Recensione Un Natale Stupefacente

Il primo cinepanettone Filmauro senza De Sica arriva nei cinema... e funziona!

Recensione Un Natale Stupefacente
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Come il titolo stesso suggerisce, gli effetti degli stupefacenti sono dietro l'angolo, anche perché è proprio dall'arresto per sbaglio di una coppia accusata di coltivazione di marijuana che prende il via il cinepanettone Filmauro 2014; orfano sia di Christian De Sica, divenuto il mattatore della risata sotto l'albero a partire dal mitico Vacanze di Natale diretto nel 1983 da Carlo Vanzina, che di Neri Parenti, occupatosi annualmente dei film di fine Dicembre di casa De Laurentiis dal 1998, anno di uscita di Paparazzi (anche se già aveva realizzato Vacanze di Natale ‘95).
Infatti, dopo essere stato tra gli sceneggiatori dei precedenti Colpi di fulmine e Colpi di fortuna, è il Volfango De Biasi autore di Come tu mi vuoi e Iago a trovarsi al timone di regia della pellicola che, in seguito ai due citati esperimenti ad episodi, torna alla storia unica.
Storia unica che vede Lillo e Greg nei panni di Remo e Oscar, costretti a prendersi cura del nipotino di otto anni Matteo incarnato dal Niccolò Calvagna che, tra un Anni felici di Daniele Luchetti e un Mio papà di Giulio Base, è già tranquillamente considerabile come uno dei più giovani, promettenti talenti dell'Italia cinematografica d'inizio terzo millennio.

Solo parenti... senza Neri

Il Matteo che, tutt'altro che al corrente del fatto che i genitori siano finiti in manette, prima si ritrova in discoteca con zio Oscar, dove quest'ultimo, musicista e seduttore, arriva a mettere in discussione tutte le sue ferree convinzioni sulla singletudine quando conosce Genny, ovvero Ambra Angiolini, poi diventa il fondamentale complice di un piano finalizzato a far apparire Remo un sex symbol agli occhi dell'amata ex moglie Marisa alias Paola Minaccioni, estetista new age ora fidanzata con il filosofo del tatuaggio Giustino, cui concede anima e corpo Paolo Calabresi.
E sono proprio il dialogo tra Remo e Giustino riguardante Marisa e quello del primo incontro di Oscar con Genny a regalare alcuni dei momenti di divertimento che, tra tatuaggi sbagliati ed una frecciatina alle canzoni d'impegno politico-sociale, non tardano a rivelarsi ricavati dal corposo repertorio di coloro che, all'anagrafe, sono conosciuti come Claudio Gregori e Pasquale Petrolo.
I loro seguaci irriducibili, infatti, non faticheranno a riconoscere battute lanciate nella trasmissione televisiva Telenauta '69 o l'esilarante stornello La fresca insalatina, rientrante tra i tormentoni della band musicale dei Latte e i suoi derivati.
Gli stessi Latte e i suoi derivati che abbiamo anche modo di vedere suonare durante i titoli di coda di quella che, con Riccardo De Filippis e Francesco Montanari coinvolti nei ruoli dei grotteschi assistenti sociali Randelli e Belotti, presenta i connotati di una riuscita commedia corale in grado di strappare risate senza ricorrere esplicitamente a volgarità verbali ed impreziosita, oltretutto, da un ritmo che non permette di chiudere occhio.

Un Natale Stupefacente “Ho cercato di sfruttare al meglio le mie capacità: girando e curando la recitazione e la scrittura a modo mio, sperando di indovinare la giusta alchimia e la giusta freschezza. Sfiorando temi che mi divertono e che vedo costantemente riproposti anche da prodotti di nuova generazione italiani e stranieri, sia sul web che nei film per il cinema o per la tv. Lo scopo era quello di fondere la narrazione classica con i temi che lentamente stanno passando da prodotti più underground alla cultura pop: le famiglie, la complessità dell’affido, la libertà di espressione dei gusti sessuali, la comicità derivante dalla cultura degli stupefacenti, tutte cose che, col tempo, sono entrate a pieno diritto nel vocabolario popolare”. Preso il posto di Neri Parenti alla regia, Volfango De Biasi sintetizza così la maniera in cui ha agito per confezionare Un Natale Stupefacente, primo film di Natale Filmauro che, privo della presenza di De Sica, adegua definitivamente al grande schermo la comicità televisiva e teatrale di Lillo e Greg, qui efficacemente contornati da un ottimo cast comprendente Ambra Angiolini, Paolo Calabresi, Paola Minaccioni, Francesco Montanari, Riccardo De Filippis e il bambino prodigio Niccolò Calvagna. Con la risultante di una commedia corale prevalentemente costruita in interni e che, capace di regalare non poche risate, rappresenta, senza alcun dubbio, il miglior cinepanettone sfornato dall’Italia del 2014.

7

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