Recensione Terminator 2 Il Giorno del Giudizio

Terminator 2 Skynet Edition: l'edizione definitiva di un classico.

Recensione Terminator 2 Il Giorno del Giudizio
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James Cameron non ama le mezze misure. Anzi. Ama solo l'oversize. E' uno di quei registi per i quali l'espressione "lager than life" calza davvero a pennello. Ogni suo film mette in moto una macchina produttiva colossale, capace di andare a raccogliere un impressionante consenso di pubblico (l'incasso più alto della storia del cinema resta sempre legato al suo Titanic) e di impressionare in maniera positiva la critica cinematografica. Eventi che non sempre si verificano contemporaneamente quando si parla di autori così strettamente interconnessi al sistema degli studi di Hollywood.
Nel 1991, Terminator 2 fu il primo film a superare la soglia dei cento milioni di dollari di budget diventando il film più costoso mai realizzato fino a quel momento. L'overflow d'effetti speciali, il cachet impressionante pagato ad Arnold Schwarzenegger per interpretare nuovamente il T-800 (si parla di una cifra compresa fra i 12 e i 15 milioni di dollari), contribuirono a far lievitare la spesa. Tuttavia, il patrimonio impiegato venne ampliamente recuperato grazie ad un incasso worldwide di 519 milioni di dollari. Il futuro governatore della California era all'apice della sua carriera e Cameron riceveva un'ulteriore spinta verso l'affermazione a guru "spendaccione" di Hollywood capace, però, di recuperare largamente i verdoni sborsati dalle banche finanziatrici delle major.
Per quanto strano possa sembrare, l'esistenza in home video di un simile pezzo di storia del cinema, è sempre stata piuttosto travagliata, a causa delle traversie avute dall'etichetta produttrice del film, Carolco Pictures di Mario Kassar e Andrew Vajna, fallita nel 1995 a causa dei tonfi al botteghino avuti dagli ultimi suoi film, Showgirls e Corsari su tutti. Alcune delle sue proprietà intellettuali sono state quindi vendute ad altre aziende. A tutt'oggi, la maggior parte dei diritti ausiliari delle produzioni Carolco, sono detenute dall'azienda francese Studio Canal+, facente parte del colosso Vivendi SA, proprietaria di "bruscolini" dell'entertainment come Canal+, Activision Blizzard nonché del 20% di Universal NBC.
Ciò si è tradotto con la pubblicazione in blu ray e in dvd gift edition, proprio da parte di Universal, del seminale lavoro di James Cameron, finalmente proposto in una veste esponenzialmente migliore, tanto sotto il profilo tecnico quanto quello contenutistico, della vetusta edizione in dvd proposta anni fa da Cecchi Gori Home Video.

T800 vs T1000

Sono passati 11 anni da quando Skynet ha mandato indietro nel tempo, nel 1984, un Terminator modello T-800 programmato per uccidere Sarah Connor (Linda Hamilton) la madre del futuro capo della resistenza umana contro le macchine, John Connor (Edward Furlong in Terminator 2).
Nel 1995 John è ormai un adolescente che vive in affido ad una coppia, dato che sua madre Sarah è ricoverata presso l'ospedale psichiatrico Pescadero, a causa dei suoi continui messaggi d'allarme riguardanti Skynet e il futuro olocausto, naturalmente presi come dei folli vaneggiamenti dai medici.
I piani orditi dalla rete neurale non sembrano arrestarsi. Un nuovo modello di macchina, un T-1000 (Robert Patrick) costruito con una lega polimetallo mimetica che gli consente di mutare il suo aspetto, viene spedito nel 1995 con l'obbiettivo di uccidere John Connor. Ma lo stesso Connor, dal futuro, manda indietro nel tempo un T-800 (Arnold Schwarzenegger) riprogrammato con lo scopo di proteggerlo dal nuovo, temibile ed inarrestabile robot.
Quale dei due lo troverà prima?

I'll be back!

Il cinema di James Cameron è cinema mostruoso nel senso più letterale e radicale del termine. E' un cinema che mostra, esibisce la sua eccezionalità produttivo/epistemologica senza alcuna paura, senza timori di sorta, elevando la sua matrice autoriale ben al di sopra dei budget stanziati per la realizzazione dei vari film. Questo nonostante esistano ancora dei loschi figuri pseudobolscevichi, tanto fra le fila della critica quanto dei cinefili, per i quali un alto profilo realizzativo esclude automaticamente la possibilità di essere aucteur. La realtà dei fatti chiaramente non è questa.
Il regista canadese con i suoi lavori sembra affacciarsi costantemente sulla fine del mondo. Pellicole che vivono sul ciglio del burrone. Possono essere le minacce dei terroristi del divertente (e divertito) True Lies o degli Aliens con acido nelle vene. Personaggi stretti nella morsa di una costante lotta che pone innanzi un presente inquietante e un futuro a tinte ancora più fosche sul quale, però, si può ancora agire. Il destino non è scritto.
Terminator 2. Lamiere, metallo che collidono e si scontrano. Macchine combattenti, insegna di un'idea che appoggia le proprie fondamenta nello scontro dualistico, talvolta paradossale, delle varie tematiche coinvolte. Paradosso che nasce innanzitutto dal rapporto fra l'uomo (Cameron) e la tecnologia (cinema). Qualcosa non va mai come dovrebbe andare nel vincolo fra uomo e macchina. Un ingranaggio si spezza sempre nel mentre, ponendo l'uomo in serio pericolo. Paradossale appunto che questa fascinazione venga esercitata attraverso delle dinamiche produttive capaci di settare ogni volta dei nuovi parametri d'eccellenza nell'utilizzo di nuove tecnologie di special effect.
Terminator 2 è stato il primo film a sforare la soglia dei cento milioni di dollari di budget e, anche per questo, esemplifica in maniera nitida il paradosso di cui sopra. Usa la più avanzata tecnologia per metterci in guardia da essa. Ma la pellicola si spinge oltre giungendo ad umanizzare attraverso un percorso esperienziale l'elemento artificiale. Il Terminator, contrariamente agli altri sintetici che siamo abituati a vedere al cinema (dai replicanti di Blade Runner al robottino pixar Wall*E), sono delle entità radicali. Fanno quello per cui sono stati programmati senza chiedersi il perché. Non hanno bisogno di porsi degli interrogativi sul senso della vita, sul sopraggiungere della morte come il Ray Batty di scottiana memoria. In tal senso, attualizza la figura tipica della tradizione ebraica del Golem, la creatura d'argilla che agisce in difesa del popolo ebraico, che però, come mostrato dal maestro del cinema espressionista tedesco Paul Wegener in Der Golem, wie er in die Welt kam può ribellarsi al suo creatore (Skynet si rivolta contro l'uomo, Skynet crea i Terminator, l'uomo riprogramma il Terminator che lotterà nel passato per evitare la nascita della rete neurale).
Ciò nonostante, all'interno di quei parametri di configurazione software, il Terminator presenta delle marcate doti d'adattabilità ambientale e comportamentale. Nel caso del personaggio interpretato dal granitico Schwarzenegger, esso giunge addirittura a diventare il miglior padre possibile per il giovane John, attraverso un progressivo percorso d'umanizzazione dell'artificiale giungendo, nuovo paradosso, a divenire un emblema d'istanze pacifiste ("I swear i will not kill anyone!"). Vita/Morte sono gli altri poli, gli altri binari su cui si muove il lavoro di James Cameron. Sarah Connor, come la Ellen Ripley di Alien, è un personaggio femminile estremamente duro, forte, spigoloso nel secondo capitolo della saga. Sempre come Ripley, è una moderna Cassandra annunciatrice di sventure recepite come deliranti farneticazioni ed è anch'ella una madre in lotta per la prosecuzione della specie. Se in Aliens a fronteggiarsi erano due figure femminili decise a far prevalere le ragioni della propria progenie (non importa se acquisita, come nel caso di Newt, o direttamente generata come i "cuccioli" della Mother Alien), in T2 il nemico ha le mutevoli fattezze mascoline di un T-1000 in lega polimetallo-mimetica per cui la battaglia fra l'istanza matriarcale, latrice di vita, e quella maschile, tendenzialmente deputata alla guerra e alla distruzione, diviene drastica. Dipinto esemplare, post-moderno e profetico delle paure collegate alla perenne mutazione del sé, il T-1000 altro non è che l'anfitrione delle contemporanee ossessioni sulla percezione delle minacce esterne di un nemico ormai de-territorializzato e privo di una personalità ben individuabile. Nell'era post-guerra fredda, la civiltà occidentale deve sostanzialmente avere paura di chi abita dentro i suoi rassicuranti (?) confini perché le trame del rischio vengono ordite all'interno, dal nostro anonimo prossimo. Non è un caso che il primo scontro fra le due macchine si svolga fra le mura di un grande magazzino, il Valhalla di quelli che l'etnologo ed antropologo francese Marc Augé definisce non-luoghi, zone del tutto prive di scopi identitari, relazionali o storiche.
Cameron costruisce la sua visione attraverso una sceneggiatura che non lascia scampo, non lascia un attimo di fiato allo spettatore, in cui ogni scena si concatena in maniera fluida in un crescendo d'adrenalina. Impossibile non citare la perfezione del suo alter-ego cinematografico di riferimento, quell'Arnold Schwarzenegger capace d'esternare grazie alla sua iperbolica corporatura l'idea di sfida al corpo che, artaudianamente verrebbe da dire, viene sottoposto alle più incredibili vessazioni tanto sul set (James Cameron impone dei ritmi di lavoro che definire massacranti è poco), quanto nella finzione della narrazione filmica. Preziosissimo ed inestimabile, nel processo di distruzione dei "corpi gloriosi" d'attore, il lavoro del Re degli effetti speciali Stan Winston, scomparso, purtroppo, il 15 giugno del 2008 dopo l'aggravarsi della sua condizione fisica (era da tempo malato di mieloma).
Terminator 2 è un film lager than life e come tale sarebbe troppo facile liquidarlo come se fosse un semplice prodotto dalla scintillante superficie, ma dai vacui contenuti.
Per trattare tematiche come quelle che abbiamo accennato all'interno di un blockbuster movie occorre avere quel polso, quella maestria tipica di un vero autore di cinema. E fortunatamente, si può essere tali anche avendo un notevole quantitativo di dollari da spendere nella produzione di un film.

L'articolo continua a pagina due con tutti i dettagli dell'edizione in Blu Ray!

Prima d'addentrarci nel merito della disamina tecnica del Blu Ray proposto da Universal, segnaliamo, a scanso d'equivoci, come quello disponibile nel mercato italiano con la semplice dicitura relativa al titolo riportata sul case del BR, sia la versione indicata come "Skynet Edition" nei market place inglesi e americani, in modo da differenziare l'edizione da quelle precedenti (come ad esempio quella in alta definizione apparsa sugli scaffali americani nel 2006).
Nonostante si tratti di un film di 18 anni fa, il lavoro di rimasterizzazione video è stato orchestrato in maniera egregia. Dimenticate le precedenti versioni del film proposte, all'epoca, da Cecchi Gori. Il blu ray di Terminator 2 è uno di quei prodotti capaci di dimostrare anche ai più scettici cosa significhi godere della visione in alta definizione. Il transfer a 1080p 2.35:1 del disco rende davvero giustizia al lavoro di James Cameron e del direttore della fotografia Adam Greenberg. La resa dei dettagli è davvero ottima, nonostante il look a volte sabbioso e granuloso del film, e solo nei frangenti più dark (come all'interno del Pescadero State Hospital) l'immagine tende ad appiattirsi un po'. Il fianco viene mostrato più che altro sul fronte dell'audio doppiato in italiano, dove l'età si fa sentire nonostante il dts. Consigliamo vivamente di godere il film in lingua originale poiché nel caso della pista in inglese la musica cambia e l'audio di T2 riesce a mostrare tutta la sua "prepotenza".

L'edizione in questione, è fortemente indirizzata verso i contenuti multimediali ed interattivi offerti dai lettori Blu Ray, tanto che molti di essi non saranno accessibili a chi non possiede un lettore 2.0 abilitato alla connessione internet. Non appena inseriremo il disco all'interno del dispositivo, Skynet ci avviserà di aver trovato un apparecchio abilitato al web e, una volta stabilito il collegamento, avremo dinnanzi un'interfaccia grafica che riprende i motivi del mainframe di Skynet.
Due sono le versioni del film presenti nei 50 giga del disco: la versione cinematografica (136') e quella Speciale (152') che in due o tre avranno forse già visto in laserdisc (o nell'edizione in 3 dvd rilasciata sempre da Universal lo scorso anno). Quest'ultima contiene alcune interessanti sequenze che, chiaramente, non vi anticiperemo: tuttavia, il finale della special edition è eccessivamente rassicurante, conciliatorio e non riesce difficile comprendere perché Cameron l'abbia depennato dal final cut. Le scene non originariamente presentate nella release cinematografica, sono ovviamente in lingua originale.

Navigando nella Skynet Edition, potremmo accedere a diversi sottomenù.
Controllo Sensoriale, oltre a presentare la lista dei vari doppiaggi, è la via d'accesso ai commenti del regista James Cameron, del co-sceneggiatore William Wisher e della produzione. Chicca riservata a pochi fortunati, è la compatibilità col sistema (http://en.wikipedia.org/wiki/D-Box_Technologies), un dispositivo da collegare al vostro divano o alla vostra poltrona per ottenere degli effetti di movimento nelle fasi più concitate del film. Gingillo immancabile nella casa di ogni geek che si rispetti desideroso di arrivare vergine ai 40 anni.

Il Modo Interattivo, attiva dei plug in visuali (picture in picture) durante la visione del film che, di fatto, costituiscono il pacchetto principale del comparto extra.
Le aree tematiche sono:
- Informazioni aggiuntive e curiosità: commento pop up alle scene e varie curiosità collegate alle medesime.
- Informazioni sulla produzione: sulle tecniche di ripresa cinematografica impiegata i quel particolare frangente
- Informazioni extra: la facoltà di poter "uscire" dal film ed ascoltare segmenti audio e visionare slideshow sui dietro le quinte
- Le origini: la sceneggiatura originale viene mostrata insieme al film
- Schematico: comparazione in tempo reale fra storyboard e film
- Quiz e Processor test: due passatempi attraverso i quali mettere alla prova la nostra conoscena del film.  Dati Ausiliari ci offre la visual campain del film con tre trailer del film e due scene eliminate: 1) T-1000's Searh (1'27''), anche con commento di Robert Patrick e James Cameron 2) La scena nel futuro (1'48''), con commento di James Cameron, Stan Winston e Linda Hamilton.  Accesso a Skynet è il colorito nome dietro cui si cela la connessione BD-Live del disco, che verrà aggiornata in futuro.

Attualmente nel portale on-line possiamo già trovare una manciata di altre scene eliminate, delle gallerie fotografiche, un paio di video esclusivi (Terminator 2 sul set; Trailer Multilingua), il trailer giapponese e la community di T2

Terminator 2 - Il Giorno del Giudizio Dopo anni nei quali il capolavoro di James Cameron ha vagato nel limbo dell'incertezza riguardante i diritti inerenti il suo sfruttamento, la stabilità è stata finalmente raggiunta. Universal regala un’esperienza capace di rinnovare l’emozione di vedere in alta definizione un film mastodontico tanto quanto i muscoli del suo interprete principale. Terminator 2 è un film di fondamentale importanza per capire le ossessioni del cinema contemporaneo, seminale verrebbe da dire. E James Cameron è indiscutibilmente uno dei massimi esponenti del cinema contemporaneo, capace di dirigere dei film poderosi tanto a livello del quantitativo di spettacolo offerto all’audience tanto sotto il profilo dei contenuti veicolati. Ai fini di una più profonda analisi della cyberpoetica del regista canadese, il paragone fra le due versioni del film, diviene quasi obbligatorio e, fortunatamente, la Skynet Edition di Universal ci dona questa possibilità. Un blu ray che può essere giudicato con un semplice ed unico aggettivo: imperdibile.

9

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