Recensione The Road Within

L'emozionante viaggio di tre ragazzi che, la società, considera ormai 'rotti'...

Recensione The Road Within
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Se pensiamo a una malattia, ci viene molto più semplice associarla a persone già un po' avanti con l'età, vedendola come un normale processo degenerativo dello stato umano. Eppure in giro ci sono tantissimi tipi di malattia, disturbi che colpiscono chiunque e che, spesso, non sappiamo nemmeno come affrontare, personalmente e socialmente. E, purtroppo, in alcuni ambienti si fa fatica anche ad accettarli come tali e procedere a una cura... ma questa, è un'altra storia, anche se non troppo distante da quella raccontata in The Road Within. Il film segna il debutto alla regia di Gren Wells, sceneggiatrice e attrice segnalata da Variety come uno dei dieci nomi da tenere d'occhio al cinema e, sin dall'inizio, mostra una sensibilità e una accuratezza tutta femminile nel narrare l'avventura di tre ragazzi in fuga dai loro problemi, così differenti eppure identici a quelli di tutti gli adolescenti. Un viaggio on the road che li porterà a conoscersi e accettarsi, nonostante per loro non ci sia una vera soluzione all'orizzonte.

Scontrarsi e partire

Vincent (Robert Sheehan) soffre della sindrome di Tourette. Ha sempre vissuto al fianco di sua madre ma, dopo la sua morte, toccherà al padre prendersi cura di lui. Un uomo impegnato, scorbutico, sempre pronto ad attaccare chiunque non dimostri il massimo dell'efficienza e impegnato nella sua campagna elettorale, il padre decide di mandare Vincent in un istituto in cui fanno cure sperimentali per questo genere di disturbi. A Vincent viene assegnato un coinquilino, Alex (Dev Patel), affetto da un disordine ossessivo compulsivo (facile immaginare come la convivenza tra i due sia fin dall'inizio davvero molto difficile da gestire), e ben presto conosce anche Marie (Zoe Kravitz), una giovane anoressica. Marie e Vincent hanno poco in comune, se non la voglia di scappare da una situazione che li sta facendo impazzire e così escogitano un modo per fuggire dalla clinica. Ma la sera della fuga sono costretti a portare Alex con loro. Destinazione del viaggio? L'oceano... il posto dove Vincent e sua madre sognavano di raggiungere da sempre.

Insieme (non) per forza

Quanti ne abbiamo visti di film di questo tipo? Dei ragazzi che non si conoscono, che hanno una sola cosa in comune e non vanno nemmeno troppo d'accordo, si imbarcano per un viaggio senza una precisa destinazione con il solo scopo di fuggire dal presente. Durante il tragitto il loro stato esistenziale muterà e si condizioneranno l'un l'altro con esperienze, pregi e difetti. Sono film come questi che dimostrano la classica teoria secondo la quale è il viaggio a contare e non la destinazione. Gren Wells decide di mettere insieme disturbi molto diffusi tra gli adolescenti, come quelli alimentari e ossessivi compulsivi, con la più preoccupante sindrome di Tourette, conosciuta soprattutto per i tic fisici e verbali. Un mix esplosivo che sappiamo già in partenza che porterà allo scontro e all'esplosione dei personaggi... e la regista non si fa spaventare da questa cosa, per niente. Vincent, Alex e Marie si comportano esattamente come ci si aspetta, prendendosi in giro, infuriandosi e ridendo del surreale che li circonda, prendendo per mano lo spettatore e spiegandogli che non c'è nulla di male nel ridere per quello che sta succedendo sullo schermo. Sono malati, per alcuni rotti e irrecuperabili, ma non per questo bisogna guardarli con pietà e trattarli con i consueti guanti bianchi. E insieme a loro percorriamo questa strada interiore, fatta di scherzi, pazzie e momenti sentimentali, per scoprire che non è una malattia a definire una persona e che spesso sono gli occhi di chi ti guarda giudicando a mandare tutto in malora.
Cosa c'è di diverso dagli altri film di questo tipo? Forse nulla, fondamentalmente. Ma il modo in cui la regista racconta la storia di The Road Within è talmente naturale e armonioso che quasi non vorremmo dover abbandonare Vincent, Alex e Marie e poter continuare il viaggio al loro fianco.

The Road Within Dolce, sensibile ma anche profondamente divertente e realista, The Road Within si inserisce perfettamente tra i film adolescenziali on the road, in cui un viaggio improvviso diventa la più grande avventura e lezione di vita che puoi apprendere. Gren Wells si avvale di un cast giovane per portare sullo schermo questi personaggi difficili, capeggiato da uno straordinario Robert Sheehan che riesce a dare a Vincent una tragica credibilità e una leggerezza davvero ammirabili. Si ride, ci si emoziona, si riflette su se stessi...

7.5

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