Recensione Welcome to the Rileys

Everyeye ricorda James Gandolfini con questo film drammatico, ancora inedito in Italia

Recensione Welcome to the Rileys
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Doug e Lois sono sposati da oltre trent'anni ma il loro matrimonio è in crisi dal giorno in cui la loro figlia quindicenne è morta in un incidente d'auto. L'uomo tradisce la moglie con la cameriera di un bar da diverso tempo, mentre la donna ha sviluppato una paranoia che le impedisce di metter piedi fuori dalle quattro mura casalinghe. Durante un convegno a New Orleans, Doug si reca in un night-club e conosce Mallory, una ragazzina sedicenne fuggita da casa e che lavora come spogliarellista. Forse rivedendo in lei la figlia scomparsa, l'uomo decide di prendersi cura della giovane...E' con Welcome to the Rileys, pellicola del 2010 ma ancora inedita in Italia, che Everyeye decide di ricordare James Gandolfini, scomparso il 19 giugno a causa di un infarto mentre si trovava in Italia per partecipare al Taormina Film Festival. Una delle ultime grandi prove dell'attore italo-americano, qui diretto da Jake Scott (Plunkett & Macleane), regista britannico noto più per i suoi video-clip musicali (tra gli altri quelli dei Soundgarden, The Smashing Pumpkins, Radiohead) nonché figlio d'arte di Ridley Scott. Ad accompagnare Gandolfini due attrici di successo come Kristen Stewart e Melissa Leo.

Welcome to the jungle

Welcome to the Rileys è, prima di tutto, un film di attori. Un dramma intenso, che complice un'ottima sceneggiatura, riesce a scavare in profondità nel carattere e nel vissuto dei tre protagonisti, rendendoli figure reali e realistiche. Due generazioni a confronto che si ritrovano in un insolito rapporto che si sviluppa lentamente, quasi a ricreare un vero e proprio nucleo familiare. Si contrappongono quindi il dolore della perdita subita dai due genitori e la sofferenza di Mallory, ragazzina cresciuta nella solitudine affettiva che vende il proprio corpo per dimenticare l'infanzia mai avuta. Registicamente attento, senza mai gridare o urlare il dolore dei suoi personaggi, Jake Scott dimostra di saper gestire i tempi filmici con una certa abilità, con uno stile più sobrio e pulito rispetto a quello del padre Ridley, senza però perdere d'intensità i sentimenti e il fultro corale della storia. Un racconto che non si lancia in finali consolatori classici e, pur non raggiungendo vette estremamente cupe, lascia quel giusto senso di amarezza mista a speranza. Ricco di scene madri emotivamente potenti, rese più avvolgenti grazie a una colonna sonora giustamente sotterranea e ad una fotografia, soprattutto notturna, di grande fascino, Welcome to the Rileys deve buona parte della sua riuscita ai suoi tre interpreti. E se Gandolfini, al cinema usato per di più come ottimo caratterista, dimostra per l'ennesima volta la sua classe, e Melissa Leo si conferma attrice di altissimo livello, la vera sorpresa è infine Kristen Stewart. Lontana della atmosfere gotico vampiresche per teenager, la ragazza si cala alla perfezione nei panni di Mallory, offrendo corpo e sguardo ad un essere fragile e bisognoso di affetto, dimostrando (visto anche la convincente prova in The Runaways, altro titolo inedito nel Balpese) che se soltanto scegliesse meglio i ruoli che le vengono proposti potrebbe prendersi delle belle soddisfazioni.

Welcome to the Rileys James Gandolfini, Melissa Leo e una sorprendente (in positivo) Kristen Stewart in un intenso dramma diretto da Jake Scott, figlio di Ridley. Una storia di tre solitudini, tre personaggi con cui il destino ha giocato sporco e che provano a rimettere in gioco le loro esistenze attraverso un percorso di conoscenza ed affetto reciproco. Sperando di poterlo nel prossimo futuro vedere anche in Italia, Welcome to the Rileys rimane l'ennesima grande prova dell'attore italo-americano recentemente scomparso, imperdibile per tutti i suoi fan e non solo.

7.5

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