Recensione Transformers 4 in iSens 3D / Dolby Atmos

Scopriamo l'iSens 3D e il nuovissimo Dolby Atmos con un film in grado di valorizzarlo!

Recensione Transformers 4 in iSens 3D / Dolby Atmos
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Uno schermo ricurvo di oltre 200 metri quadrati e un impianto audio di molto superiore a quello del cinema "tradizionale" ne conta di solito appena 8 canali) sono le principali caratteristiche delle sale cinematografiche certificate iSens®, nate su iniziativa del Gruppo Odeon & UCI Cinemas per un’esperienza sensoriale accentuata e avvolgente, chiaramente adatta a kolossal di elevato tasso spettacolare come Transformers 4: l’era dell’estinzione, che il circuito ha scelto come “test” per farci provare questo nuovo ritrovato tecnologico. Lo abbiamo fatto all’UCI di RomaEst, che si aggiunge all’altra sala con queste caratteristiche presente nella capitale, quella di Parco Leonardo.

L’idea - si legge in un comunicato - è quella di “trasportare gli spettatori all’interno di un’esperienza che va oltre i limiti della sensorialità visiva e sonora conosciuta, lasciando che le scene del film arrivino letteralmente a fior di pelle. Attraverso l’utilizzo di un proiettore digitale 4K, le immagini riprodotte sul grande schermo della sala iSens presentano un’intensità e una brillantezza che superano i limiti di coinvolgimento mai visti fino ad oggi trasformando la visione in un’esperienza imperdibile per gli amanti del cinema e della tecnologia all’avanguardia. L’asso del lotto è però il sistema audio: il Dolby Atmos aumenta significativamente la customer experience degli spettatori in sala, diffondendo l’audio in modo uniforme da tutte le direzioni, introducendo una nuova dimensione del surround in termini di altezza e di sorgenti del suono che, per la prima volta, sono poste anche sopra gli spettatori. L’innovativo impianto sonoro è costituito da altoparlanti indipendenti appositamente calibrati e posizionati in tutte le aree della sala, compreso il soffitto. Ciò consente una maggiore risoluzione spaziale, con segnali discreti che sono inviati a ciascun altoparlante. L’ulteriore presenza di più subwoofer laterali e nel retro sala, oltre a quelli disposti tradizionalmente retroschermo, ottimizza la coerenza audiovisiva della proiezione, garantendo una corrispondenza precisa e costante tra suono, dialogo e immagine.
Grazie alla versatilità e alla flessibilità dell’audio, Dolby Atmos è in grado di amplificare l’impatto e l’immedesimazione dello spettatore in ogni scena del film, preservando quelle che sono le intenzioni dei registi. Gli addetti al mixaggio possono posizionare con precisione le sorgenti in qualsiasi punto delle zone di surround. Così, se un personaggio sullo schermo dovesse guardare all’interno della sala verso una sorgente audio, l’addetto al mixaggio avrebbe la possibilità riposizionare con precisione il suono in modo che questo corrisponda alla linea di visuale del personaggio e che l’effetto sia uniforme per tutto il pubblico.

AVVOLGENTE, MA NON TROPPO...

A sentirla così, sembra qualcosa di assolutamente spettacolare. Ma, come si dice, non è tutt’oro quel che luccica, per cui siamo molto curiosi di osservare con i nostri occhi e ascoltare con le nostre orecchie quello che promette di essere un vero miracolo nel campo dell’audiovisivo, e la nostra curiosità quando ci accingiamo a guardare finalmente il film dopo la canonica ed estenuante mezz’ora di pubblicità - ma del resto, nei Multiplex è la regola, si sa - è veramente alta.

C’è innanzitutto da notare una cosa: lo schermo, sicuramente bello, ampio e soddisfacente, non riesce nemmeno lontanamente a raggiungere la spettacolarità di un IMAX in piena regola. L’immagine risulta comunque leggermente tagliata ai lati e l’effetto ‘avvolgente’, sebbene sia maggiore rispetto a quello di un comune schermo cinematografico, resta tutto sommato limitato. Quando però parte il film, bisogna riconoscere una limpidezza e un dettaglio senza pari, che rende giustizia alle scene dalla profondità sviluppata e soprattutto dà una grossa mano in ambito 3D dove, si sa, si paga sempre lo scotto di un’immagine oscurata dagli amati-odiati occhialini. La prima sequenza del kolossal di Michael Bay, con la distruzione dei dinosauri da parte dei malvagi Decepticon, esce in maniera spettacolare e la carica delle bestie spaventate che si riversa sullo spettatore provoca più di un saltino sulla poltrona.

AMBIENTE AL TOP...

Veniamo alla principale attrazione: l’audio. Si denota una resa particolarmente efficace sulle frequenze medie e basse, i dialoghi sono sufficientemente cristallini ma chiaramente ad acquisire dettaglio e valore sono soprattutto i suoni d’ambiente: pioggia, esplosioni, derapate di automobili. A ogni suono è dedicato un canale specifico e l’effetto complessivo è certamente di grande impatto. Quando i missili cadono dall’alto, li sentirete fischiare sopra le vostre teste fino a impattare il terreno ed esplodere davanti ai vostri volti, in una sorta di corrispondenza con il 3D visivo che vi porta direttamente al centro dell’azione al fianco di Optimus Prime e dei protagonisti. Roboanti ruggiti sorgeranno dal basso quando i Dinobot si ergeranno maestosi davanti ai vostri occhi in segno di battaglia. Insomma, lo spettacolo è garantitissimo.
Una riflessione generica, però, è d’obbligo. Quando si è seduti in una stanza con l’immagine luminosa proiettata davanti agli occhi e il buio nel resto della sala, il lavoro principale lo fanno la concentrazione e la fantasia. Alcune innovazioni tecnologiche le supportano in maniera considerevole. Pensiamo, in ambito home-entertainment, al passaggio da VHS a DVD. Si trattava di un’autentica rivoluzione: l’immagine era considerevolmente più nitida, i formati erano più corretti, c’era la possibilità di vedere il film in lingua originale, si aggiungevano i contenuti extra. Novità che arrivavano al cuore di un pubblico ampio e non necessariamente esperto di cinema o particolarmente raffinato dal punto di vista dell’audiofilia. Certo, il formato multicanale era un’innovazione importante, ma forse la meno immediata di tutto il lotto, tanto che molti acquistarono un lettore DVD senza immediatamente ricorrere a un amplificatore 5.1 per poter godere del potenziato impatto sonoro. Meno radicale, e più forzato, il passaggio al formato Blu-Ray. Certamente un incremento della qualità delle immagini considerevole, ma solo per chi possiede uno schermo in grado di renderlo, e occhi in grado di apprezzarlo. Tanto che ancora molti preferiscono il caro vecchio ‘Digital Versatile Disc’, e alcune distribuzioni, in particolare per film dall’apporto spettacolare limitato, addirittura evitano la costosa produzione di supporti in alta definizione. Ora, molti utenti stanno ancora finendo di pagare le rate del televisore HD e il mercato già tenta di convincerci che il 4k sia il futuro. It’s evolution, baby! Certo che, ultimamente, si corre parecchio.

CONCLUSIONI

Per le sale cinematografiche il discorso non è troppo diverso. La domanda è: una sala iSens® offre uno spettacolo migliore rispetto a quello offerto da una sala normale? Tutto sommato, decisamente sì. Ma offre uno spettacolo radicalmente diverso? Dopotutto, no. Si tratta di immagini e audio molto buoni, ma difficilmente, se qualcuno non ci avesse detto che quella era una sala particolare, ci saremmo accorti della differenza, pur notando l’ottima qualità di quell’esperienza sensoriale. Quindi, in definitiva, il consiglio è questo: se vi trovate dalle parti di un UCI Cinema e avete intenzione di vedere un film spettacolare (e Transformers 4 ne è un ottimo esempio), vale la pena di pagare il sovrapprezzo, tutto sommato limitato (1 euro) per vederlo nelle migliori condizioni possibili. Ma tenete presente che quello che vi aspetta è “solo” un’ottima proiezione, e non un’esperienza radicalmente innovativa come, ad esempio, la prima visione in una sala IMAX. Che però, in Italia è un formato ancora poco diffuso, quindi questa resta comunque la migliore alternativa possibile.
Gli audiofili dai padiglioni allenati, invece, possono considerare l’ipotesi di recarsi nei cinema attrezzati, appositamente per mettere alla prova il sistema. Ne trarranno sicuramente un certo godimento. Chiudiamo dunque con un’informazione pratica rivolta a loro. A questo link, tutte le informazioni e l’elenco delle sale iSens® distribuite su territorio nazionale. http://www.ucicinemas.it/generic/isens.php

Transformers 4: L'era dell'Estinzione Bello e possibile, il sistema iSens® offre un'esperienza sensoriale di grande impatto e sicuramente il miglior modo di vedere un film spettacolare dopo una sala IMAX, formato ancora molto poco diffuso nel nostro paese. Non è nulla di particolarmente innovativo ma, se gravitate attorno ai Multiplex UCI, vale la pena di dargli una possibilità pagando un modico sovrapprezzo

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