Ti amo Presidente Recensione

La commedia romantica Ti amo presidente segue fedelmente il resoconto del primo appuntamento tra Barack Obama e sua moglie Michelle.

Ti amo Presidente Recensione
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Tra qualche settimana dovrà cedere il posto al suo discusso successore, ma il nome di Barack Obama rimarrà a lungo nell'immaginario pubblico globale, non solo per essere stato il primo Presidente afroamericano nella storia degli Stati Uniti. Otto anni non esenti da errori che ne hanno comunque aumentato la popolarità in ogni lido, sorte toccata anche alla first lady Michelle. Proprio in questi ultimi mesi di mandato ha visto la luce Ti amo Presidente, primo film biografico a lui dedicato, anche se non basato sulla sua carriera politica ma bensì sui risvolti sentimentali andando a raccontare il primo incontro tra Obama e la consorte. Il film infatti è ambientato in un giorno del 1989, quello del loro primo appuntamento, e segue più o meno liberamente la nascita della loro duratura relazione.

Nascita di un amore

Accolto calorosamente dalla critica americana, forse più per una sorta di rispetto reverenziale verso la figura dell'attuale chief in commander che per reali meriti cinematografici, Ti amo Presidente è una commedia romantica di stampo classico che però non aggiunge nulla di nuovo all'inflazionato filone. Anzi in più occasioni l'esordio di Richard Tanne (anche autore della sceneggiatura), in cantiere da quasi dieci anni, finisce per scadere in una banale e mai empatica verve agiografica nei confronti dei due protagonisti, qui al centro di una narrazione che procede per diversi step: dalla visita al museo al giro al parco, dal discorso in Chiesa alla serata al cinema (con proiezione di Fà la cosa giusta (1989) di Spike Lee), dalla bevuta di birra al pub all'acquisto di un gelato nella parte finale dove ha luogo anche l'agognato primo bacio, gli ottanta minuti (scarsi) di visione proseguono in una sfilza di luoghi comuni e situazioni prevedibili che non riescono mai a far esplodere il corretto trasporto romantico. In un cast di attori e comparse composto al 99% da afroamericani Parker Sawyers e Tika Sumpter (anche produttrice) se la cavano discretamente, ma se il primo può anche contare su una discreta somiglianza col vero Obama, la seconda ha lineamenti molto più fini e dolci rispetto all'uscente first lady. Tanne preferisce giocare la maggior parte delle inquadrature su insistiti primi piani, in teoria atti ad esemplificare meglio la nascita del sentimento ma in pratica abili mezzucci per nascondere una povertà stilistica più affine alle produzioni televisive di diversi anni fa.

Ti amo Presidente L'ampio risalto dato a Ti amo Presidente è dovuto probabilmente al fatto che la narrazione è incentrata sul primo appuntamento di Barack Obama e Michelle, perché altrimenti assai difficilmente una commedia romantica così fiacca e banale avrebbe ricevuto tali attenzioni. Il regista esordiente Richard Tanne si incastra in una narrazione prevedibile e stereotipata che, pur seguendo a quanto pare abbastanza fedelmente la realtà dei fatti, non riesce ad imprimere slanci emotivi di sorta trascinandosi stancamente nel suo già breve minutaggio, inanellando situazioni classiche (parco, chiesa, cinema e gelateria sono solo alcuni dei luoghi tipici del filone ad alternarsi nella visione) senza alcuna personalità, sciupando così le comunque convincenti performance dei due protagonisti.

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