Recensione U.F.O.

Van Damme alle prese con un'invasione aliena

Recensione U.F.O.
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Dopo una notte di baldoria trascorsa in discoteca, cinque amici si risvegliano nella casa di uno di loro scoprendo che sia l'elettricità che l'uso dei telefoni sono andati completamente in tilt. E mentre un senzatetto si avvicina a loro spaventandoli con strane profezie, nel cielo dopo una violenta scossa tellurica appaiono delle gigantesche astronavi aliene. In cerca di un luogo dove essere al sicuro, il gruppo dovrà però affrontare delle insidie che si celano molto più vicino di quanto credano...Per la prima volta nella sua lunga carriera costellata per la quasi totalità da b-movie, questa volta Jean-Claude Van Damme dovrà affrontare addirittura gli extraterrestri. Nel film di produzione britannica, diretto da Dominic Burns, l'attore belga compare soltanto in un breve cameo (circa dieci minuti su schermo) lasciando il ruolo dei due protagonisti principali a sua figlia Bianca Bree (già vista in compagnia del padre in Six Bullets e Assassination Games) e ad un altro "figlio d'arte" quale Sean Brosnan, pargolo dell'ex 007 Pierce.

Oggetto non identificato

Jean-Claude Van Damme dovrebbe fare causa al suo agente per i ruoli che questi continua a proporgli. Dopo l'iniziale risalita con l'ottimo JCVD - Nessuna giustizia, continuata con altri due titoli più che discreti come Assassination Games e Six Bullets, negli ultimi mesi, escluso l'exploit del secondo episodio de I mercenari, l'attore marziale non ne ha imbroccata più una, spesso apparendo in ruoli secondari in film di pessimo livello. Se infatti nello breve spazio in cui solca lo schermo, dal punto di vista recitativo l'interprete continui il suo percorso di sottrazione con risultati non malvagi, è proprio tutto il contorno a rendere inutile anche la sua rapida performance. U.F.O. è infatti uno z-movie della peggiore specie che si potrebbe definire, alla buona, in tre semplici parole "tamarri contro alieni". Una trama vista e rivista, che gioca continuamente di citazioni (da Independence Day a L'invasione degli ultracorpi), condita da effetti speciali quasi amatoriali e da un cast imbarazzante, cui contribuisce anche un'orribile caratterizzazione dei protagonisti che li rende odiosi (tutti, nessuno escluso) fin dai titoli di testa. Una narrazione incoerente, che infila in questo calderone fantascientifico gelosie nascoste, agenti segreti isolati dal mondo, alieni "travestiti" da esseri umani (proprio qui il più marcato, e irriverente, "omaggio" al classico di Don Siegel), violenza delle gang, condanne della xenofobia e quant'altro senza un reale costrutto, un assemblaggio insensato che dura ben la bellezza di cento minuti. E l'unico momento in cui scappa una timida risata è proprio quello in cui Van Damme ingaggia un brutale combattimento corpo a corpo contro sua figlia...

UFO Annunciato tempo fa come il film che avrebbe visto Van Damme combattere contro gli alieni, U.F.O. è uno z-movie della peggiore specie. Una regia televisiva, interpretazioni scandalose da parte di un cast di "figli di papà" (la stessa figlia di Van Damme, Brosnan Jr.), effetti speciali creati probabilmente con una versione (poco) evoluta di Photoshop formano un'entità davvero extraterrestre che sarebbe stato meglio non fosse mai giunta su questa terra e sui nostri schermi.

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