Halloween 2016, da Nightmare a Scream: le morti shock del Cinema horror

In occasione della notte di Halloween riscopriamo alcune scene di morte scioccanti e significative del cinema horror più o meno recente.

Halloween 2016, da Nightmare a Scream: le morti shock del Cinema horror
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Non vi è alcun dubbio che il climax della tensione esploda nei film horror nel momento cruciale della morte di uno dei malcapitati protagonisti / personaggi secondari. Anche nelle pellicole più orientate a creare un'atmosfera opprimente e suggestiva le dipartite, più o meno numerose, sono elemento fondamentale della narrazione: d'altronde senza un passaggio a miglior / peggior vita l'appartenenza al genere sarebbe senza dubbio smorzata. Per l'Halloween di quest'anno abbiamo così deciso di offrirvi uno sguardo su alcune delle uccisioni più bizzarre e/o iconiche del filone, passando da classici americani a gotici italiani fino ad arrivare alle tipiche follie della cinematografia nipponica. Dopo lo speciale Halloween 2016 sui protagonisti più aberranti dell'horror, ecco una carrellata delle migliori "morti ad effetto" del genere.

La notte dei morti viventi

E' senza dubbio una delle uccisioni più significative e ricolme di significati sociali quella che segna finale de La notte dei morti viventi, colonna portante degli zombie-movie diretta nel 1968 dall'esordiente George A. Romero. A perire sotto i colpi dei soccorritori è infatti il protagonista Ben, nascostosi all'interno della casa per sfuggire all'orda di zombie e scambiato da lontano dagli uomini dello sceriffo per uno di loro. Peccato però che Ben fosse anche afroamericano, elemento che sottolinea quelle problematiche razziali che gli Stati Uniti non hanno mai realmente superato. Una scena semplice e deliberatamente rapida, con il corpo del Nostro accatastato a quello degli zombi nella pira funeraria dell'epilogo, che pur poco allineabile alla spettacolarità di genere delle altre qui proposte ha una valenza di grande importanza per un filone spesso usato per parlare di tematiche più alte.

La maschera del demonio

La morte di una strega o presunta tale era all'ordine del giorno nel periodo dell'inquisizione e Mario Bava ha sfruttato nel migliore dei modi la tetra ambientazione del 17° secolo per mettere in scena uno dei titoli più significativi del gotico italiano, cult venerato poi in ogni angolo del globo. Ne La maschera del demonio la brutale uccisione della bella e brava Barbara Steele, preceduta da una breve introduzione narrata di sottofondo alle immagini del boia intento a preparare il tizzone infuocato e la schiera di monaci accusatori che lascia poi spazio alla cruda violenza, con tanto di marchio a fuoco sul corpo della povera malcapitata, vive in un crescendo di tensione accompagnato dal vento sibilante di una notte fosca e oscura, magnificamente fotografata in uno splendido bianco e nero. E poi naturalmente la maschera del titolo, erede spuria delle vergini di ferro con tanto di aghi appuntiti che si avvicina alla donna, non prima che questi lanci una maledizione suoi suoi aguzzini.

Scream

Una semplice serata di relax in attesa del proprio fidanzato si trasforma in un vero e proprio incubo mortale per la giovane Casey Barker che, sola in casa, riceve la telefonata da un individuo sconosciuto. Se inizialmente è semplice pensare ad uno scherzo telefonico di cattivo gusto, alle successive chiamate la ragazza comprende come il suo interlocutore la conosca molto meglio del previsto, trascinandola in un diabolico quiz a trabocchetti cinefili nel quale la posta in gioco diventa la sua vita. Un inizio al fulmicotone per Scream in oltre dieci minuti di tensione assoluta, vero e proprio gioco del gatto e del topo tra il killer e la sua vittima, messo in scena per buona parte con le discussioni alla cornetta e poi trasformatosi in un vero e proprio alternarsi di assalti e fughe all'interno della dimora, con tanto di arrivo dei genitori della diciassettenne poco prima che questa venga brutalmente uccisa da Ghostface, serial killer che già dalla sua prima apparizione è destinato a diventare un'icona di culto per il genere tutto.

Tag

Le crazy death nel cinema nipponico sono all'ordine del giorno: come dimenticare il folle gioco al massacro ordito da presunte entità aliene / divine in As Gods Will (2014) di Takashi Miike? In quest'occasione però ci concentreremo su una scena clou di una delle ultime ispirate follie di Sion Sono. In Tag infatti assistiamo ad una delle sequenze più brutali di morte multipla ambientata a bordo di un mezzo, in particolare un bus di linea che accompagna alcune classi di studentesse in gita. La tranquillità della scena, con le ragazze intente a parlare del più e del meno, viene interrotta da un fenomeno misterioso che trancia nettamente in due il pullman, decapitando tutte le compagne della giovane protagonista, unica a salvarsi perché in quel momento stava raccogliendo una penna cadutale per terra. Corpi divisi letteralmente a metà con la sopravvissuta ricoperta da zampilli di sangue provenienti dai resti delle sue amiche in uno stato di incredulità e orrore in attesa che il bus, privato di una guida, si fermi pochi metri dopo. Un passaggio che colpisce per la sua improvvisa venuta, colpendo duro già nei primi minuti di un titolo destinato a procedere su strade narrative e visive sempre più deliranti.

Nightmare - Dal profondo della notte

La saga di Nightmare è certamente ricca di morti gustosissime e assai diversificate tra loro, con tanto di vittime eccellenti (memorabile la dipartita di un giovanissimo Johnny Depp "risucchiato" dal materasso), ma il primo truculento omicidio compiuto da Freddy Krueger in Nightmare - Dal profondo della notte è quello ad introdurci realmente al malsano fascino dell'iconico personaggio interpretato da Robert Englund. E' notte e la giovane Tina esce di casa sentendosi chiamare per nome da un'inquietante voce sibilante e incautamente ne si avvicina all'origine, vedendo apparire in lontananza un'ombra misteriosa rivelatasi poi ben presto il crudele serial killer dell'incubo che, avvicinandosi ridendo e allungando a dismisura le sue braccia per far scontrare gli artigli sulle pareti, si prepara a compiere la sua mattanza. La fuga vale a poco dato che il Nostro adorato villain si palesa ovunque come dotato di ubiquità, rivelando poi il volto scarnificato e compiendo il reale assassinio sotto le coperte dove la vittima dormiva col suo fidanzato in un'orgia di sangue.

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