Speciale Al diavolo il cinema!

Un viaggio nelle diavolerie cinematografiche

Speciale Al diavolo il cinema!
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Dopo l'exploit horror giudiziario di The exorcism of Emily Rose (2005) di Scott Derrickson, il maligno già aveva provveduto a invadere le sale cinematografiche con le fattezze del piccolo Seamus Davey-Fitzpatrick in Omen 666, remake a opera di John Moore de Il presagio (1976) di Richard Donner, che Twentieth Century Fox decise di lanciare sfruttando proprio una particolare data, ovvero il 6 Giugno 2006 (6-6-6!).
Il "Grande Tentatore", però, non sembra aver deciso di fermarsi lì, in quanto, tra un L'altra faccia del diavolo (2012) di William Brent Bell e un L'ultimo esorcismo (2010) di Daniel Stamm, del quale è atteso anche il sequel The last exorcism 2 - Liberaci dal male (2013) di Ed Gass-Donnelly, è destinato a tornare nelle sale grazie alla versione integrale rimasterizzata in digitale de L'esorcista (1973), l'insuperabile capolavoro della Settima Arte che, realizzato da William Friedkin sfruttando un ottimo cast costituito da Linda Blair, Max von Sydow, Jason Miller ed Ellen Burstyn, oltre all'infinità di più o meno note imitazioni ha avuto perfino modo di generare una parodia (Riposseduta di Bob Logan, 1990) e una rilettura in chiave blaxploitation (Abby di William Girdler, 1974).
Senza contare i suoi tre sequel, rispettivamente firmati da John Boorman (L'esorcista 2 - L'eretico, 1977), William Peter Blatty (L'esorcista 3, 1990) e Renny Harlin (L'esorcista - La genesi, 2004).

Le origini del male

Ma, senza andare troppo indietro negli anni, prima del film di Friedkin, Jacques Tourneur, maestro del cosiddetto "orrore sublimato", diresse - ispirandosi al racconto Casting the Runes di Montague Rhode James - La notte del demonio (1957), incentrato sulla figura dello psicologo John Holden (Dana Andrews), alle prese con il dottor Julian Karswell (Niall MacGinnis), capo di una setta, nonché evocatore delle forze del male.
Anche la casa di produzione britannica Tigon aveva già sfornato, nel 1970, La pelle di Satana di Piers Haggard, nato come film a episodi, ma trasformato in seguito in un'unica storia di culti pagani e sacrifici al diavolo nella campagna inglese del 1676; mentre Paul Wendkos si avvicinò al filone ben due volte: prima con La macchia della morte (1971), il cui protagonista pianista eredita le doti di un grande musicista defunto consacrando sua figlia al demonio, poi con Good against evil (1977), storia di una disegnatrice di moda offerta allo stesso quando era ancora in fasce. E' però con Rosemary's baby - Nastro rosso a New York (1968) di Roman Polanski, il quale tornò su tematiche demoniache con La nona porta (1999), che cominciò a farsi vivo cinematograficamente l'interesse nei confronti dell'avvento dell'Anticristo, ulteriormente approfondito, appunto, ne Il presagio, ancor più che nel dimenticato sequel televisivo Cosa è successo a Rosemary's baby (1976) del compianto Sam O'Steen. E, come c'era da aspettarsi, prima del già citato rifacimento di Moore, il succitato classico di Richard Donner non poteva fare a meno di generare una vera e propria serie. Infatti, ritroviamo il sanguinario Damien Thorn prima adolescente nel violento La maledizione di Damien (1978) di Don Taylor, poi adulto e divenuto il nuovo ambasciatore degli Stati Uniti in Inghilterra nel dimenticabile Conflitto finale (1981) di Graham Baker. Protagonista del televisivo Omen 4 - Presagio infernale (1991) di Jorge Montesi e Dominique Othenin - Girard è, invece, la piccola Delia, adottata da un politico e sua moglie, i quali non sono al corrente, però, delle sue ascendenze diaboliche.
E potremmo citare all'infinito produzioni che ci hanno invaso negli ultimi anni (si pensi a titoli come Blackwater valley exorcism di Ethan Wiley, The calling - La chiamata di Richard Caesar, Lost souls - La profezia di Janusz Kaminski o anche al più remoto Il signore del male di John Carpenter).

Metti lo diavolo tuo: satanassi all’italiana

Nessuno, però, avrebbe mai potuto immaginare che uno dei più importanti precursori dell'orda demoniaca su pellicola provenisse dall'Italia: Il demonio (1963) di Brunello Rondi, triste vicenda che vede Daliah Lavi nei panni di Purificata, giovane contadina lucana ritenuta preda del diavolo dagli abitanti del paese in cui vive. E la Lavi fu soltanto il primo dei tanti volti cinematografici dello Stivale del globo ad essere invasato dal Signore delle Tenebre; infatti, se Marisa Mell si trovava addirittura a crescerlo in grembo nel dimenticato L'osceno desiderio (1978) di Jeremy Scott (dicesi essere Giulio Petroni), la Carla Gravina de L'anticristo (1974) di Alberto De Martino (che tornò al genere nel 1977, con Holocaust 2000) e la Juliet Mills di Chi sei? (1975) di Oliver Hellman (Ovidio G. Assonitis) e Robert Barrett (forse Roberto D'Ettore Piazzoli) rientrano sicuramente tra le memorabili eredi della Blair friedkiniana; come pure la Stella Carnacina dell'ingiustamente dimenticato L'ossessa (1974) di Mario Gariazzo, il quale spinse maggiormente il pedale sull'erotismo. E, sorvolando sul pessimo Un urlo nelle tenebre (1975, nato come L'esorcista 2) di (Ang)elo Pannacciò, il binomio sesso-demonio è anche al centro del trashissimo Malabimba (1979, circolato addirittura con inserti hard) di Andrea Bianchi e del tanto simile quanto inguardabile La bimba di Satana (1980) di Alan W. Cools (Mario Bianchi).
Infine, nel calderone satanico tricolore non possiamo certo fare a meno di menzionare, al di là del parodistico L'esorciccio (1975) di Ciccio Ingrassia, Amityville possession (1982) di Damiano Damiani, prequel dell'arcinoto Amityville horror (1979), La casa dell'esorcismo, rimaneggiamento datato 1975 - per mano del produttore Alfred Leone - dello sfortunato Lisa e il diavolo diretto due anni prima da Mario Bava, Nero veneziano (1978) di Ugo Liberatore, interpretato da Renato Cestié (futuro Massimo Conti del telefilm I ragazzi della 3ª C) alle prese con il "Dio nero" e diavolerie varie, e la co-produzione belga-italiana La terrificante notte del demonio (1971) di Jean Brismée.

Arriva el diablo!

Se, come abbiamo potuto constatare, la terra degli spaghetti si mostrò terreno fertile per i "Grandi Tentatori" della sala cinematografica, non fu da meno la Spagna, da sempre molto attenta ai generi horror e fantastico, il più delle volte rappresentati dai lavori del prolifico Jesus Franco Manera, dalla cui sterminata filmografia possiamo recuperare Confessioni proibite di una monaca adolescente (1977), incentrato sulla figura di una giovane novizia che finisce nelle grinfie di un convento di satanisti, e gli inquisitori di Il trono di fuoco (1969) e Le demone (1972).
L'eretica (1975), per mano dell'Amando De Ossario responsabile della tetralogia sui resuscitati ciechi, è invece lo stanco clone iberico del capostipite friedkiniano, mentre Los ritos sexuales del diablo (1980) di José Ramón Larraz coniuga sesso e messe nere. Decisamente più interessante, allora, La cruz del diablo (1975) di John Gilling, riguardante una gang di banditi adoratori del maligno e co-sceneggiato, tra gli altri, da Paul Naschy/Jacinto Molina, anche tra i responsabili dello script de Le notti di Satana (1975) di Juan Bosch, da non confondere con l'omonima (almeno in Italia) pellicola licantropica di sette anni prima.

Demonio: questo sconosciuto

Oltre al fatto che il Signore delle tenebre è riuscito ad avere sullo schermo il volto di tutt'altro che sconosciuti nomi legati alla Settima Arte, da Robert De Niro (Angel heart - Ascensore per l'inferno, 1987), a Jack Nicholson (Le streghe di Eastwick, 1987), ad Al Pacino (L'avvocato del diavolo, 1997), senza dimenticare il nostro Roberto Benigni (Il piccolo diavolo, 1988), non pochi sono i titoli oscuri che lo riguardano. Non sarebbe sufficiente un libro per contenerli tutti, quindi, sorvolando sul recente (e brutto) Devil's prey (2001) di Bradford May, con il solito gruppo di ragazzi alle prese con il solito gruppo di satanisti, e sul dimenticato Mausoleum (1983) di Michael Dugan, citiamo il televisivo I posseduti (The possessed, 1977) di Jerry Thorpe, anche conosciuto come Il college degli orrori e che vanta tra gli interpreti un giovane Harrison Ford, e Sharon's baby (1975) di Peter Sasdy, mix di tematiche provenienti da Rosemary's baby di Polanski e Baby killer di Larry Cohen.
Eterne lotte tra il bene ed il male anche in Soprannaturale (1988) di Camillo Vila, Fear no evil (1981) di Frank LaLoggia e I cancelli dell'inferno (1989) di Tom McLoughlin; mentre la progenie del maligno è al centro di Poteri occulti (1991) di Michael Switzer, Il figlio dell'inferno (1987) di Deryn Warren e Il figlio delle tenebre (1991) di Marina Sargenti.
Infine, per i cinefili doc, a parte La promessa di Satana (1982) di Eric Weston, storia di vendicative forze del male richiamate tramite computer, segnaliamo due tv - movie: Satan's school for girls (1973) di David Lowell Rich, interpretato dalle future Charlie's Angels Cheryl Ladd e Kate Jackson, e Qualcosa di diabolico (1972), circolato anche con i titoli Il Signore delle tenebre e Non aver paura delle tenebre, uno dei primi lavori del Re Mida di Hollywood Steven Spielberg. Non proprio appartenente al filone satanico, ma contenente diversi elementi a esso legati, i quali vennero riproposti dalla cinematografia successiva, L'esorcista incluso.

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