Recensione The Croods

DreamWorks esplora un mondo preistorico e bellissimo, seguendo l'avventura di una strampalata famiglia primitiva.

Recensione The Croods
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C'è stato un momento in cui, parlando di animazione, mettere a paragone Pixar con le altre case di produzione come DreamWorks significava un po' forzare i discorsi. I livelli raggiunti dalla prima nella strutturazione della storia e, soprattutto, nella realizzazione tecnologica della stessa, erano talmente alti che tutti i confronti scomparivano nella loro inesistenza. Oggi la situazione è finalmente cambiata. Pixar mantiene il suo altissimo livello nel campo, ma DreamWorks, abbandonati momentaneamente i progetti spiccatamente dedicati al mondo dei più piccoli, fatti di personaggi buffi e narrazioni semplicistiche ripetute nello schematico sistema dei sequel, si presenta, ormai da quel non troppo lontano Dragon Trainer, un più che degno avversario. Lo ha mostrato con Le 5 Leggende che, nonostante i non troppo strabilianti risultati di botteghino, rimane un piccolo gioiello emotivo di animazione e lo rafforza con I Croods, una commedia in 3D che segue il viaggio avventuroso della prima famiglia moderna.

Ritratto di famiglia

I Crood sono una delle ultime famiglie rimaste sulla Terra. Come sono sopravvissuti? Grazie alle ferree regole del capostipite Grug (voce in originale di Nicolas Cage), che da sempre gli impone la figura della loro caverna come l'unico rifugio sicuro in tutto il mondo prestorico. Non si oltrepassano mai i confini della caverna, a meno che non si tratti di uscire a caccia con tutta la famiglia, e soprattutto non si rimane all'esterno quando il sole tramonta. Questo modo di vivere estremamente sicuro e anche un po' noioso è ormai la routine di Ugga, la sua diligente metà, e di tutta la famiglia. Ma c'è qualcuno che proprio non riesce a rassegnarsi all'impossibilità di scoprire qualcosa di nuovo: per Hip (voce originale di Emma Stone) è tutto così frustrante. Non riesce a non scontrarsi, un po' come tutti gli adolescenti, con le primitive regole imposte da suo padre e viene costantemente attratta delle sconosciute e immense possibilità dell'ignoto. E se non fosse davvero tutto così terribile e pericoloso come sembra? La risposta a questa domanda le arriva quando incontra per puro caso Guy (voce originale di Ryan Reunolds), un ragazzo solitario dalle mille idee, che li avverte di un imminente cambiamento del territorio e li scuote, non con poca fatica, nel partire alla ricerca del... domani: un posto che ha più soli in cielo di quanto se ne possano contare e dove le cose sono migliori. E se per tutti il domani sembra una bellissima prospettiva da inseguire, per Grug si tratta solo di un'altra grande calamità all'orizzonte, quella di un affascinante ragazzo che insidia sua figlia!

Family Trip

I Croods è il primo lungometraggio DreamWorks Animation che parla di una famiglia di umani. È attorno alla famiglia Crood, al loro legame e al modo un po' primitivo di viverlo e combatterlo, che gira l'intero comparto narrativo, distaccandosi leggermente da quella che fino a questo momento è stata la tradizione dello Studio. Risultato della squadra che Chris Sanders, nella doppia veste di regista e sceneggiatore, è riuscito a mettere in piedi per questo progetto, facendosi affiancare da Kirk De Micco. L'alternarsi delle personalità dei due autori ha creato un film che oscilla costantemente tra le più spicciole e banali questioni emotive e familiari e le più simpatiche e imprevedibili gag da vita preistorica. Un mix che probabilmente non può essere definito del tutto originale, e forse ripercorre un po' i passi dei lavori più promettenti della concorrenza, ma sicuramente, trasportato sullo schermo, funziona a meraviglia. I Croods regala una narrazione divertente, fluida, emozionante e che strizza gioiosamente l'occhiolino all'ironia contemporanea, tra comicità slapstick e l'inserimento di particolari tipicamente moderni all'interno di un contesto cronologicamente settato nel passato.
Ma in realtà non è questo il vero pregio de I Croods: ci troviamo infatti davanti a uno spettacolo tecnicamente affascinante. L'ambientazione del film permette di giocare in modo positivamente eccessivo con i paesaggi, i personaggi e soprattutto la palette cromatica. E così il film si trasforma in un quadro computerizzato dalle mille sfumature, animato senza timidezza, che si spinge oltre i limiti dello schermo. I Crood emergono con prepotenza dalla loro caverna computerizzata, schizzando nell'inquadratura come la migliore delle idee selvagge; la strana fauna e flora che li circonda esplode grazie all'alto livello tecnico raggiunto da DreamWorks Animation nella realizzazione poligonale e nella resa stereoscopica della stessa. Viene da sistemarsi comodi nella poltrona del cinema e, con gli occhi sgranati, iniziare a fare "Da-da-daaaaaa!", citando Laccio, il personaggio più trendy de I Croods. Il lavoro svolto a livello tecnico è talmente perfetto che si dimenticano tutti i tipi di paragoni con i film del passato, estasiati dalla nitidezza e dalla saturazione delle immagini che riescono a creare un mondo fantastico dal nulla.

The Croods Jeffrey Katzenberg aveva già dichiarato che nel corso dei prossimi anni DreamWorks Animation avrebbe preso una strada diversa da quella a lei convenzionalmente associata a causa di prodotti di successo come Shrek e questo I Croods riesce davvero a segnare un punto di svolta (o più che altro rimarcare ufficialmente quelli già segnati da Dragon Trainer o Le 5 Leggende) nel percorso dello Studio. La storia semplice si intreccia a personaggi che, seppur a volte un po’ troppo scontati, sono contraddistinti da caratteristiche moderne ed assolutamente esilaranti nella loro interazione forzata, e a un’animazione strabiliante che, incantando lo spettatore, gli permette di estraniarsi dal presente e non prestare attenzione a tutte quelle piccole imperfezioni semplicistiche sparse nella sceneggiatura.

7.5

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