Recensione Un Amico Molto Speciale

Un'improbabile amicizia natalizia nata sui tetti e per le vie di una Parigi assai insolita

Recensione Un Amico Molto Speciale
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In piena suggestione natalizia (4 dicembre) arriva nelle sale Le pere Noel (da noi Un amico molto speciale - sembra proprio che non riusciamo a rinunciare ai titoli infarciti di buonismo in cui non mancano mai un amico, un amore e affini, ma tant'è...). Dai produttori di Quasi Amici (che è poi il film che con il suo successo ha dato il via a questo singolare fenomeno di 'amicizzazione' delle commedie francesi nei titoli italiani), Un amico molto speciale è una lieve fiaba sul Natale e sulla sua estrema capacità di redenzione. Alla vigilia del 25 dicembre, Antoine (sei anni) redige la consueta lettera per Babbo Natale contenente la lista di tutti i regali che il bambino vorrebbe ricevere. Ma accanto alla classica sequela di giochi e simili, quello che Antoine realmente sogna con tutte le sue forze è di incontrare la mitica e rassicurante figura e fare un giro sulla sua slitta, per raggiungere la stella sulla quale (forse, come gli ha rivelato la mamma) vive il padre. E come per magia, quella stessa notte, sul balcone di Antoine di materializzerà un "Babbo Natale" vestito di tutto punto che il bimbo vedrà subito come la potenziale realizzazione del suo grande sogno. Ma il bambino non sa che dietro al classico costume da père Noël si nasconde in realtà un ladro, un ragazzo di strada da sempre dedito all'arte del furto e giunto sul suo balcone per realizzare non sogni ma fruttuose rapine. Eppure, il sogno di Antoine è talmente grande che il bambino si aggrapperà con tutte le sue forze all'idea che quella sia la strada da percorrere per ottenere il suo giro in slitta, e inizierà quindi a seguire come un'ombra quell'improvvisato quanto improbabile Babbo Natale attraverso i tetti e gli scantinati di una inusuale Parigi.

You light the spark in my bonfire heart

Associando la suggestione classica di un Natale redentore alle peripezie rocambolesche di un ingegno e di una creatività infantili capaci di tenere testa alla logica adulta (un retaggio narrativo consacrato dal successo dei film a tema Mamma, ho perso l'aereo), l'opera seconda di Alexandre Coffre (Tutta colpa del Vulcano) è un'ammiccante favola metropolitana che poggia soprattutto sulla genuina espressività dei suoi protagonisti (il Tahar Rahim de Il profeta nei panni del Babbo Natale impostore e il giovanissimo Victor Cabal in quelli del piccolo sognatore) e sull'estetica anestetizzante di una Parigi che nelle sue veloci apparizioni sembra essere la migliore interpretazione di un clima natalizio di ottimismo e buoni propositi. Non è un caso infatti che una delle scene forse più belle e catalizzanti del film sia la melodiosa pedalata in bicicletta sulle note di Bonfire Heart di James Blunt e sullo sfondo di una Ville Lumiere che si erge a protagonista, anche grazie a una Tour Eiffel che fa da magnificente albero di natale. Coffre lavora dunque su un'atmosfera apertamente pop e sull'immagine tenera e coinvolgente della storia di amicizia che ancora una volta, proprio come accadeva in Quasi Amici, fa dell'improbabilità del legame la sua meraviglia maggiore. È infatti una tenerezza dichiarata e un bel po' naif quella che porterà attraverso le avventure di una notte (un simbolico viaggio temporale di formazione) a regalare ad Antoine gli insegnamenti estemporanei di un padre putativo e al suo trentenne amico la rivelazione di una ‘paternità' che spinge verso una necessaria maturazione e quel ruolo protettivo associato alla genitorialità. Un buonismo a lungo andare sedimentato che non regala grandi slanci di originalità ma che nel suo essere estremamente convenzionale può attirare in qualche frangente lo sguardo dello spettatore (specie quello bambino) in quell'atmosfera pseudo-avventurosa e di sottesa magia che il film cavalca senza alcuna remora del cliché.

Un Amico Molto Speciale Dal regista francese di Tutta colpa del Vulcano, Alexandre Coffre, arriva Un amico molto speciale, una commedia natalizia ricca di ‘decorazioni parigine’ che racconta l’improbabile quanto tenera amicizia tra un bambino alla ricerca del padre perduto e un giovane galeotto pronto a farsi ‘corrompere’ dal richiamo genitoriale di quell'inaspettato legame. Una fiaba metropolitana che corre sopra i tetti e per le strade di Parigi, sfruttando lo scintillio della capitale francese per raccontare un’amicizia speciale dove il buonismo e la magia tipicamente natalizi sono i veri protagonisti.

6

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