Recensione So cosa hai fatto

Jennifer Love Hewitt, Sarah Michelle Gellar, Ryan Phillippe e Freddie Prinze Jr. sono i protagonisti di So cosa hai fatto, piacevole ed innocuo teen-horror memore della lezione di Scream.

Recensione So cosa hai fatto
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La notte del 4 luglio la bionda Helen vince il titolo di reginetta della scuola, decidendo di festeggiare l'evento con il suo ragazzo Barry, la migliore amica Julie e il fidanzato di lei Ray. Dopo aver trascorso alcune ore in spiaggia, i quattro fanno ritorno a casa in macchina ma, durante il tragitto, investono casualmente un uomo che stava attraversando la strada. Di comune accordo, nonostante le reticenze di Julie, i giovani decidono di liberarsi del cadavere e nascondere l'accaduto: ma poco prima di gettare il corpo nelle acque del porto cittadino, il presunto deceduto mostra ancora segni di vita. Presi dal panico i quattro finiscono per far affondare comunque l'inerme vittima, facendo un patto tra di loro di assoluto silenzio su quanto successo. Un anno dopo Julie, trasferitasi a New York per studiare al college, fa ritorno a casa ma tutto è cambiato a cominciare dalle relazioni con gli amici di un tempo, che non vede dal giorno della sua partenza. Inoltre la ragazza riceve una lettera contenente un biglietto col messaggio "so cos'hai fatto la scorsa estate" che si rivelerà soltanto l'inizio di un terribile incubo per tutti...

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Sulla scia del grande successo, di critica e di pubblico, di Scream (1996), lo sceneggiatore Kevin Williamson, autore già del precedente cult, decide di adattare a pochi mesi di distanza il romanzo scritto nel 1973 da Lois Duncan, aggiornandolo ai tempi e ai modi dello teen-slasher allora sulla cresta dell'onda. So cosa hai fatto, pur vantando un impatto minore rispetto all'opera di Wes Craven, ha comunque ottenuto un ottimo successo di pubblico tanto da generare un sequel diretto, uno semi-apocrifo direct to video e un probabile remake annunciato proprio per l'anno in corso. E non è difficile comprendere le ragioni degli soddisfacenti incassi, visto che il film diretto da Jim Gillespie sfrutta una formula rodata e sicura, affidandosi ad un cast di volti giovani e conosciuti quali Jennifer Love Hewitt, Sarah Michelle Gellar, Ryan Phillippe e Freddie Prinze Jr., protagonisti assoluti di una vicenda che prende chiaramente ispirazione dalle varie leggende urbane diffuse negli Stati Uniti. I cento minuti di visione scorrono su vie narrativi prevedibili, con il classico colpo di scena sull'identità del villain nella mezzora finale, che non offrono nulla di veramente nuovo al filone; ciò nonostante l'atmosfera di genere tipicamente anni '90, rivolta ad una platea di adolescenti, garantisce ritmo e freschezza nella progressione degli eventi, con un'atmosfera scorrevole che si adagia su tutti i canoni stilistici delle produzioni omologhe. Violenza ridotta al minimo indispensabile, una discreta dose di tensione nelle numerose fughe dal killer mascherato e una colonna sonora pop-rock ricca di hit del momento rendono la fruizione complessiva piacevolmente innocua, tanto che andare a puntigliare sulle varie negligenze dello script appare più come un vezzo superfluo.

So cosa hai fatto Cuginetto, meno riuscito, di Scream, con il quale condivide anche lo sceneggiatore Kevin Williamson, So cosa hai fatto è il classico esempio di teen-slasher senza infamia e senza lode, capace di trovare nella sua palese scontatezza più punti di forza che difetti. Se la narrazione prevedibile e il gioco al massacro che inizia dopo la parte introduttiva si adagiano sui topoi del filone, l'atmosfera tipica di questo sottogenere amato e odiato intrattiene quanto basta nel suo semplice e mai pretenzioso mix di divertimento e tensione, trovando nell'epilogo ben più che aperto le porte spalancate per il poi realizzato, assai più dimenticabile, sequel.

6

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