Speciale Fast & Furious - Gli sviluppi

I vertici di Universal rivelano i piani per lo sviluppo futuro del brand di Fast&Furious

Speciale Fast & Furious - Gli sviluppi
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Il franchise di Fast&Furious si è rivelato come uno dei più redditizi per NBC Universal. Il primo episodio è stato un'autentica sorpresa commerciale capace di calamitare l'attenzione del pubblico più disparato, forse in virtù della sua natura "multietnica" in grado di colpire asiatici, europei, afroamericani ed ispanici. Il secondo, malgrado l'assenza di Vin Diesel, confermò la riuscita economica, mentre il terzo capitolo, Tokyo Drift, malgrado il minor budget e i minori incassi domestici, ebbe delle buone performance wordwide. La critica, tendenzialmente, lo distrusse e, come spesso avviene, uno dei pochi ad avere l'occhio lungo fu il decano della critica statunitense Roger Ebert che sottolineò la capacità di Justin Lin di portare una ventata di freschezza e uno sguardo intrigante ad un franchise dalle basi ben piantate in terra.

Car Porn o Heist Movie?

E difatti con il quarto episodio e la complicità del ritorno di Vin Diesel, vera icona indissolubile della saga, Lin confezionò il maggior successo del brand. Questo venerdì, Fast & Furious 5 (sempre con la regia di Justin Lin) debutterà nelle sale americane dopo aver già iniziato a macinare dollari worldwide (si prevedono incassi domestici per il week end compresi fra i 50 e i 60 milioni di $). Naturale che Universal stia, quindi, già pensando ad un sesto episodio. Quello che appare meno scontato è la coraggiosa decisione dei vertici della major di conferire una nuova direzione alla saga motoristica. Adam Fogelson e Donna Langley, rispettivamente chairman e co-chairman dello studio, hanno definito Fast Five (o Fast & Furious 5) come un film di transizione che dal genere strettamente automobilistico ha spinto la saga verso i territori di quelli che, in gergo, vengono chiamati "heist movie": tradotto in termini comprensibili ai più, si tratta di quelle pellicole in cui le rapine in grande stile sono la chiave di volta della trama che sorregge l'opera. Universal ha già affidato la sceneggiatura di "Fast Six" a Chris Morgan, già artefice di Fast Five, The Fast And The Furious 3: Tokyo Drift e Fast & Furious 4, nonché di un altro hit dello studio come "Wanted" che, nonostante l'infedeltà all'omonima opera di Mark Millar da cui prende le mosse, ha riscosso un buon successo al box office. Il desiderio di cambiare, almeno parzialmente, la direzione del marchio, nasce da una considerazione fatta dallo stesso Fogelson: questi film hanno avuto così tanto successo nonostante fossero prevalentemente indirizzati agli amanti della "car culture" quindi esiste ancora una vastissima fetta di pubblico che, malgrado il disinteresse vero il car tuning and co., apprezza in maniera molto marcata le opere come, appunto, gli heist movie. L'obbiettivo è quindi quello di realizzare un sesto capitolo atto a fare la gioia di entrambe queste fasce di pubblico, andando ad inserirsi in una tradizione cinematografica che comprende titoli come "Il Braccio Violento della Legge", "The Italian Job" o "The Bourne Identity". Il tutto senza dimenticare lo spettacolare approccio "motoristico", figlio dell'accordo con Dodge, che tende a privilegiare l'utilizzo di vere macchine e veri stunt piuttosto che la stra-abusata computer grafica. Fogelson afferma: "Non voglio rivelare nulla, ma alla fine di fast Five ci saranno parecchie sorprese relative ad uno dei protagonisti principali dei film precedenti, che direzioneranno gli sviluppi del franchise verso il genere dell'heist movie".

(Fonte: Dead Line Hollywood)

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