra di personaggi ben più vasta di quanto abbiamo visto fino ad oggi in molti adattamenti sia per il grande che per il piccolo schermo. Il più famoso personaggio del libro a non apparire nel lungometraggio di animazione Disney è forse Rikki-Tikki-Tavi. La celebre mangusta e' protagonista di una storia, parallela e collaterale, scritta successivamente da Kipling e pubblicata come un libello indipendente. Nell'ex Unione Sovietica il personaggio è stato protagonista di un cortometraggio del 1965 di Aleksandra Snežko-Blockaja e di un film animato del 1975, Rikki Tikki Tavi nella giungla, di Aleksandr Zguridi. Nel '75 il personaggio apparve anche in un adattamento animato per la televisione diretto da Chuck Jones, con Orson Welles come voce narrante. Nell'anime Il Libro della Giungla del 1989, trasmesso in Italia nel 1991 da Rete 4 con la celebre sigla di Cristina D'Avena, c'è un omaggio al personaggio nell'episodio La Danza degli Elefanti. Mentre non sappiamo se Rikki Tikki Tavi avrà un ruolo nel film di Favreau, dal trailer abbiamo invece visto più volte il personaggio di Kaa. Mentre nel cartone Disney Kaa era un villain secondario, quello narrato da Kipling si rivelava spesso un alleato, che salvava Mowgli dalle scimmie e prestava aiuto al branco dei lupi. Eppure, dal trailer del film di Favreau non sembra particolarmente amichevole, tenendo Mowgli tra le sue spire e dirigendosi verso il ragazzo con le fauci spalancate.

Tra le caratteristiche peculiari di Kaa, la sua proverbiale e sibilante voce dai toni ammalianti e dalle ipnotiche virtù. Nel film di animazione, il pitone indiano aveva in originale la voce di Sterling Holloway e nella versione italiana il timbro vocale di Sergio Tedesco. Nel film di Favreau, avrà la voce di Scarlett Johansson. Nel passaggio all'imminente live-action, Kaa potrebbe essere un personaggio ambiguo, che agisce sia sulla base del proprio istinto che delle leggi della natura, opportunamente declinate nella legge della giungla. Di fatto, è uno dei personaggi sui quali i fan hanno le aspettative più alte. Il personaggio di Re Luigi, invece, non figurava nel romanzo di Kipling e venne creato per il film di animazione Disney. Si tratta di una vera e propria licenza poetica, anche perché l'orango non è una specie originaria dell'India. Nel nuovo film, il Re delle scimmie è raffigurato come un gigantopiteco, un antenato ancestrale dell'orango che si riteneva vivesse in alcune zone della penisola indiana. Tutto è generalmente "più grande" nel film di Favreau, a partire dalle dimensioni degli animali. Sia Kaa, che Re Luigi che gli stessi lupi hanno sia un design molto fedele alle specie animali che fattezze "larger than life", specialmente quando vicini al piccolo protagonista. Da quanto abbiamo visto nei trailer, la ricerca estrema del fotorealismo si accompagna a una dimensione smaccatamente fantastica, con il gigantesco e possente braccio di Re Luigi che emerge dall'ombra in stile King Kong.

Un fiume di adattamenti passati, presenti e futuri

Secondo indiscrezioni, il film di Jon Favreau sarà più fedele alle storie di Kipling rispetto al film di animazione del '67. Tuttavia, 22 anni fa, la Disney aveva già rivisitato il materiale originario dello scrittore britannico affidando al regista Stephen Sommers (La Mummia, Van Helsing) un live-action con Jason Scott Lee nei panni di un Mowgli più adulto e con Lena Headey (la futura Cersei Lannister de Il Trono di Spade) come sua controparte sentimentale. Intitolato Mowgli - Il Libro della Giungla, mostrava ovviamente molti animali che tuttavia non parlavano come nel cartone Disney. Hanno invece nuovamente il dono della parola gli animali del film di Favreau, dettaglio che ha dato alla produzione la ghiotta possibilità di ingaggiare un cast vocale di stelle hollywoodiane di prima scelta. Il film di Sommers, nonostante un buon team di attori (nel quale spiccavano John Cleese e Sam Neill), venne fortemente criticato per aver deviato in maniera troppo confusa dallo spirito dei libri, nonostante pescasse in ordine sparso alcuni elementi dalle vicende narrate da Kipling. Stando a quanto dichiarato da Favreau, la sfida del suo film è stata quella di trovare una linea di equilibro tra un omaggio al cartone Disney ed una serie di scelte creative chiare e personali: il nuovo live-action non avrà certo momenti cantati, ma richiamerà spesso le musicalità del lungometraggio animato, come anticipato dal trailer che termina con il celebre motivetto de "Lo stretto indispensabile", che risuona in uno dei versi animaleschi delle profondità della giungla. Tra gli altri titoli in live-action degni di nota e ispirati alle storie di Kipling troviamo Il Libro della Giungla di Zoltan Korda del 1942, The Second Jungle Book: Mowgly & Baloo del 1997, Mowgli e il Libro della Giungla e Jungle Book: Lost Treasure, entrambi del 1998. Tra i film di animazione, Jungle Book del 1995 di Toshiyuki Hiruma Takashi, e Jungle Book: Rikki-Tikki-Tavi to the Rescue di Rick Ungar. La stessa Disney, nel 2003, ha dato un sequel al proprio film di animazione : Il Libro della Giungla 2, destinato al solo mercato home video, con Haley Joel Osment e John Goodman nei ruoli vocali di Mowgli e di Baloo. Un sequel che fu aspramente criticato per la qualità dell'animazione al di sotto delle aspettative, per una storia troppo simile al primo capitolo e per la scarsa attenzione al reparto sonoro. Nel '67 per la versione animata furono infatti coinvolti i fratelli Sherman, celeberrimi autori di alcune delle più note canzoni Disney nonché dei testi e delle musiche di Mary Poppins. A loro si deve anche la canzone dell'attrazione dei parchi Disney It's A Small World, che diventerà presto un live-action diretto da Jon Turteltaub sulla scia di quanto già fatto dalla Disney con il franchise de I Pirati dei Caraibi, tratto dalla rinomata attrazione di Disneyland. I fratelli Sherman non furono tuttavia gli autori di una delle canzoni più famose del film, la già citata The Bare Necessities o, in italiano, Lo Stretto Indispensabile.

La celebre ballata dell'orso Baloo, candidata all'Oscar come Miglior Canzone, venne infatti scritta da Terry Gilkinson, ed eseguita in originale da Phil Harris e Bruce Reitherman (Luigi Palma e Tony De Falco nel doppiaggio italiano). Ripresa anche in versione hip hop nella serie Jungle Cubs (Cuccioli della giungla), è una sorta di Hakuna Matata ante litteram, nella quale si mette in luce come sia possibile vivere sereni con pochi mezzi e con semplicità d'animo. Ancora oggi, l'American Film Institute la considera tra le 100 canzoni più importanti del cinema americano. Curiosamente, la statuetta per la Miglior Canzone venne invece assegnata ad un altro film pieno di animali: Il Favoloso Dottor Dolittle di Richard Fleisher, dal quale è stato tratto il remake del 1998 con Eddie Murphy. Terry Gilkinson è scomparso nel 1999 mentre Richard M. Sherman, dopo la morte del fratello Robert nel 2013, è stato artisticamente coinvolto nel live-action di Favreau. I due Sherman sono apparsi di recente nel film Saving Mr. Banks del 2013, interpretati da Jason Schwartzman e da B.J. Novak e rappresentati come due saggi (e pazienti) collaboratori di Walt Disney. Caso vuole che Il Libro della Giungla sia stato proprio l'ultimo lungometraggio animato al quale lavorò direttamente Walt Disney, che morì nel corso della produzione. Diretto da Wolfgang Reitherman, il film del '67 fu un successo straordinario: ad oggi, al netto dell'inflazione, è ancora il ventinovesimo maggiore incasso di tutti i tempi negli Stati Uniti.

Mowgli v Mogli: Dawn of Jungle

Il Mowgli del giovane Neel Sethi quasi non farà in tempo ad uscire nelle sale nel film di Favreau che arriverà, appena un anno dopo, un nuovo live-action prodotto dalla Warner dedicato proprio a Il Libro della Giungla. Le indiscrezioni vedono il film della Warner portare il titolo di Jungle Book: Origins e narrare, probabilmente, una vicenda in stile prequel che esplori parte degli eventi accaduti prima della storia che conosciamo. Andy Serkis sarà Baloo, naturalmente grazie al motion capture, Benedict Cumberbatch sarà Shere Khan, Christian Bale sarà Bagheera e Cate Blanchett sarà Kaa, mentre nei panni di Mowgli troveremo il giovane Rohan Chand. A volere Cumberbatch nel film pare sia stato proprio Andy Serkis: entrambi gli attori hanno lavorato con Peter Jackson nei tre film de Il Signore degli Anelli (Serkis, nel ruolo di Smeagol/Gollum) e nella trilogia de Lo Hobbit (Cumberbatch nel ruolo del drago Smaug e Serkis nuovamente nel ruolo di Gollum ne Lo Hobbit: Un viaggio inaspettato). Per Serkis, dopo essere stato anche il gigantesco King Kong nell'omonimo film di Peter Jackson e lo scimpanzé Cesare ne Il Pianeta delle Scimmie e L'Alba del Pianeta delle Scimmie, la nuova sfida sarà quella di cimentarsi con le movenze dell'orso. La tecnologia del motion capture, di recente, consente sempre più di portare sul grande schermo animali convincenti interpretati da attori esperti (oltre ovviamente ad evitare l'uso di veri animali, il cui coinvolgimento è sia eticamente controverso che strettamente difficoltoso sul piano tecnico). Anche l'orso che attacca Leonardo DiCaprio in Revenant - Redivivo è in realtà lo stuntman Glenn Ennis. Ovviamente, anche il film di Jon Favreau fa un massiccio uso di motion capture. Salvo sorprese, di fatto il giovane Neel Sethi sembra essere l'unico attore in carne e ossa ad apparire nella giungla. La maggior parte dei personaggi che lo circondano è creato in CGI e grazie al motion capture, anche se il regista ha confermato la presenza di effetti pratici e trucchi di scena. Nonostante il cast vocale di celebrità, una parte fondamentale della tenuta del film dipenderà proprio da quanto sarà convincente la performance del giovane attore americano, già apparso brevemente nella commedia di produzione indiana Diwale del 2015. Il libro della Giungla di Favreau sarà invece la prima collaborazione tra la Disney e Bill Murray, a meno che non si contino anche le partecipazioni dell'attore ai progetti prodotti in tandem con la Touchstone Pictures. Nel film di Favreau, Murray presta la voce a Baloo: un ruolo già interpretato da suo fratello, Brian Doyle-Murray, in The Jungle Book: Mowgli's Story, uscito nel 1998 direttamente sul mercato home video. Ma non sarà la prima volta che Murray doppia un animale: è sua la voce originale del tasso nello splendido Fantastic Mr. Fox di Wes Anderson. Nel lungometraggio animato Disney, Baloo aveva la voce di Phil Harris, anche doppiatore di Romeo de Gli Aristogatti e di Little John in Robin Hood. Proprio nel film Disney dedicato a Robin Hood vennero riciclate molte animazioni originali de Il libro della Giungla, ben visibili nelle due sequenze con Baloo che balla con Re Luigi "Voglio esser come te" e con Little John che canta con Lady Cocca "Giovanni Re fasullo d'Inghilterra".


Hollywood nella giungla

Di certo, e non solo per la Disney, è iniziato un periodo nel segno della giungla, inaugurato da quella metropolitana di Zootropolis. A luglio, dal cilindro della Warner arriverà anche The Legend of Tarzan dell'indaffaratissimo David Yates, già regista degli ultimi quattro film di Harry Potter ed impegnato sul set di Animali Fantastici e Dove Trovarli. Oltre all'onnipresente Samuel L. Jackson troveremo nel cast Margot Robbie, Djimon Hounsou e Christoph Waltz, mentre Tarzan sarà interpretato da Alexander Skarsgard. Hollywood si dà alla giungla? Forse, ma lo fa con le dovute precauzioni, riproponendo storie ben conosciute ma cercando di non annoiare il pubblico: il Tarzan di Yates sarà infatti ambientato anni dopo le vicende narrate da Edgar Rice Burroughs e vedrà l'ex signore della giungla vivere a Londra come Lord Greystoke accanto alla moglie Jane. Ad aprile, la sfida di Jon Favreau e del suo Il Libro della Giungla è innanzitutto quella di consegnare un prodotto ancora in grado di stupire, nonostante riproponga un immaginario già opportunamente plasmato. L'occhio del pubblico è già abituato a confezioni eccellenti ed è dunque soprattutto alla testa che bisogna parlare: oltre ad una regia convincente servirà una scrittura solida. La seconda sfida in casa Disney è quella di omaggiare il proprio illustre predecessore animato ed al contempo lanciare un messaggio nuovo. Lo ha già fatto Branagh, che nel suo Cenerentola ha narrato una delle favole più conosciute dal grande pubblico ma ha avuto l'intuizione di includervi il mantra "Sii gentile ed abbi coraggio". La giungla di Favreau dovrà essere innanzitutto un universo nel quale calare i luoghi narrativi più tipici del romanzo di formazione, con il protagonista intento a crescere nel più difficile e selvaggio degli ambienti naturali. Proprio come Hollywood, la giungla è un luogo dove la gentilezza non è in cima alla catena alimentare, ma dove il coraggio è spesso la chiave della sopravvivenza. Con curiosità e trepidazione, aspettiamo al varco un regista gentile e coraggioso, che nell'ultimo decennio ha mostrato alti e bassi mettendo sempre molta carne al fuoco.

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