Recensione Tartarughe Ninja: Fuori dall'ombra

Le Teenage Mutant Ninja Turtles Leo, Don, Mickey e Raph tornano in Tartarughe Ninja: Fuori dall'ombra per la loro più spericolata avventura!

Recensione Tartarughe Ninja: Fuori dall'ombra
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È passato un anno da quando Leonardo, Michelangelo, Donatello e Raffaello hanno sconfitto il malvagio Shredder, e per i nostri eroi la vita non è cambiata più di tanto. La routine é sempre la stessa, tra allenamenti, hobby e discussioni tra fratelli, occasionalmente interrotte da scorpacciate di pizza e sortite nel mondo degli umani accuratamente programmate per non farsi scoprire. April continua il suo lavoro come giornalista investigativo, mentre Vernon è diventato una celebrità: il merito della cattura di Shredder, infatti, è andato a lui. Grazie agli sforzi congiunti del riformato Clan del Piede e del folle scienziato Baxter Stockman, però, la nemesi delle Tartarughe Ninja torna all'attacco, con alcuni nuovi alleati. Tra questi, due tirapiedi forti quanto sciocchi (i mutati Rocksteady e Bebop) e il mostruoso alieno Krang, deciso ad assoggettare il nostro pianeta con la sua imponente macchina da guerra, il Tecnodromo. Riusciranno le Ninja Turtles (anche grazie al provvidenziale aiuto dello spericolato giustiziere Casey Jones) a salvare New York e il mondo intero ancora una volta?

Heroes in a half-shell

In un contesto iper-affollato, popolarissimo e sdoganato come quello dei cinecomic il reboot delle Ninja Turtles é stato una ventata d'aria fresca, nonostante le quattro tartarughe non siano certo una novità per le sale cinematografiche. Il pregio più grande di questa nuova saga é, difatti, senza dubbio la volontà di proporre la mitologia originale del franchise in maniera scanzonata, similmente a quanto fatto con quella di Transformers, senza ricercare o inseguire necessariamente lo stile serioso di altri prodotti simili e ben più 'dark'.

Il regista Dave Green si prende l'onore e l'onere di proseguire sulla strada del primo film (accolto in maniera tiepida rispetto a molti altri film del genere), mantenendone i toni e proponendo, in Tartarughe Ninja: Fuori dall'ombra, un'avventura non particolarmente originale o complessa ma irresistibile per il pubblico più giovane e per i fan di vecchia data del brand. Sono state smussate parecchie spigolature del film precedente: Megan Fox, ad esempio, é sempre centrale ma non ruba eccessivamente la scena, mentre il look dei personaggi, per quanto ammodernato, é stato reso meno "estremo" e più similare a quello della mitica serie animata anni '80, pur con qualche tocco distintivo. Stupendo il chara e il mecha design, in alcune situazioni, a partire da Rocksteady e Bebop passando per i vari veicoli che vediamo in azione. E l'azione é proprio il fulcro del film, che non si ferma mai per tutta la sua durata, inanellando acrobazie e "turtle power" per due ore di giocattoloso intrattenimento no-stop.

Tartarughe Ninja: Fuori dall'ombra Tartarughe Ninja: Fuori dall'ombra é un ottimo film di intrattenimento senza particolari velleità artistiche o narrative, che non si vergogna certo della sua natura di prodotto destinato a riempire due con azione, epica e un pizzico di buoni sentimenti. Punta tutto sulla tecnica e il divertimento, in pieno stile Michael Bay, ma risultando più equilibrato di molti film del regista americano, il cui tocco produttivo comunque si fa notare. Difficilmente il pubblico di riferimento potrebbe chiedere di più. Giusto la tarta-mongolfiera, magari... ma per quella attendiamo il terzo episodio!

7.5

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