Recensione Ti Ricordi di Me?

Edoardo Leo e Ambra Angiolini innamorati... da favola!

Recensione Ti Ricordi di Me?
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Dalle sue prime apparizioni al fianco della Alba Parietti di Abbronzatissimi (1991) di Bruno Gaburro e dell'Alberto Sordi di Romanzo di un giovane povero (1995) di Ettore Scola a quelle ne Gli equilibristi (2012) di Ivano De Matteo e in Viva l'Italia (2012) di Massimiliano Bruno, non poche volte abbiamo avuto modo di vedere sullo schermo Rolando Ravello, la cui lunga filmografia davanti alla macchina da presa comprende, tra gli altri, Almost blue (2000), Gente di Roma (2003), Fratella e sorello (2004), Lezioni di cioccolato (2007) e Diaz: Don't clean up this blood (2012).
Fino al momento in cui il bravo attore romano ha deciso di passare dietro alla camera con il riuscito Tutti contro tutti (2013), che, trasposizione su pellicola di un suo spettacolo teatrale, lo vide anche interprete insieme a Marco Giallini e Kasia Smutniak per raccontare la tragicomica vicenda di una famiglia che, di ritorno dalla prima comunione del figlio per festeggiare, scopriva che qualcuno, purtroppo, si è impossessato del suo appartamento sito nei palazzoni popolari della capitale tricolore.
Un esordio registico sceneggiato con la collaborazione del già citato Bruno, il quale firma anche il soggetto (è da una sua pièce teatrale che proviene) di questa seconda opera ravelliana, il cui script, invece, è stato concepito dal Paolo Genovese autore del dittico Immaturi (2011 - 2012), da Edoardo"Nessuno mi può giudicare"Falcone e dal protagonista Edoardo Leo.

Lei e Leo

Protagonista che si chiama Roberto e che non solo è cleptomane, ma si cimenta anche nella scrittura di favole surreali e poco positive come La foresta dei barboni assiderati e Alice nel paese dei terremotati.
Senza immaginare che lui stesso, un giorno, finisce per trovarsi a vivere una favola nella vita reale dal momento in cui, davanti al portone della terapista che lo ha in cura, incontra un'altra paziente della stessa dottoressa: Bea(trice), ovvero Ambra Angiolini, insegnante elementare narcolettica e apparentemente svagata che porta sempre con sé un libro in cui riporta avvenimenti importanti e annotazioni quotidiane, in quanto, a seguito di forti shock emotivi, reagisce con improvvise quanto imprevedibili perdite di memoria.
Un incontro destinato a generare un tenace e buffo corteggiamento da parte dell'uomo nei confronti della donna, tra piccoli furti, svenimenti, amnesie e rincorse, gelati al limone e caffè e, ovviamente, le immancabili sorprese - positive o negative che siano - di qualsiasi avventura sentimentale che si rispetti.

Una favola tutta italiana

E, trattandosi, come già accennato, di una favola immersa nella vita reale di due comuni mortali residenti nell'Italia d'inizio terzo millennio, non potevano aprire altro che con un "C'era una volta, o meglio c'erano una volta un principe ed una principessa" gli oltre novanta minuti di visione, al cui interno troviamo anche Susy"Ti stimo fratello"Laude nel ruolo di Valeria, la quale desidererebbe un bambino dal proprio compagno Francesco, ispettore di polizia piuttosto cinico e stanco delle romanticherie incarnato dal Paolo Calabresi della serie televisiva Boris.
Un personaggio che non manca di divertire, come pure la sequenza in cui Roberto è impegnato nella conversazione con un editore affiancato dal grottesco figlio.
Perché, mentre Leo, in un cast decisamente in stato di grazia comprendente anche i veterani Ennio Fantastichini e Pia Engleberth, sfodera una prova da David di Donatello, sempre perfettamente in bilico tra il dolce dai modi simpatici e il triste, Ravello si rivela abile confezionatore di un prodotto dal respiro internazionale che, completamente diverso dal suo esordio registico, maggiormente propenso ad allacciarsi a tematiche sociali, alterna con mestiere risate e situazioni decisamente amare.
Fino al tutt'altro che banale epilogo (impresa non facile, considerando la tipologia di storia raccontata) di un altamente coinvolgente insieme che, molto ben scritto ed accompagnato in maniera efficace da una bella colonna sonora, non annoia mai lo spettatore, riuscendo perfino a spingerlo alla commozione... man mano che sembra suggerirgli allegoricamente quanto importanti possano essere i ricordi e la memoria del cuore nei sempre più complicati rapporti di coppia.
Quindi, non ci sarebbe da stupirsi se qualche cineasta francese o americano dovesse decidere di realizzarne un rifacimento.

Ti Ricordi di Me? Dopo aver affrontato la tematica sociale delle occupazioni degli appartamenti altrui in Tutti contro tutti (2013), Rolando Ravello torna dietro la macchina da presa con una romanticissima favola immersa nell’Italia d’inizio XXI secolo. Una favola tramite cui si mostra capace di miscelare a dovere risate e sentimenti senza mai annoiare lo spettatore... complice anche un cast in ottima forma e il look decisamente internazionale che caratterizza l’operazione.

7.5

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