Recensione Sinapupunan - Thy Womb

Brillante Mendoza ci riporta ancora una volta nelle Filippine

Recensione Sinapupunan - Thy Womb
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Letteralmente, "Tuo grembo" significa Thy womb, titolo internazionale dell'undicesima fatica cinematografica del filippino classe 1960 Brillante Mendoza, autore di Masahista (2005) e Foster child (2007), nonché vincitore del premio per la regia, presso il prestigioso Festival di Cannes, per Kitanay-Massacro (2009), tramite il quale ha spiegato la vita nelle Filippine, dura e piena di sacrifici.
Un po' come avviene anche in questo nuovo lungometraggio, la cui protagonista Shaleha Sarail alias Nora Aunor vive a Sitangkai, villaggio sull'acqua nell'isola di Tawi-Tawi, provincia dedita alla produzione di alghe marine e situata nella parte più meridionale delle Filippine, verso gli arcipelaghi malese e indonesiano.
Nonostante sia madre adottiva di un nipote, Shaleha è una donna ormai matura e al terzo aborto spontaneo che si dispera per l'impossibilità di avere figli e che sente che il marito Bangas ha ancora il desiderio di diventare padre.
Tanto che, al fine di appagare il sogno dell'uomo ed essere benedetta da Allah, in quanto un figlio è un segno tangibile della grazia divina, decide di impegnarsi per trovare una nuova moglie a Bangas.
Una moglie fertile alla cui ricerca si getta proprio insieme al compagno, spostandosi giorno e notte con lui, in barca, tra le isole, le comunità vicine e i villaggi sull'acqua; fino al momento in cui, su segnalazione di alcuni amici, trovano la donna giusta.

Tuo grembo

E partono immediatamente con una impressionante sequenza di parto mostrata nei minimi dettagli i circa cento minuti di visione, dei quali il regista osserva: "Il film analizza la contrapposta natura di due donne (la sterile Shaleha e la fertile Mersila) per riflettere sulle condizioni di vita a Tawi-Tawi, un luogo ricco di risorse e di bellezza naturale, ma impantanato in una crisi economica e socio-politica. Un tranquillo inferno in un paradiso, il ‘luogo natio' di Sinapupunan e i suoi dintorni sono una costante testimonianza di un conflitto del passato rimasto irrisolto nel presente".
Circa cento minuti di visione che, tra abbondanza di inquadrature subacquee e splendidi ma ostili paesaggi che finiscono quasi per trasformarsi nei veri protagonisti della vicenda, arrivano a mostrarci la protagonista rosa dalla gelosia quando si giunge alle seconde nozze del marito.
Del resto, è l'impossibilità di avere figli a rappresentare l'ostacolo che rende irraggiungibile la felicità nel personaggio femminile descritto da Mendoza, il quale sembra concedere molto più spazio alle immagini che ai dialoghi.
Mentre la sua camera di ripresa immortala il tutto con notevole senso di realismo, sguazzando tra danze locali, cerimonie, pirati e presenza minacciosa dell'esercito.
Arrivando perfino a riprendere - per la "gioia" degli animalisti - il vero sgozzamento di un bovino; ulteriore, discutibilissima testimonianza del fatto che, sebbene ci troviamo dinanzi a un'opera di finzione, il suo look generale non sembra distaccarsi poi molto da quello di un documentario.

Sinapupunan - Thy Womb Donna ormai matura e al terzo aborto spontaneo, Shaleha Sarail vive a Sitangkai, villaggio sull’acqua nell’isola di Tawi-Tawi, dove, affiancata dal marito, va alla ricerca, insieme allo stesso, di una donna fertile per lui. Con questa esile idea di partenza, il filippino Brillante Mendoza, supportato dall’ottima prova del cast, confeziona un’operazione principalmente basata sui caratteri femminili, ma che, in realtà, altro non vuole essere che l’ennesimo omaggio su celluloide alla terra d’appartenenza del cineasta (tra l’altro, il titolo significa “Tuo grembo”). Il quale, non a caso, la descrive con notevole realismo sfoggiando un uso della macchina da presa e della fotografia tutt’altro che distante da quello che caratterizza lo stile dei documentari.

6

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