Speciale I Diari del Vaporetto - Parte I

E anche quest'anno siamo qui!

Speciale I Diari del Vaporetto - Parte I
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Caro Diario...

Ore 10:45, sono già in ritardo! Il treno parte ad un quarto a mezzogiorno ed io non so nemmeno se la valigia è pronta, di far colazione non se ne parla nemmeno, sprecherei troppo tempo. Un panino veloce in macchina e via, verso la stazione. Riesco a saltare sul regionale con destinazione Venezia Santa Lucia per un soffio, se lo avessi perso avrei potuto dire ciao ciao alle possibilità di trovare un posto per il film d’apertura e se fosse successo non so cosa avrebbe potuto farmi il mio Direttore. Durante le tre ore di viaggio capisco perché è preferibile evitare spostamenti così lunghi in interregionale: l’aria condizionata è un miraggio, le fermate frequenti ed il rumore insopportabile. Ma sto andando a Venezia, per la Mostra del Cinema, come si fa a non essere comunque più che gasati? Per cercar pace dal rumore mi metto le cuffie ed accendo l’iPod: Guccini, Bob Dylan, gli AC/DC....ma neppure l’hard rock più spinto riesce ad attutire il rumore di una maledetta porta che continua a sbattere. Treviglio, Brescia, Verona, Vicenza, Padova e finalmente eccola lì, la Laguna Veneziana con i comignoli di Porto Marghera e le cupole delle 130 parrocchie che svettano in mezzo al mare. Sono Arrivato. La stazione di Santa Lucia è il solito misto di trascuratezza italiana e turisti imbambolati, che cercando disperatamente di capire quale strada prendere per arrivare i “Sen Merko square”. Decido di non salire sull congestionatissimo Vaporetto per San Zaccaria e scendo gli scalini infilandomi nei calle laterali seguendo la mia solita strada verso Casa attraversando i due sestrieri di Cannareggio e Castello. La cappa d’afa è qualcosa di indescrivibile, dopo i primi due ponti sono già ridotto peggio di un orso polare all’equatore e mi trascino stancamente verso l’appartamento, saltando da una zona d’ombra all’altra. Una volta in casa mi doccio velocemente ed esco, gli accrediti non aspettano nessuno ed io devo arrivare a ritirarli entro stasera, fra l’altro anche il frigorifero è vuoto e so già che mi aspetta un’altra sfacchinata per fare la spesa. Sono a Venezia, finalmente.

Festa Campestre

Luci, motore, azione.
Anche quest’anno la più importante manifestazione cinematografica italiana sta per aprire i battenti e, in attesa dell’apertura ufficiale, prevista per oggi con la proiezione in prima mondiale del nuovo film dei fratellastri Coen, Burn after reading, Muller e soci hanno pensato bene di proporre al pubblico un evento del tutto inedito, in onore del Maestro Ermanno Olmi che, dopo molti anni, ha finalmente deciso di accettare il Leone alla Carriera. La Biennale ha così organizzato nella suggestiva cornice di Campo San Polo, nel cuore dell’omonimo Sestriere e a due passi dalla sede storica della Fondazione, una serata speciale alla presenza di Olmi dedicata al ventennale della Palma d’Oro alla Leggenda del Santo Bevitore. Il film, presentato nella versione originale del 1988 grazie al contributo della Cineteca Nazionale di Roma, inaugura una serie di iniziative dedicate al grandissimo cineasta Bergamasco di cui potremo presto vedere l’opera omnia in Dvd sotto l’etichetta Feltrinelli. Prima della proiezione Olmi, visibilmente commosso dall’affetto e dai lunghi applausi tributatigli, ha tenuto un breve discorso ricordando come ai tempi della prima del film non avesse potuto essere presente in Laguna a causa di gravi problemi di salute e che questa proiezione (gratuita sia per i giornalisti che per il pubblico) ha rappresentato “il saldo del mio debito con il Santo Bevitore” in un suggestivo parallelismo fra il protagonista dell’opera che deve mantenere la promessa fatta al Distinto Signore, ed il suo autore. Alla fine del film la serata è continuata con una “festa campestre”, per usare la felice definizione di Olmi, in cui i sette comuni di Asiago hanno offerto a tutto il pubblico presente un buffet di specialità locali. Serata di pre apertura pressoché perfetta, dunque e che lascia sperare per una mostra ancor più coinvolgente di quella dell’anno scorso.

Spostandoci poi al Lido è impossibile non rimanere affascinati dalla scenografia ideata da Dante Ferretti che vede il palazzo del Festival completamente ricoperto da un telo bianco con tre Leoni alati che squarciano il velo e si alzano, metaforicamente, in volo. Così, dopo la palla per le demolizioni che l’anno scorso sembrava sfondare le pareti del palazzo, la Mostra torna alle origini, presentando un programma meno glamour ma, sicuramente, più cinefilo, assecondando la sua vocazione di vetrina dell’Arte Cinematografica e, forse, stipulando un tacito accordo con la Festa di Roma, in modo tale da evitare una concorrenza autodistruttiva. Poche star, dunque, ma di grandissimo peso, insieme ai Coen infatti sono già arrivati a Venezia George Clooney e Brad Pitt, confermando la loro passione per il festival lagunare. Gli amanti del cinema orientale invece saranno felici di sapere che già domani arriveranno Takeshi Kitano, che a dieci anni da Hana - Bi torna a concorrere per il Leone d'Oro, ed il maestro dell’animazione Hayao Myazaki con il suo nuovo Cartoon, già uscito in patria a qui presentato per la prima volta in Occidente.
La giornata festivaliera continua poi con l’apertura della rassegna Questi Fantasmi, dedicata al cinema italiano dal 1947 al 1972, con la proiezione della versione restaurata di Ladri di Biciclette.
Per ora ci fermiamo qui, attendendo l’apertura ufficiale della Mostra per darvi opinioni e commenti più approfonditi sui film in concorso e non. Aspettatevi dunque già domani mattina la nostra recensione di Burn After Reading, sperando che i Coen non deludano, la platea di Venezia è sempre esigente, vedremo se i due geniacci americani sapranno tenerle testa.