Recensione This is Martin Bonner

Un'opera intima e intensa sull'amicizia tra due uomini davanti a un nuovo inizio

Recensione This is Martin Bonner
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Martin Bonner è un uomo di mezz'età che, in seguito al divorzio con la moglie, si è trasferito dal suo paese natale (dove vivono i due figli, ormai grandi) a Reno, in Nevada, per lavorare in un centro cattolico che ha l'obiettivo di reinserire i carcerati nella società. E' in questo modo che un giorno, sostituendo un collega indisponibile, conosce Travis, appena uscito di prigione dopo aver scontato 12 anni per omicidio colposo. Tra i due uomini, entrambi soli, nasce una sincera amicizia che li renderà entrambi migliori.Presentato in questi giorni al Torino Film Festival nella sezione Festa Mobile, This is Martin Bonner viene dal successo di critica e di pubblico del Sundance Film Festival 2013, dove si è aggiudicato l'Audience Award: Best of NEXT. La seconda pellicola del cineasta americano/irlandese, ma nato a Cipro, Chad Ertigan, prodotta tra l'altro grazie ai fondi racconti su Kickstarter (il popolare sito di crow-funding, che ora si sta espandendo anche sul versante cinematografico), è ispirata come ha sostenuto lo stesso regista alla vita di suo padre, costretto per lavoro a trasferirsi lontano da casa a cinquantacinque anni.

This is life

Un film talmente elementare che trova proprio nella sua semplicità la propria forza: poiché il Cinema ha bisogno anche e soprattutto di raccontare storie vere, fortemente ancorate alla realtà, e lasciare che la narrazione proceda nel modo più naturale possibile. This is Martin Bonner vive per l'appunto di una narrazione placida, quasi immobile, totalmente priva di colpi di scena e incurante di eccessi d'autore, un indie movie raffinato e particolare che riesce però a catturare, complice anche l'esigua durata (81 minuti), e ad avvolgere lo spettatore in una piacevole tranquillità filmica. Laddove la storia colpisce è nell'accentuata personalità dei due protagonisti, i cui caratteri emergono intimamente e senza eccessi, grazie soprattutto alla bravura dei loro interpreti: Paul Enhoorn (volto noto della scena indipendente a stelle e strisce) e Richmond Arquette (Zodiac, Seven, Fight Club) calzano infatti a pennello ai loro personaggi, riuscendo soprattutto nelle più piccole sfumature a delinearne i lati psicologico / emozionali, toccando l'apice attoriale negli intensi minuti finali. L'incontro di due solitudini, tra due uomini che per diversi motivi si ritrovano a cominciare una nuova fase della loro esistenza, è tratteggiata senza retorica e pietismi, ma con una sensibilità mirabile sorretta inoltre da uno stile registico per nulla invasivo che permette agli eventi di procedere coi giusti tempi. Una visione che riconcilia in parte col mondo e con le piccole cose, e che invita a godersi ogni attimo di quel grande teatro chiamato esistenza.

This is Martin Bonner Un'opera leggiadra, quasi positivamente invisibile per la sua attinenza alla realtà, che ci racconta la "semplice" storia di un'amicizia tra due uomini giunti a un punto cruciale del loro cammino, nella ricerca di un nuovo inizio. Chad Ertigan dirige con rispettosa maestria, e, come anche i suoi due straordinari interpreti, evita guizzi virtuosistici puntando su una sottrazione che, invece di togliere, aggiunge un'emotività intima e sofferta non priva di fascino.

7

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