Recensione Warrior

Fratelli sul ring

Recensione Warrior
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Nel Marzo 2011 abbiamo avuto modo di vedere nelle nostre sale cinematografiche quel The fighter che, diretto da David O. Russell e prodotto da Darren"The wrestler"Aronofsky, partiva da una storia vera per porre Mark Wahlberg nei panni di un pugile intento a seguire le orme del fratello interpretato da Christian Bale, ex campione poi caduto in disgrazia.
Quindi, una storia di rapporti familiari - evidentemente influenzata da classici della celluloide del calibro di Rocky (1976) e Toro scatenato (1980) - sullo sfondo del duro universo sportivo, proprio come questo Warrior, firmato dal Gavin O'Connor autore di Miracle (2004) e Pride and glory-Il prezzo dell'onore (2008).
Infatti, ne è protagonista il Joel Edgerton di Animal Kingdom (2010) nei panni di Brendan, ex lottatore divenuto professore di liceo che, tornato sul ring in un tentativo disperato di salvare la famiglia dalla rovina finanziaria, arriva a confrontarsi con l'inarrestabile fratello Tommy alias Tom"Bronson"Hardy, marine tormentato da un tragico passato e rincasato dopo quattordici anni per chiedere al padre, cui concede anima e corpo il mai disprezzabile Nick Nolte, di aiutarlo ad allenarsi per partecipare a "Sparta", la più grande competizione di arti marziali della storia.

Tom scatenato

E Anthony Tambakis, co-sceneggiatore del lungometraggio insieme a Cliff Dorfman e allo stesso regista, per concepire lo script pare essersi ispirato all'esempio reale delle sorelle Williams, le quali si sono scontrate in finale a Wimbledon, all'eventualità plausibile di una sfida tra i fratelli Manning al Super Bowl, e al caso dei fratelli Klitschko, campioni ucraini dei pesi massimi.
Allora, mentre O'Connor costruisce attraverso lenti ritmi di narrazione l'incontro tra un fenomeno attuale e molto particolare - ma raramente ritratto sul grande schermo - come quello delle arti marziali miste e una storia assolutamente classica basata su uno dei temi più antichi della letteratura, ovvero i fratelli in lotta - in questo caso uno per il paese e l'altro per la famiglia - che si sfidano, ad emergere è soprattutto l'ottima prova del cast; comprendente, tra gli altri, la Jennifer Morrison del serial televisivo Dr. House e il Kevin Dunn della saga Transormers.
Una storia di riscossa e riconciliazione che, destinata a movimentarsi soprattutto durante la sua seconda parte, conquisterà con ogni probabilità il cuore di tutti coloro che amano i racconti di vita ricchi di sentimento ambientati nell'universo sportivo.
Tanto che l'epilogo potrebbe spingere qualcuno alla commozione, sebbene una più breve durata avrebbe sicuramente giovato all'insieme (siamo sulle due ore e venti).

Warrior Ode al riscatto, alla riconciliazione e al potere dello spirito umano, ma anche omaggio alla solidità dei legami familiari. Forse un po’ troppo lungo, ma, in ogni caso, consigliato soprattutto se vi piacciono le pellicole costruite più sull’ottima prova del cast che sulle immagini.

6

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