Recensione The Throne

Un erede al trono ribelle e il suo difficile rapporto con il Re sono il centro emotivo di The Throne, dramma storico ispirato alla vera storia del principe Sado diretto nel 2015 da Lee Jon-Ik.

Recensione The Throne
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Il principe Sado, in preda ad un attacco di pazzia, fa irruzione a palazzo con l'intenzione di uccidere suo padre, il Re Yeongjo. Il suo tentativo però non giunge a termine e l'erede al trono viene processato e condannato ad una lenta dipartita: rinchiuso in una cassa di legno, senza acqua ne viveri, Sado è destinato a morire di stenti. Durante i sette giorni di estrema sofferenza viene ripercorso con la memoria il periodo della sua infanzia e della sua giovinezza nel quale, nonostante ottime capacità intellettive, Sado non si applicò mai negli studi, preferendo dedicarsi alla pittura e agli esercizi con la spada, deludendo le aspettative del genitore. La nascita di Seson, figlio di Sado e nipote del Re, mette ancora più astio tra i due dato che Yeongjo si dimostra sin da subito un bambino modello, perfetto prototipo del regnante saggio. Le lunghe e accese discussioni tra il Principe e il Re condurranno infine al più tragico degli epiloghi.

Padri e figli

Tratto dalla vera storia del principe Sado (il cui significato letterale equivale a"pensandovi con grande sofferenza"), condannato dal genitore e morto tra atroci sofferenze, The Throne ribadisce per l'ennesima volta la grande attenzione del cinema coreano verso personaggi chiave nella storia passata del Paese. Anche in questo caso infatti ci troviamo dinanzi ad una messa in scena sontuosa, curata all'eccesso nelle splendide scenografie e negli sgargianti costumi, che ci racconta con un forte impatto melodrammatico il rapporto contrastato tra un padre e un figlio che, dovendo sottostare alle ferree leggi non scritte di corte, si trovano più volte in accese discussioni che scaturano un odio e un dolore ben espresso nelle due ore di narrazione. Se infatti le scelte del Re possono apparire inizialmente sin troppo crudeli, col procedere dei flashback atti ad introdurci nella genesi di un legame familiare aspro e difficile, è più facile comprendere che il ruolo da egli vestito richiedeva punizioni esemplari, pena la fine del regno stesso e la morte di altri innocenti. Lee Joon-Ik, già regista, tra gli altri, di Battlefield Heroes (2011) e Hope (2013) è bravo a gestire la componente emotiva, con un finale ad alto tasso di commozione, ma le due ore di visione, pur nella loro perfezione stilistica, si appoggiano forse troppo su eccessi di retorica, escludendo del tutto qualsiasi vagito action / epico appartenente ad altre produzioni omologhe e rendendo la visione, se non monotona, quanto meno priva di varietà. Fortunatamente le ottime performance di Ah In Yoo e di una sicurezza come Song Kang-ho (Snowpiercer, Il buono, il matto, il cattivo) e la pomposa ed ispirata colonna sonora riescono a mantenere l'atmosfera sempre pregna di un dolente magnetismo.

The Throne Un padre e un figlio, ma soprattutto un Re e un Principe, sono i due antitetici protagonisti di The Throne, sontuoso melodramma storico che ripercorre ancora una volta figure e passaggi chiave della storia coreana. In un'opera che vede scontrarsi le ragioni del cuore con quelle della politica, il regista Lee Joon-Ik, aiutato dalle convincenti prove di un cast di assoluta grandezza, ci trascina alla scoperto del controverso rapporto tra questi due uomini cui è stata negata una vita normale affinché il Regno potesse prosperare in pace e ricchezza. Un film dal forte impatto emotivo che, pur non privo di una certa pesantezza nei centoventi minuti di visione, si fa apprezzare per una messa in scena di gran fascino nel progressivo svelarsi di un doppio dramma personale.

7

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