Recensione Wake Wood

Un inquietante horror low-budget firmato Hammer

Recensione Wake Wood
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Dopo la morte della loro figlia Alice (Ella Connolly), azzannata da un cane rabbioso, Patrick (Aidan Gillen) e Louise (Eva Birthistle) si trasferiscono nella piccola cittadina di Wake Wood. Mentre Louise, farmacista, apre una sua attività, Patrick mette le sue doti di veterinario al servizio del vicinato. Ben presto la coppia scopre che un mistero aleggia nella comunità, e che i morti possono ritornare in vita, se scomparsi da meno di un anno. Le condizioni però sono chiare:  il risorto può rivivere soltanto per tre giorni, e non può allontanarsi dai confini di Wake Wood. Dopo un iniziale scetticismo, Patrick e Louise decidono così di resuscitare Alice, con inquietanti conseguenze...

Resurrection

Torna alla grande la mitica Hammer Films, storica società di produzione di film horror che ha regalato nel passato veri e propri classici del genere. Wake Wood, tra le sue più recenti produzioni insieme a The Woman in Black (di prossima uscita anche nelle sale italiane), si inserisce nel filone delle produzioni low budget, ma compensa la mancanza di denaro con una sceneggiatura convincente (e volutamente ricca di rimandi) e un'atmosfera davvero inquietante...

Risveglio

Una tensione intimista che avvolge i personaggi e i luoghi instaura sin da subito un morboso legame con lo spettatore. Nonostante i limiti tecnici infatti il terrore supera il livello medio delle produzioni horror degli ultimi tempi, complice una storia macabra che ha diversi punti in comune con classici del passato come The Wicker Man. Una comunità che si dedica da decenni a una pratica sovrannaturale, reminiscenze pagane che si ripercuotono sul presente e finiscono per divenire l'unica speranza per la coppia protagonista. Il bosco nel quale si celebrano questi riti ancestrali diviene luogo di richiamo, eden terreno di salvezza e dannazione, nonché mezzo ideale per convogliare tutte le paure più recondite dell'uomo. Il regista David Keating (L'ultimo dei grandi re) non lesina sul gore, e ci regala alcune sequenze disturbanti, ma non si autocompiace nell'estremizzazione della violenza e riesce così a instaurare un ottimo equilibrio tra violenza e introspezione. L'apparente normalità dell'incredibile viene vissuta dai cittadini di Wake Wood come una vecchia e irrinunciabile tradizione, in grado di alleviare in parte il dolore per la perdita di una persona cara. E' proprio questa consuetudine così radicata che inquieta nel suo adattamento, immutabile al tempo e al mondo esterno. E nell'epilogo, agghiacciante, si comprende come questa non avrà mai fine. Ottime le interpretazioni, sia la coppia di protagonisti Aidan Gillen (il Ditocorto di Game of Thrones) ed Eva Birthistle (Un bacio appassionato), bravi nell'esprimere il giusto tormento emotivo, sia Timothy Spall (Harry Potter) guest star d'eccezione nei panni del capo villaggio. Nota di merito infine per la piccola Elle Connolly, al suo esordio cinematografico, tanto tenera quanto diabolica al contempo.

Wake Wood Wake Wood è un piccolo gioiello low budget. Un horror disturbante e inquietante che tra antiche tradizioni pagane e inquietanti risurrezioni riesce a tenere incollato lo spettatore sino ai titoli di coda, con un uso calibrato e mai gratuito di una sana componente gore. Ennesima dimostrazione di come una buona idea, se ben realizzata, vinca a mani basse su budget esorbitanti privi di solide basi narrative.

7.5

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