Speciale Cult movie

Ecco 3 dei 25 cult riscoperti in dvd da Sony

Speciale Cult movie
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Si chiama Cult movie ed è l'imperdibile collezione dvd tramite cui Sony pictures Home Entertainment ha provveduto - a partire dal 5 Giugno 2013 - a strizzare l'occhio agli appassionati della Settima arte con la "a" maiuscola.
Venticinque film che hanno consacrato il talento di attori e registi entrati nel firmamento di Hollywood al servizio di una movie collection pensata sia per gli appassionati desiderosi di rigustarsi nella splendida qualità audiovisiva del digitale i grandi classici, sia per chi, solo ora, intende avvicinarsi a questo fantastico mondo.
Big fish - Le storie di una vita incredibile (2003) di Tim Burton, Il collezionista di ossa (1999) di Phillip Noyce, District 9 (2009) di Neill Bomkamp, Il dottor Stranamore, ovvero: come imparai a non preoccuparmi e ad amare la bomba (1964) di Stanley Kubrick, Easy rider - Libertà e paura (1969) di Dennis Hopper, The exorcism of Emily Rose (2005) di Scott Derrickson, Frankestein di Mary Shelley (1994) di Kenneth Branagh, Fuga di Mezzanotte (1978) di Alan Parker, Gandhi (1982) di Richard Attenborough, Gattaca - La porta dell'universo (1997) di Andrew Niccol, Incontri ravvicinati del terzo tipo (1977) di Steven Spielberg, Labyrinth (1986) di Jim Henson, Lawrence d'Arabia (1962) di David Lean, Il patriota (2000) di Roland Emmerich, Philadelphia (1993) di Jonathan Demme, Qualcosa è cambiato (1997) di James L. Brooks, Quarto potere (1941) di Orson Welles, Scent of a Woman - Profumo di donna (1992) di Martin Brest, Serpico (1973) di Sidney Lumet, Sette anime (2008) di Gabriele Muccino, Snatch - Lo strappo (2000) di Guy Ritchie, Taxi driver (1976) di Martin Scorsese, Vento di passioni (1994) di Edward Zwick, Stand by me - Ricordo di un'estate (1986) e Codice d'onore (1992) di Rob Reiner sono i titoli che compongono la collana e dei quali ne abbiamo visionati tre.

Easy rider - Libertà e paura

Molto più di un film, l'esordio alla regia del compianto Dennis Hopper è il manifesto di un'America che non capace, alla fine degli anni Sessanta, di aprire le porte a un nuovo modo di concepire il cinema ad Hollywood, con pochi mezzi e molte idee.
Le avventure dei due motociclisti Wyatt alias Capitan America (Peter Fonda) e Billy (Dennis Hopper) fanno ormai parte dell'immaginario itinerario di chi è in cerca dei propri ideali anticonformisti all'interno della società.
Un tragitto fatto di incontri e avventure psichedeliche all'insegna del percorso che si dovrebbe fare per ottenere un obiettivo privo di regole che intaccano la libertà e che permise alla pellicola di guadagnarsi due nomination al premio Oscar: per la migliore sceneggiatura (firmata da Fonda, Hopper e il Terry Southern de Il dottor Stranamore) e il migliore attore non protagonista, ovvero un giovane Jack Nicholson.
L'edizione digitale proposta da Sony, inoltre, offre un comparto extra da far gola agli appassionati del lungometraggio, con in testa un documentario di circa sessantacinque minuti ricco di interviste ed interventi dei realizzatori (oltre a Fonda e Hopper, abbiamo anche la recentemente scomparsa Karen Black) e commento audio del regista-protagonista.
Non rimane che salire in sella!

Fuga di mezzanotte

Interpretato dall'indimenticato e compianto Brad Davis (stroncato dall'AIDS nei primi anni Novanta), diretto da un giovane Alan Parker (in seguito avrebbe firmato cult del calibro di Saranno famosi, Mississippi burnig - Le radici dell'odio ed Evita) e sceneggiato da un Oliver Stone degli esordi, che si aggiudicò in questa occasione il premio Oscar insieme al musicista Giorgio Moroder, anch'egli alla sua prima esperienza cinematografica, si tratta della trasposizione su grande schermo del manoscritto autobiografico dello sventurato Billy Hayes, catturato nel 1970 dalle autorità turche e che, appuntò, riportò in un libro concepito con William Hoffer tutto l'orrore della tragica esperienza carceraria.
Trasposizione che riporta in tutta la sua secchezza e crudezza il dramma vissuto dall'uomo, al fine di concretizzare un immortale documento filmico qui proposto con molto materiale extra volto a svelarne la realizzazione.
Infatti, senza contare il commento audio del regista, abbiamo un filmato di venticinque minuti in cui il produttore esecutivo Peter Guber e i produttori David Puttnam e Alan Marshall raccontano dell'interessamento a voler realizzare l'operazione, un dietro le quinte con interventi di Parker, Stone, Hayes stesso e John Hurt, che ricopre il ruolo del carcerato Max, e, infine, Ricordi dal set, incentrato sulle memorie legate al protagonista Davis e al concepimento di una colonna sonora rischiosa per l'epoca.
Per una pellicola che, ancora oggi, è la conferma che se a Hollywood un progetto vale, rischiare può essere anche un diritto.

Codice d'onore

Nella base di Cuba un marinaio statunitense viene trovato ucciso e del delitto sono accusati due suoi commilitoni, subito arrestati e in attesa di giudizio; ma, al fine di mettere a tacere l'episodio, la difesa è affidata al giovane tenente Daniel Kaffee alias Tom Cruise, avvocato appena laureato e molto abile nelle soluzioni di compromesso che, però, dubbioso sull'andamento dei fatti, decide di sfidare in tribunale i vertici militari.
Ispirato a uno degli episodi più scottanti della storia militare americana, il thriller giudiziario di Rob Reiner nasce da una pièce teatrale di Aaron Sorkin, in futuro premio Oscar per lo script di The social network, che si è occupato anche della stesura cinematografica.
Con un cast stellare comprendente, oltre al già citato Cruise, Jack Nicholson (sua una della quattro nomination agli Oscar ottenute dal film), l'allora prorompente Demi Moore, Kevin Bacon, Kiefer Sutherland e il Noah Wyle in seguito reso televisivamente noto da E.R. - Medici in prima linea, un lungometraggio che, ancora oggi, affascina per la maniera in cui ha provveduto a rivoluzionare il legal thriller.
Il dvd Sony rende giustizia alla sua aura cult arricchendo il supporto con extra succulenti; dal commento audio del regista al documentario Storie di disciplina, costituito da trentaquattro minuti riguardanti la lavorazione del lungometraggio, con tanto di interviste a Sorkin, Reiner, Cruise, Wyle, Bacon e Sutherland.
Altra clip presente, poi, è Dal teatro allo schermo, con tredici minuti che alternano dichiarazioni di sceneggiatore e regista riguardo all'evoluzione dello scritto teatrale su grande schermo.

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