Speciale Defiance - I giorni del coraggio - Conferenza stampa

Edward Zwick con Daniel Craig presenta a Roma Defiance

Speciale Defiance - I giorni del coraggio - Conferenza stampa
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19/01/2009 - E' già la terza volta che Daniel Craig presenta a Roma un suo film. Di sicuro deve ringraziare James Bond per averlo consacrato best star in Inghilterra e nel resto del mondo. Eppure con Defiance - I giorni del coraggio, l'attore, secondo la sua testimonianza data durante la conferenza stampa, sembra aver scelto più col cuore che non pensando al compenso. In sala anche il regista, Edward Zwick, sempre disponibile a chiarire il suo punto di vista.
Tratto da una storia vera, descritta da Nechama Tec nel suo romanzo "Defiance - Gli ebrei che sfidarono Hitler", il film ripercorre la storia dei fratelli Bielski, ebrei che trovarono rifugio in un bosco dell'entroterra polacco per sfuggire al massacro nazista durante la seconda guerra mondiale.

Conferenza stampa

Il film mostra la cultura delle armi, rilasciando l'immagine dell'ebreo guerriero...
EZ: La storia degli ebrei e la loro cultura di guerrieri ha fondamenti nella Bibbia. Leggendo il libro di Giosuè o i primi libri del vecchio testamento ci si rende conto di quanto gli ebrei fossero dei combattenti. Con Defiance ho voluto mettere in risalto questo aspetto, per mostrare la loro determinazione e forza contro coloro i quali volevano privarli della loro cultura e identità. Oltretutto è importante fare una precisazione: lo spirito che animava queste persone era lo stesso degli altri 6 milioni di ebrei che sono morti sotto il fuoco nemico.

Secondo lei enfatizzare ciò che accadde ieri significa minimizzare gli avvenimenti di oggi?
EZ: No, perché un film non puo' permettersi di parlare attentamente delle complessità moderne. Il cinema a volte ha bisogno di una certa distanza, è per sua natura riduzionista ed oggi la situazione è talmente complessa che esige un'analisi molto sofisticata. Di questo se ne dovrebbero occupare i giornalisti, la stampa, i saggisti... Defiance è un film che guarda indietro alla diaspora raccontata nella Bibbia, ma anche avanti, ricordando le sofferenze dei profughi di oggi. In un momento in cui i giovani leggono molto poco, è una responsabilità per il cinema rappresentare gli eventi storici prima che se ne perdano le tracce.

Filo conduttore, oltre al coraggio, sembra essere l'amore...
EZ: Giusto. Penso che il matrimonio, la famiglia, l'amore, la fratellanza siano temi ai quali i perseguitati si siano aggrappati per sopravvivere, rimanendo poi insieme ai loro cari per altri 60 anni.
DC: Il rapporto tra i fratelli Bielski è estremamente fisico, emozionale. Amore, aggressione, passione sono sentimenti che li hanno spinti, durante il loro pellegrinaggio nella foresta, a sopravvivere.

Defiance non ha avuto grossi sostegni economico, e in effetti non si puo' certo dire sia un film Hollywoodiano...
EZ: Da un punto di vista storico, il film è più europeo che americano, nel senso che coinvolgeva maggiormente il pubblico europeo dato il periodo storico trattato. Effettivamente abbiamo avuto delle difficoltà a trovare un produttore disposto a sviluppare il progetto. Sono andato in Francia, Italia, Germania e in molti altri paesi; poi alla fine ho trovato l'appoggio in America.

Prima di accettare il ruolo conosceva la storia? Si è documentato?
DC: Non avevo idea della storia. Ero naturalmente a conoscenza di altri movimenti della resistenza e sapevo della Rivolta di Varsavia del 1943. Ho fatto delle ricerche prima di girare; ho letto molti libri, in particolare "Defiance - Gli ebrei che sfidarono Hitler" di Nechama Tec dal quale è stato tratto il film. Poi tante e lunghe conversazioni col regista e con gli attori. Del personaggio mi è piaciuto il suo carattere: Tuvia Bielski non è un eroe, è un uomo che cerca di salvare se stesso e i suoi fratelli e finisce per aiutare molti altri ebrei. Si trova per caso a diventare il leader del gruppo, ma è spinto all'azione dal desiderio di sopravvivenza, nonché motivato da una forte vendetta.

Shindler's List viene considerato il film manifesto della seconda guerra mondiale. Ha mostrato il suo lavoro a Spielberg?
EZ: Schindler's List è un film straordinario ma non è un manifesto. E' la storia toccante di un cristiano che salva migliaia di ebrei, mentre in Defiance sono gli ebrei a salvare altri ebrei. Per quelli della mia generazioni, artisti che si occupano tra le altre cose di fare cinema storico, c'è l'ansia e la voglia di raccontare quanto più possibile un avvenimento a noi molto vicino. Oggi purtroppo sono poche le persone che hanno avuto esperienze dirette e che quindi possono darne testimonianza; probabilmente tra 6-7 anni non ne avremo più. Questo in parte spiega il perché di questa tendenza che vede decine di storie ambientate durante il medesimo conflitto mondiale... E no, non ho ancora avuto modo di mostrare il film a Spielberg ma credo che rimedierò presto.

Durante le riprese avete sofferto molto il freddo?
DC: E' stata una decisione chiave quella di utilizzare la luce naturale durante le riprese, e in accordo col direttore della fotografia, ci è sembrata l'unica scelta possibile per mantenere quel realismo scenografico. Il che ha significato lavorare duro e costantemente, sia per noi attori che per la troupe, ogni singolo giorno, fino al tramonto. Questo modo di lavorare ha creato una bella atmosfera e da lì sono nate diverse amicizie. Ovvio, non è stato facile sopportare il freddo ma almeno noi, al contrario dei veri protagonisti della vicenda, a fine riprese avevamo un letto sul cui riposare.

E' vera la notizia secondo la quale ha dimezzato il suo compenso per partecipare al film?
DC: Alcuni addirittura dicono sia molto meno. (ride) Si, è vero. Ho accettato di prendere parte a questo film perché un progetto del genere non si fa per soldi ma per amore. La storia della Seconda Guerra Mondiale è di estrema attualità e, nondimeno, ancora oggi subiamo le conseguenze di quanto accaduto in quegli ganni. È importante parlarne e continuare a farlo perché se il pubblico, uscendo dal cinema, si domanderà cosa avrebbe fatto in quella situazione avremo raggiunto il nostro obiettivo.

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