Speciale Cannes 2015 - Daily 06

Superata la prima metà di Festival in scioltezza arrivano sulla Croisette Valerie Donzelli (con il suo Marguerite et Julien), Denis Villeneuve (con Sicario) e il cinese Jia Zhang-Ke.

Speciale Cannes 2015 - Daily 06
INFORMAZIONI FILM
Articolo a cura di

Siamo ormai quasi alle battute finali di questo sessantottesimo Festival di Cannes, e dopo il grandissimo giorno di Inside Out che ha emozionato l'intera croisette è stato il turno di due tra i film più attesi del festival: sono stati infatti presentati in concorso Marguerite et Julien di Valerie Donzelli (basato su una sceneggiatura che smuoveva essere realizzata da Francois Truffaut) e Sicario, del franco-canadese Denis Villeneuve. Entrambi amati ed odiati dalla critica, hanno ricevuto reazioni in sala contrastanti: fischi e qualche sparuto applauso per Marguerite et Julien, storia di due fratelli incestuosi la cui messa in scena non ha convinto per niente la critica e applausi invece per Sicario, approvato soprattutto dalla stampa internazionale. In arrivo anche Shan He Gu Ren, l'ultimo lavoro di Jia Zhang-Ke molto atteso, di cui si vocifera già qualche possibile premio, incentrato sul cambiamento della Cina visto dall'interno di una famiglia che attraversa, dal 1999 al 2025, tutti gli sconvolgimenti economici e sociali di uno dei continenti che più hanno cambiato identità nel corso dell'ultimo ventennio.
Il grande giorno degli italiani sarà tuttavia oggi, quando ad essere presentato sarà l'ultimo arrivato della tripletta nostrana. Dopo Garrone e Moretti infatti toccherà a Youth di Paolo Sorrentino sottoporsi al giudizio della stampa, con il suo primo lavoro dopo l'Oscar a La grande bellezza - dal cast internazionale e dalle ottime promesse.

Denis Villeneuve: "Ho un grande appetito per il cinema"

Denis Villeneuve è un habitué di Cannes, fin dai tempi di Cosmos (che venne presentato alla Quinzaine des réalisateurs). Oggi si presenta con il suo ultimo lavoro che, stando a lui, è anche il più convincente: "Credo che questo sia il mio film migliore, perché mi viene dal cuore. Fin da quando ho letto la sceneggiatura me ne sono innamorato, perché era da molto che volevo fare un film sul confine tra Messico e Stati Uniti. Questo mi ha dato la possibilità di esplorare le zone grigie, quelle sfumature che mi attraevano tanto nella sceneggiatura".
C'è anche il tempo di supportare Emily Blunt nella battaglia contro i tacchi alti: durante il gala serale (in cui c'è per tutto il pubblico l'obbligo di cravattino per gli uomini e vestiti da sera per le donne) quest'anno è nato anche il divieto per le donne di entrare con scarpe basse. "Per solidarietà anche io, Josh e Benicio stasera metteremo i tacchi", scherza il regista, anche se la Blunt ha qualcosa da ridire. "Dovremmo indossare tutti scarpe basse", scherza l'attrice, che tuttavia ammette di non sentirsi molto a suo agio con le scarpe alte. "Per fortuna stavolta ho un vestito lungo e posso permettermi di portare tacchi meno alti!"
Si torna con i piedi per terra quasi subito però, quando l'argomento passa ai suoi personaggi. "Mi dicono che interpreto donne molto toste, ma io vedo sempre il loro lato vulnerabile, anche quando si tratta di un agente dell'FBI".

Cannes 2015
2 Recensione Cinema Amy
7
Amy