Viral, la recensione dell'horror di Henry Joost e Ariel Schulman

Due sorelle devono sopravvivere a un'epidemia che trasforma gli infetti in una sorta di zombie in Viral, curioso ibrido tra horror e young adult.

Viral, la recensione dell'horror di Henry Joost e Ariel Schulman
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Emma e Stacey sono due sorelle adolescenti da poco trasferitesi insieme al padre in una nuova cittadina di provincia, che confina con una zona montuosa. Alle prese coi primi amori e la vita scolastica, le ragazze risentono anche della difficile situazione coniugale dei genitori, in crisi da diverso tempo, ma il peggio deve ancora venire quando un misterioso tipo di influenza, che ha già colpito diverse parti del globo, si manifesta anche su suolo americano. Un parassita di origine sconosciuta infatti ha iniziato a diffondersi, prendendo controllo delle persone infette (con un contagio salivare e/o sanguigno) e trasformandole in una sorta di zombie costantemente affamati, in primis di carne umana. L'outbreak si espande sempre di più e quando la zona dove vivono viene sottoposta a una quarantena da parte del governo, le due consanguinee si troveranno da sole a lottare per la sopravvivenza.

Young-horror?

Curioso esperimento, non del tutto riuscito ma al contempo non privo di fascino, che cerca di miscelare il classico plot da zombie/epidemic movie con tonalità young-adult, Viral (distribuito in home video da Koch Media sotto l'etichetta Midnight Factory) si pone come primo capitolo di una potenziale saga, come ben sottinteso dall'epilogo ben più che aperto. Prodotto dalla attivissima Blumhouse, ma meno fortunato a livello distributivo e di botteghino di altri titoli da questa realizzati, il film della coppia di registi formata da Henry Joost e Ariel Schulman (già autori di Catfish (2010), del terzo e quarto capitolo di Paranormal Activity e del recente Nerve (2016)) riesce a creare una discreta carica tensiva nei novanta minuti di visione, proponendo alcune soluzioni originali che si vanno ad innestare in uno schema consolidato del filone, con i protagonisti costretti a lottare per sopravvivere all'interno della propria dimora mentre il resto della popolazione viene infettato dal parassita. Quarantena, lontananza dai genitori, telefoni e internet senza campo e il solito governo (con tanto di discorso di Obama) che nulla fa per proteggere i più deboli sono così il prevedibile sfondo alla vicenda personale delle due sorelle, vero e proprio punto di forza narrativo dell'operazione capace di regalare un buon trasporto emotivo al destino delle due protagoniste, grazie anche alle convincenti interpretazioni delle due giovani attrici. Il lato puramente horror si scatena in una manciata di efficaci sequenze di genere e in un finale di stampo più action oriented che si pone come adeguata chiusura di un titolo che si fa guardare senza troppi patemi.

Viral Un'epidemia parassitaria che si diffonde a vista d'occhio trasformando gli infetti in una sorta di morti viventi privi di volontà fa da sfondo a questo curioso ibrido tra epidemic-movie e young adult, che trova alcuni punti di forza nella complessa e intensa messa in scena delle dinamiche affettive tra le due sorelle protagoniste. Viral non brilla per originalità narrativa, con tanto di epilogo che guarda a potenziali sequel, ma nei suoi novanta minuti di visione intrattiene quanto basta il pubblico di riferimento offrendo anche una manciata di sequenze horror discretamente ispirate.

6

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