Recensione Unstoppable

Recensione del film diretto da Tony Scott

Recensione Unstoppable
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La tematica del convoglio ferroviario pericolosamente in corsa perché finito fuori controllo dell'essere umano non è certo nuova sullo schermo cinematografico, soprattutto se pensiamo che perfino il sovietico Andej"Il proiezionista"Končalovskij, nell'ormai lontano 1986, raccontò nel suo A 30 secondi dalla fine - presentato addirittura in concorso al Festival di Cannes - la drammatica avventura di due evasi da un carcere penitenziario di massima sicurezza che finivano a bordo di un treno in viaggio, venendo solo in seguito a conoscenza dell'improvvisa morte del macchinista che lo stava pilotando.
Ma, per quanto riguarda il lungometraggio diretto da Tony Scott, fratello del più famoso Ridley, nonché regista di prodotti adrenalinici quali Nemico pubblico (1998) e Déjà vu-Corsa contro il tempo (2006), la novità risiede nel fatto che prende ispirazione da fatti realmente accaduti la vicenda dell'addetto ai freni Frank Barnes, con le fattezze di Denzel Washington, e il giovane conducente Will Colson, interpretato dal Chris Pine di Star trek (2009), entrambi destinati a lanciarsi in una corsa contro il tempo per arrestare l'enorme treno 777, praticamente un missile dalle dimensioni di un grattacielo che, dotato di tutti gli ultimi ritrovati tecnologici e comprendente trentanove carrozze, finisce accidentalmente lanciato ad alta velocità verso un'area densamente popolata.

A 95 minuti dalla fine

E, senza perdere tempo, già dopo pochissimi minuti di visione abbiamo il colosso su rotaie che sfugge al controllo degli operai a causa di una sciagurata decisione presa da uno di essi per effettuare sbrigativamente uno spostamento.
Chiaro, quindi, che la tensione sia destinata a salire fin da subito, in quanto lo spettatore non può fare a meno di mostrarsi desideroso di sapere quali disastri combinerà il "mostro" meccanico in questione, mentre fanno la loro entrata in scena anche altri personaggi come Connie Hooper alias Rosario Dawson, in contatto radiofonico con Frank e Will dalla base di Mingo Yard, e lo sfigato ispettore della sicurezza Werner, con il volto del Kevin Corrigan di Strafumati (2008).
Del resto, con la suspense dettata anche dalle diverse decisioni prese di volta in volta dai protagonisti nel tentativo di portare a conclusione la loro dura "missione", non sono certo disastrosi scontri spettacolari ed effetti pirotecnici ad essere assenti nel corso dei circa novantacinque minuti di visione, che Scott, curiosamente, costruisce dopo essersi dedicato ad un film come Pelham 123-Ostaggi in metropolitana (2009), il quale, al contrario, si svolgeva - sempre con Washington quale attore principale - a bordo di un vagone fermo della metropolitana di New York, presa in ostaggio da una banda di criminali capitanati da John Travolta.
In questo caso, supportato anche dal cast decisamente in forma, fa affidamento in particolar modo sul veloce montaggio per mano del fido Chris Lebenzon (Top gun) e Robert Duffy (The cell-La cellula), sfoggiando i consueti virtuosismi tecnici che, senza dimenticare una certa abbondanza d'inquadrature aeree ed effetti digitali mai invadenti, gli hanno permesso di concretizzare quello che non si rivela essere altro che un serratissimo inseguimento alla minaccia su celluloide.
Serrato inseguimento non particolarmente memorabile, ma che coinvolge in maniera efficace, senza annoiare lo spettatore.

Unstoppable - Fuori controllo Regista di Una vita al massimo (1993) e Domino (2005), Tony Scott, nel bene e nel male, ha sempre rappresentato il lato meno autoriale e più “tecnicamente coatto” della famiglia il cui elemento di spicco è il fratello Ridley, autore di Alien (1979) e Blade Runner (1982). E ciò non deve assolutamente essere considerato un aspetto negativo, soprattutto se teniamo in considerazione il fatto che il 2010 è stato per Ridley l’anno di un poco memorabile Robin Hood, mentre per Tony quello di questa veloce corsa contro il tempo in aria di disaster-movie che, pur senza proporre nulla di eccezionale, funziona a dovere ed intrattiene efficacemente lo spettatore.

6.5

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