Speciale Directors Guild of America Awards 2014

Ecco i vincitori del premio assegnato dal sindacato dei registi americani!

Speciale Directors Guild of America Awards 2014
Articolo a cura di

Il Directors Guild Award, il premio assegnato dal sindacato dei registi americani, è considerato da sempre il più importante “indicatore” in vista della corsa all’Oscar, oltre ad essere di per sé uno dei massimi riconoscimenti cinematografici del cinema internazionale. Nel corso delle 65 edizioni del premio, ben 58 registi insigniti del DGA Award hanno poi ricevuto anche l’Oscar per la miglior regia, mentre soltanto in sette casi l’Academy ha scelto diversamente (ne è un esempio l’anno scorso, quando Ben Affleck, snobbato dalla cinquina degli Oscar, ottenne il DGA Award per Argo). E il vincitore del Directors Guild Award come miglior regista cinematografico per l’anno solare 2013 è stato, nel rispetto delle previsioni, il messicano Alfonso Cuarón, ricompensato per il suo sorprendente lavoro, di grande perizia tecnica, nel blockbuster spaziale in 3D Gravity, con Sandra Bullock, presentato fuori concorso al Festival di Venezia e candidato a ben dieci premi Oscar. Cuarón, che aveva già vinto il Golden Globe e il Critics Choice Award, sembra così aver ipotecato seriamente anche l’analoga statuetta assegnata dall’Academy.

GLI ALTRI CANDIDATI E LA SFIDA PER L’OSCAR

Se le quotazioni di Gravity nella corsa all’Oscar sono in continua crescita, con Cuarón favoritissimo per il premio alla regia, la gara per l’Oscar al miglior film dell’anno resta apertissima.Nella categoria principale, infatti, Gravity dovrà sostenere l’agguerrita concorrenza dell’altro titolo di punta di questa award-season: 12 anni schiavo, l’acclamatissima pellicola diretta dall’inglese Steve McQueen e già ricompensata come miglior film ai Golden Globe e ai Critics Choice Award (in entrambi i casi, 12 anni schiavo ha battuto Gravity). Dopo il clamoroso ex-aequo ai Producers Guild Award, questi due film sembrano destinati a fare entrambi la parte del leone anche in vista della 86° edizione degli Academy Award, dove probabilmente si spartiranno buona parte delle statuette in palio (con Gravity a fare da asso pigliatutto nelle categorie tecniche). In corsa per il DGA Award c’erano anche David O. Russell per American Hustle, il veterano Martin Scorsese per The Wolf of Wall Street e Paul Greengrass per Captain Phillips; agli Oscar, invece, Greengrass è stato escluso a favore di Alexander Payne per il ben più sofisticato Nebraska.

I VINCITORI NELLE ALTRE CATEGORIE

Oltre al trofeo per Gravity, parlando delle altre categorie, il Directors Guild Award per il miglior documentario è andato alla regista egiziana Jehane Noujaim per The Square, ricostruzione della rivoluzione egiziana esplosa nel 2011; la Noujaim, candidata anche all’Oscar, nella notte delle stelle sfiderà, fra gli altri, il documentario musicale campione d’incassi 20 Feet from Stardom e l’agghiacciante e potentissimo The Act of Killing. Nella sezione dedicata al piccolo schermo, Steven Soderbergh ha ricevuto l’ennesimo trofeo grazie al film televisivo Dietro i candelabri, con Michael Douglas nel ruolo di Liberace (candidati in questa categoria, fra gli altri, c’erano pure Stephen Frears e David Mamet). Breaking Bad chiude in bellezza con il premio per la miglior serie drammatica a Vince Gilligan per la regia dell’episodio Felina, mentre fra le sit-com si impone un’altra serie al suo addio, ovvero 30 Rock, per l’episodio Hogcock! / Last Lunch, diretto da Beth McCarthy-Miller. Nelle prossime settimane, invece, toccherà ai Writers Guild Award, i trofei assegnati dagli sceneggiatori, ai BAFTA Award, ovvero i premi del cinema britannico, e poi tutti i riflettori saranno puntati sul palco dell’Academy in occasione della notte del 2 marzo, con l’assegnazione degli ambitissimi Oscar.