Speciale Cannes 2015 - Daily 07

Arrivato ormai quasi alla fine, il Festival di Cannes lascia all'ultimo lo scandalo di mezzanotte di Gaspar Noé, che porta in Croisette il 'porno' 3D Love; in arrivo anche Jacques Audiard con il suo Dheepan, e Minervini a chiudere la fila degli italiani.

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Terzultimo giorno di presentazione per il Festival di Cannes, che chiuderà con i film in concorso dopodomani: ormai i giochi sono quasi fatti, si inizia a mormorare il nome del vincitore senza che sia mai lo stesso e la stampa si diverte con i primi pronostici, mentre il concorso va avanti. Ad essere presentati oggi sono stati Nie Yinniang (The Assassin) del regista asiatico Hou Hsiao-Hsien, storia ambientata nella Cina del nono secolo che vede come protagonista una ragazza indottrinata alle arti marziali, trasformatasi poi in spietata assassina. Oggi è anche il giorno di Jacques Audiard, tornato al concorso di Cannes dopo Rust and Bone (presentato nel 2012) con Dheepan, storia di un uomo, una donna e una bambina che per fuggire da uno Sri Lanka in guerra civile si improvvisano una famiglia, finendo nelle banlieue francesi.
È inoltre arrivato finalmente anche il quarto ed ultimo italiano in assoluto, Roberto Minervini, che presenta nella sezione Un Certain Regard il film The Other Side. Minervini chiude un cerchio aperto da Matteo Garrone e scosso profondamente da Paolo Sorrentino, che ha diviso la stampa italiana ma è stato accolto positivamente da quella internazionale, che sembra aver apprezzato positivamente il film - tanto da inneggiare alla Palma d'Oro con più di una voce.

Jacques Audiard: "La storia d'amore è più importante della parte thriller del film".

La prima cosa di cui si parla nella conferenza stampa di Jacques Audiard è la grandissima differenza tra Rust and Bone, il suo ultimo film, e quest'ultimo lavoro presentato a Cannes. Attori non professionisti, nuovi collaboratori sul set, un nuovo percorso forse? "All'inizio non c'era intenzione di fare un film così diverso, anche perché lavoro a questo progetto dai tempi de Il Profeta", afferma Jacques Audiard. "L'importante è guardare a questo film come ad una storia d'amore particolare, da un nuovo punto di vista: per me è più importante della parte thriller, ho preferito infatti focalizzarmi sulla loro storia". Nel film gli attori non parlano francese, ma la loro lingua d'origine: "Per me era importante che fosse così, loro sono due persone straniere e non avrebbe senso farli parlare in francese".
Si parla anche degli attori: "Prima di iniziare il progetto non sapevo nulla dello Sri Lanka: poi quando abbiamo iniziato il casting tutto è arrivato in maniera molto naturale e anche velocemente: ho incontrato i due protagonisti quasi subito". Una volta interpellati, Antonythasan Jesuthasan e Kalieaswari Srinivasan prendono la parola, nonostante le difficoltà di traduzione: "Lavorare con Jacques è stato molto facile sul set: appena mi ha chiamato ho avuto fin da subito l'impressione che sarebbe stata una grandissima esperienza", afferma la Srinivasan.

La proiezione scandalo: a mezzanotte arriva il 'porno' 3D di Gaspard Noè.

Come "séance de minuit" è stato presentato ieri anche Love, il controverso lavoro di Gaspar Noé che diventa il primo film pornografico in 3D presentato in Cannes - ad un orario decisamente particolare dato che la proiezione è iniziata alle 00:45, e che tuttavia non ha scoraggiato gli spettatori: in fila c'erano oltre tremila persone. Il film, che non sembra aver convinto i presenti in sala, è stato poi presentato alla stampa - ma guai a dire che si tratta di un semplice porno: "È una storia d'amore, filmata con tutto quello che il cinema non può permettersi per problemi legali o di censura", afferma il regista. "Ogni volta che dici la parola pornografico la gente si spaventa, ma il film parla di essere innamorati da un punto di vista sessuale. E quando si cerca di raccontare il sesso è impossibile non filmarlo".
Gaspard Noé si esprime anche sulla scelta del filmare in 3D perfino le scene più spinte (compresa quella dell'eiaculazione direttamente di fronte la telecamera): "Filmare in 3D è come un gioco, c'è qualcosa di infantile nell'idea di fare un film riempiendo il vuoto della terza dimensione. Ho pensato a qualcosa che avrei potuto fare per divertirmi, per trovare un nuovo linguaggio, e ho trovato delle cineprese che riescono a rendere le immagini dannatamente reali con l'aggiunta del 3D. Ho capito che quella era la strada da prendere".

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Amy