Black Panther: storia di un eroe fuori dal comune, fra cinema e fumetti

Viaggio nella storia e nell'anima di un personaggio unico: T'Challa. Prima principe, poi Re di Wakanda, andiamo alla scoperta di Black Panther.

Black Panther: storia di un eroe fuori dal comune, fra cinema e fumetti
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Generalmente, con i nostri speciali, ci soffermiamo sulla storia cinematografica dei supereroi la quale, spesse volte, differisce anche in modo importante dalle avventure narrate nei fumetti e nelle graphic novel. Oggi parliamo di Pantera Nera e, considerata la sua (per ora) relativa presenza nelle pellicole dei Marvel Studios, iniziamo a trattarne la vicenda facendo un breve riferimento alla sua vita "cartacea", per poi passare a quella di celluloide.

Stan Lee e la Rivoluzione degli Outsider

Durante gli anni della lotta per i diritti civili negli USA, gli anni '60 del Novecento, l'idea che le persone bianche avevano di quelle di colore era decisamente poco lusinghiera. Fino a quel momento erano in auge supereroi quali Superman e Captain America ma, grazie all'introduzione degli X-Men nel panorama supereroistico dei comics, qualcosa inizia a cambiare. Gli outsider, i "diversi" fanno capolino nelle pagine dei fumetti di Stan Lee, il cui genio indirizza la sua avversione verso il bigottismo in creazioni straordinarie quali i vari Magneto, il Professor X e compagnia, nonché i Fantastici 4 e, in uno dei numeri a loro dedicati, Black Panther, il primo supereroe di colore della storia. A onor del vero, la primissima pubblicazione con protagonisti persone ed eroi di colore fu quella del 1947 ad opera di Orrin C. Evans, intitolata All Negro Comics, il cui intento era cancellare gli stereotipi che volevano le persone di colore rappresentate (ovunque), come caricature o macchiette senza importanza dalle fattezze comiche. Purtroppo non ebbe la fortuna sperata perché, incredibilmente, dopo la pubblicazione del primo numero - che ottenne un discreto successo - tutti si rifiutarono di stampare i numeri successivi adducendo ad Evans come motivazione una "straordinaria carenza di carta"... La realtà, ovviamente, è che mostrare all'epoca gente con la pelle nera sotto una luce positiva, non era pensabile e nemmeno tollerabile. Stan Lee però, che ci ha sempre visto lungo, iniziò lentamente e quasi in sordina - a partire dalla metà degli anni Sessanta - ad inserire nei suoi fumetti, dapprima sullo sfondo, gente di colore. Era l'inizio della rivoluzione che avrebbe portato alla creazione di Pantera Nera: i ragazzi e le comunità afroamericane avrebbero avuto, finalmente, qualcuno a cui guardare con ammirazione che li avrebbe fatti sentire rappresentati e orgogliosi di loro stessi; T'Challa, un eroe praticamente perfetto, sotto ogni punto di vista.

Black Panther: le origini di T'Challa nei Comics

"Volevo mostrare che anche le persone di colore potevano essere tecnologicamente avanzate. Per questo Pantera Nera è uno dei più grandi scienziati del mondo. Mi sono divertito."
Stan Lee, dal documentario Supereroi Smascherati, 2017.

Luglio 1966. Quando lo si vede per la prima volta su carta, T'Challa invita i Fantastici 4 a visitare la sua Wakanda (stato africano inventato di cui è sovrano). Il benvenuto glielo darà tendendo loro un'imboscata nei panni di Pantera Nera, forte al punto da tenere testa a tutti e quattro i superdotati messi insieme. Il grande potere di Black Panther risiede nella mente e nell'uso che ne fa. T'Challa è un uomo che rappresenta perfettamente il modo in cui la comunità nera voleva essere vista: economicamente benestante, intelligente e, soprattutto, distaccata dalla società americana. Al cinema non abbiamo ancora avuto modo di capire molto delle origini di T'Challa e del potere di Pantera Nera, ma i fumetti ci raccontano di lui che è una delle otto persone più intelligenti del mondo, ha un dottorato in fisica, conoscenze alchemiche, è esperto mondiale di vibranio (di cui Wakanda è ricchissima) e, in quanto facente parte della famiglia reale, dopo aver superato delle prove di idoneità e avendo ingerito la famigerata Erba a Foglia di Cuore (Heart-Shaped Herb), ha sviluppato tutto il potenziale di Black Panther. Ma cosa significa questo nello specifico? Che T'Challa, oltre ad aver ottenuto un legame mistico con la Dea Pantera Bast, possiede capacità fisiche soprannaturali e facoltà di guarigione molto rapida; inoltre è dotato di un'acutissima percezione sensoriale pari solo a quella di un predatore, che gli consente, tra le altre cose, di vedere in totale oscurità e riconoscere le persone dall'odore naturale della loro pelle.

Pantera Nera al cinema: il viaggio di T'Challa

"T'Chaka: Per un uomo che disapprova la diplomazia, te la sei cavata alquanto bene.
T'Challa: Sono contento, Padre.
T'Chaka: Grazie.
T'Challa: Grazie a te."

La prima volta che vediamo T'Challa (Chadwick Boseman) è nel cinecomic diretto dai Fratelli Russo, Captain America: Civil War. Il giovane principe è a Vienna per la ratifica del trattato di Sokovia, che vuole gli Avengers registrati e sotto il diretto controllo delle Nazioni Unite dopo gli eventi catastrofici che, in Nigeria, hanno causato vittime tra i civili per via del mancato controllo dei poteri di Scarlett Witch (Elizabeth Olsen). T'Challa è giovane e ha un bellissimo rapporto con suo padre il quale, proprio durante il discorso alle Nazioni Unite, rimane ucciso nell'attentato ad opera - pare - del Soldato d'Inverno (Sebastian Stan). È un attimo: il ragazzo che non amava gli eventi ufficiali si trova a dover crescere nel giro di pochissimi minuti. Suo padre è appena morto e lui, dopo aver preso possesso dell'anello del genitore - simbolo di Pantera Nera - non solo diventa automaticamente Re di Wakanda, ma abbraccia l'identità di Black Panther, giurando vendetta verso il responsabile dell'attentato, James Buchanan Barnes:

"T'Challa: Nella mia cultura la morte non è la fine. Viene considerata un punto di partenza. Allunghi entrambe le braccia e le divinità  Bast e Sekhmet ti condurranno nella verde e ampia prateria, dove correrai per sempre.
Romanoff: Sembra una cosa di grande pace.
T'Challa: Mio padre la pensava così. Io non sono mio padre.
Romanoff: T'Challa, la task force deciderà chi arresterà Barnes.
T'Challa: Lasci stare signorina Romanoff, lo ucciderò con le mie mani."

La Pantera Nera dà la caccia al Soldato d'Inverno

"Falcon a T'Challa: Ti piacciono i gatti?
Cap: Sam!
Falcon a Cap: Che c'è? Si presenta vestito da gatto e non vuoi saperne di più?
Cap a T'Challa: La tua armatura, è in vibranio?
T'Challa: La Pantera Nera è stata la protettrice di Wakanda per generazioni. Un onere passato di guerriero in guerriero. E ora, siccome il vostro amico ha ucciso mio padre, io porto anche l'onere del Re. Perciò vi chiedo, da guerriero e da Re: per quanto credete di poter proteggere il vostro amico da me?"

La Pantera Nera trova Barnes poco dopo Captain America (Chris Evans) e cerca di ucciderlo. Nello scontro, ci rendiamo conto di quanto siano già forti i poteri di Black Panther. Non solo, come ha capito Rogers, l'eroe di Wakanda ha un'armatura di vibranio, ma riesce a correre veloce come il Soldato d'Inverno e a tener testa sia a lui che a Cap stesso: ha le abilità di un supersoldato, in pratica! La caccia di T'Challa non si ferma e, per raggiungere il suo scopo e mettere finalmente le mani sul Winter Soldier, si unisce al Team Iron Man che, dal canto suo, si è messo alla ricerca di Rogers, considerato - come i suoi alleati del Team Cap - un fuggitivo, data la riluttanza a firmare gli accordi, a registrarsi e, soprattutto, a consegnare Barnes alle autorità. Lo scopo di Steve è smascherare quello che sappiamo essere il piano ordito da Zemo (Daniel Brühl), vero artefice dei disastri di Civil War, e scagionare Bucky per l'attentato di Vienna. Durante il famoso scontro delle due fazioni degli Avengers nell'aeroporto di Berlino, Barnes cerca di far capire a T'Challa che non è stato lui ad assassinare il padre, ma Pantera Nera non sente ragioni:

"Bucky: Non ho ucciso io tuo padre!
Black Panther: E perché sei scappato?"

La crescita interiore di T'Challa

Zemo arriva alla conclusione del suo piano e fa in modo che Captain America, il Soldato d'Inverno e Iron Man (Robert Downey Jr.) si ritrovino insieme nella base Hydra dove erano tenuti gli altri supersoldati in stasi criogenica. La storia la conosciamo: Zemo vuole che i Vendicatori implodano e mostra a Tony Stark il video della notte in cui il Winter Soldier ha ucciso entrambi i suoi genitori. Inizia così la lotta fratricida tra Cap, Tony e Barnes. T'Challa, che è riuscito anch'egli a raggiungere la base siberiana, segue la scena, capisce tutto del piano folle di Zemo, e si rende conto dell'innocenza di Bucky e del fatto che, ad uccidere suo padre, è stata la furia cieca di un uomo disperato e pazzo, che non merita di morire, ma di essere punito per i suoi crimini. La crescita interiore del personaggio è notevole e, pur non avendo moltissime battute, Black Panther è certamente uno dei cardini della pellicola dei fratelli Russo.

"T'Challa a Zemo: Stavo per uccidere l'uomo sbagliato.
Zemo: È tutt'altro che un innocente.
T'Challa: Era questo che volevi, vederli ammazzarsi tra loro.
Zemo: "... Mi dispiace per tuo padre, sembrava un uomo in gamba. Con un figlio coscienzioso.
T'Challa: La vendetta ti ha consumato e ha consumato loro. Non permetterò che consumi me. La giustizia arriverà a tempo debito.
Zemo: Và a dirlo ai morti.
T'Challa: I vivi non hanno ancora finito con te."

Un Re saggio, lungimirante e compassionevole

"Cap: Grazie per l'aiuto.
T'Challa: Il tuo amico e mio padre, sono stati entrambi vittime. Se posso aiutare uno di loro a trovare pace...
Cap: Se scopriranno che è qui, verranno a prenderlo.
T'Challa: Che ci provino!"

L'ultima scena di Boseman nei panni di T'Challa è nella post-credit di CA:CW. Il Re di Wakanda si offre di aiutare Steve e Bucky, inserendo in un moderno apparecchio per la criogenesi il Soldato d'Inverno, in attesa che si possa trovare per lui un rimedio al controllo mentale dell'Hydra, che permane nella sua testa. Un gesto non solo di grande altruismo, ma di incredibile saggezza e compassione. Certo, Bucky non è il responsabile della morte di T'Chaka, ma ha commesso dei crimini, è inutile negarlo. T'Challa, al contrario di tutti gli altri a parte Steve, non punta più il dito contro quest'uomo privato dell'umanità per moltissimi anni, ma comprende la tragicità della vicenda di cui, purtroppo, è stato protagonista inconsapevole, e prova ad aiutare quest'anima tormentata che combatte contro infiniti demoni. T'Challa fa della sofferenza la sua forza, e non c'è davvero atto di eroismo più grande che schierarsi dalla parte della giustizia, nonostante il male subìto. L'arco narrativo di Black Panther in Civil War è straordinario, se lo si guarda attentamente: inizia con l'immagine di un giovane un po' avventato, prosegue con la sua rabbia per la perdita del genitore e l'incombenza delle responsabilità che lo aspettano, va ancora avanti con la ricerca di vendetta contro l'omicida di suo padre, termina con la consapevolezza dell'uomo adulto che abbraccia non solo il suo destino ma, soprattutto, l'ideale di Giustizia più puro, che certamente lo accompagnerà anche nell'attesissimo solo movie a lui dedicato ambientato in Wakanda: Black Panther.

Black Panther L'uscita di Black Panther è prevista per il 9 febbraio 2018. Le avventure di T'Challa non mancheranno di appassionare, perché nella pellicola vedremo che il suo diritto al trono verrà minacciato e lui, per proteggere il popolo, dovrà liberare il pieno potere di Pantera Nera così da salvaguardare sia la pace che lo stile di vita perfetto della nazione di Wakanda. Siete pronti per un viaggio in Africa?

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