Sing: la recensione

Arriva al cinema Sing, il nuovo film d'animazione nato dalla fantasia dei creatori di Cattivissimo Me e I Minions.

Sing: la recensione
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Dopo il deludente lungometraggio dedicato ai simpatici Minions e l'alquanto banale Pets - Vita da Animali, Illumination Entertainment riprova a regalarci un film che sia all'altezza del loro più grande successo: Cattivissimo Me. La Casa di Animazione ha deciso nuovamente di "sfruttare" la simpatia degli animali - stavolta antropomorfi - come protagonisti del corale Sing, riuscendo stavolta nell'intento di stupire il pubblico. La storia di questa pellicola ha come incipit il sogno del koala Buster Moon di (ri)portare in auge il teatro che suo padre comprò e che, purtroppo, è sull'orlo del baratro. Per tentare di salvare la sua unica ragione di vita Moon decide di organizzare una gara di canto dal fittizio montepremi che unirà i talenti di alcuni sconosciuti ma straordinari artisti tra i quali spiccano il gorilla Johnny, la maialina Rosita, la porcospina Ash, il topo Mike e l'elefantessa Meena.

Tra genialità e furbizia

Diretto da Garth Jennings (Guida Galattica per Autostoppisti), Sing ha il grande pregio di creare fin da subito una fortissima empatia tra il pubblico e i suoi protagonisti che in una manciata di intensi minuti - tra pregi, problematiche e difetti - vengono presentati in un lunghissimo ed eccellente piano sequenza. L'umanità e l'immediata simpatia che ispirano questi personaggi è dovuta alla loro caratterizzazione che li descrive come talentuosi perdenti alla ricerca di un riscatto. Ma non è solo la vincente, seppur stereotipata, rappresentazione dei personaggi chiave di Sing a rendere irresistibile fin dai primi minuti questa pellicola: ciò che conquista gli spettatori sono le canzoni e l'energia che nella prima mezz'ora il film trasmette durante la lunghissima scena dei provini in cui una carrellata di bislacchi animali si cimenta sulle note di famigerate canzoni di ieri e di oggi, da My Way a Bamboléo senza tralasciare tormentoni pop di Katy Perry e Taylor Swift. Durante le performance di questi coloratissimi cantanti e ballerini è impossibile non canticchiare, non muovere i piedi a suon di musica. Non trovarli, insomma, irresistibili.

Non solo musica(l)

Il grande difetto delle ultime fatiche targate Illumination Entertainment è stato quello di portare sul grande schermo pellicole forti solo dei loro lunghi incipit: la parte migliore di I Minions è quella di apertura dove viene ripercorsa la storia dell'umanità attraverso quella dei piccoli mangiabanane, i momenti più divertenti di Pets sono quelli in cui - all'inizio del film - viene mostrato cosa combinano gli animali quando i loro padroni escono di casa. Anche di Sing, a onor del vero, ciò che rimane impresso sono le prime scene ma stavolta anche la trama non dispiace. Sarà perché è facile per chiunque immedesimarsi almeno in uno dei bullati musicanti del lungometraggio (nell'originale le voci sono quelle di Matthew McConaughey, Reese Witherspoon, Seth MacFarlane, Tori Kelly, John C. Reilly, Taron Egerton, Scarlett Johansson), sarà perché il plot regala un paio di twist narrativi affatto banali, ma sembra proprio che i produttori di Cattivissimo Me abbiano ritrovato la chiave per stupire il loro pubblico. D'altronde è sempre bello scoprire che esiste un mondo in cui il talento, alla fine, viene premiato. Per quanto quel mondo sia immaginario.

Sing Un gruppo di perdenti in cerca di riscatto, tanto talento e un pizzico di malinconia sono gli ingredienti principali di Sing. I protagonisti dell'ultima fatica di Illumination Entertainment riescono ad abbracciare fin da subito il pubblico grazie alla loro simpatia e alle loro capacità, transportandoci - senza fatica - nei meandri di una storia non sempre banale e che sa far bene al cuore: come la buona musica.

7

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