Rubrica Box Office 6-8 febbraio 2015

Scopriamo insieme chi vince e chi perde al botteghino questa settimana

Rubrica Box Office 6-8 febbraio 2015
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Dopo tre settimane di dominio incontrastato di American Sniper, la classifica del box-office del Nord America ha un nuovo primatista: si tratta di SpongeBob - Fuori dall’acqua, secondo capitolo cinematografico dedicato alle avventure della piccola spugna di mare chiamata SpongeBob SquarePants. Protagonista di una fortunatissima serie animata per l’infanzia prodotta dal canale Nickelodeon, SpongeBob è tornato al cinema a undici anni di distanza dal precedente SpongeBob - Il film. Diretto da Paul Tibbitt e Mike Mitchell miscelando animazione e live-action (nel cast pure Antonio Banderas) e distribuito dalla Paramount, SpongeBob - Fuori dall’acqua ha registrato un eccellente debutto negli Stati Uniti: 56 milioni di dollari di incasso nel corso del week-end in oltre 3600 sale, con una superba media di oltre 15.000 dollari a sala. Il nuovo film di SpongeBob, insomma, sembra aver capitalizzato l’interesse del pubblico dei più piccoli (con relativi accompagnatori adulti), in un periodo in cui non ci sono molte proposte per gli spettatori sotto i dieci anni d’età.

OTTIMA TENUTA PER AMERICAN SNIPER, ESORDIO FLOP PER JUPITER

American Sniper deve quindi cedere il primo posto in classifica, ma in compenso segna una flessione minima rispetto allo scorso week-end (appena il 21%) e incassa altri 24 milioni di dollari in quasi 3900 sale, per un totale che, al momento, si attesta sui 282 milioni in tutto il Nord America. Il film di Clint Eastwood è ora al terzo posto nella classifica annuale dei campioni d’incassi negli USA, e dovrebbe essere addirittura al secondo posto per numero di spettatori (quasi 35 milioni solo in patria, davanti a Guardiani della galassia), a conferma di un successo davvero senza precedenti nella carriera del regista de Gli spietati, Million Dollar Baby e Gran Torino. Non hanno molti motivi per festeggiare, al contrario, i fratelli Andy e Lana Wachowski, costretti a prendere atto del fiasco della loro nuova fatica: Jupiter - Il Destino dell’Universo, kolossal di fantascienza con Channing Tatum, Mila Kunis ed Eddie Redmayne, prodotto con un budget faraonico di oltre 170 milioni di dollari, apre infatti con appena 19 milioni di dollari in quasi 3200 sale, con una modestissima media di neppure 6000 dollari a sala. Benché non si sia ripetuto il “bagno di sangue” di Cloud Atlas (9,6 milioni di dollari al debutto, per un misero totale di 27 milioni negli USA), il risultato è comunque deludente, e ancora una volta ai fratelli Wachowski (e alla Warner Bros.) non resta che sperare nel mercato estero, da sempre molto più generoso verso i loro film.

DISASTRO PER IL FANTASY IL SETTIMO FIGLIO

Se a Jupiter è andata piuttosto male, è lecito parlare di catastrofe per l’altra new-entry di punta della settimana: il fantasy Il settimo figlio, diretto dal regista russo Sergej Bodrov (Mongol) e tratto dal primo volume della saga letteraria di Joseph Delaney. A dimostrazione che non tutti i nuovi franchise attirano con facilità l’interesse del pubblico, Il settimo figlio, rimandato di un anno per problemi di post-produzione, si è rivelato un clamoroso fiasco per la Universal: appena 7,1 milioni di dollari in oltre 2800 sale, con una media sconfortante di 2400 dollari a sala, a dispetto di un cast che può contare su Ben Barnes, Jeff Bridges, Julianne Moore e Kit Harington... insomma, un disastro senza appello. Per il resto, poco da segnalare nella Top 10: Paddington scivola al quinto posto e dopo un mese totalizza 57 milioni di dollari, seguito a breve distanza da Project Almanac, con 5,3 milioni di dollari e un totale di 15 milioni. Inattaccabile al settimo posto, con una tenuta sorprendente e quasi 4,9 milioni di dollari, il film pluricandidato agli Oscar The Imitation Game, arrivato ormai a un ricavo complessivo di 74 milioni negli USA (e di ben 140 milioni in tutto il mondo). Calo contenuto, alla seconda settimana di programmazione, per Black or White con Kevin Costner, con 4,5 milioni (nono posto) e 13 milioni di totale.

TRA I FILM DA OSCAR CRESCE STILL ALICE

Al di fuori della Top 10, continuano a riportare incassi superiori al milione di dollari alcuni fra i principali contendenti dell’attuale awards season, ovvero Selma (1,7 milioni), Birdman (1,3 milioni) e La teoria del tutto (poco oltre il milione), ma a guadagnare consensi e spettatori, questo week-end, è soprattutto il drammatico Still Alice, veicolo da Oscar per una magnifica Julianne Moore: lo struggente film sull’Alzheimer guadagna 881.000 dollari in 135 sale, con un’ottima media di 6500 dollari a sala e un totale di 2,5 milioni di dollari. In crescita pure Whiplash, ormai ad un passo dal tagliare il traguardo dei 10 milioni di dollari, ma anche Turner di Mike Leigh, con 244.000 dollari in 79 sale e un rispettabile totale di 2,4 milioni (ben 18 milioni a livello internazionale), e Due giorni, una notte dei fratelli Dardenne, con 223.000 dollari in 109 sale, per un totale di quasi 900.000 dollari negli USA (e di nove milioni in tutto il mondo). In progressivo aumento, benché con cifre più basse (80.000 dollari a testa), due titoli in lizza per l’Oscar come miglior film straniero, Leviathan dalla Russia (469.000 dollari in totale) e Timbuktu dalla Mauritania. Fra tanti film d’autore che riescono a ritagliarsi la loro fetta di pubblico, chiudiamo con il ridicolo esordio di una pellicola di tutt’altro genere: la pessima commedia sentimentale Scrivimi ancora, con Lily Collins e Sam Claflin, che apre con 16.000 dollari in 15 cinema e una media irrisoria di 1000 dollari a sala.