Shark Killer, la recensione dello shark movie di Sheldon Wilson

Un cacciatore di squali è ingaggiato per recuperare un prezioso diamente mangiato da un pescecane in Shark Killer, shark-movie di pessima fattura.

Shark Killer, la recensione dello shark movie di Sheldon Wilson
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Chase Walker, imperterrito donnaiolo, è una celebrità non solo per la capacità di conquistare donne in serie ma anche per la sua particolare abilità nel dare la caccia agli squali. Un giorno viene ingaggiato dal fratellastro Jake per eliminare proprio un pescecane che ha ingurgitato un diamante di immenso valore. A dare una mano al Nostro vi sarà la bella Jasmine, fidanzata infelice di Jake, con la quale ben presto nascerà una ricambiata passione romantica. Ma sul diamante ha messo gli occhi anche un crudele boss della droga, pronto a tutto pur di entrarne in possesso: ora Chase dovrà difendersi non soltanto dai letali morsi degli squali.

Attenti allo squalo

Sin dall'emblematico titolo questa produzione tra Sud Africa e Canada sembrerebbe voler strizzare l'occhio agli shark-movie così tanto in voga, al centro per la maggior parte di prodotti di pessima qualità, ma in realtà qui di scontri coi pescecani se ne vedono in realtà assai pochi (e ridicoli, con i predatori acquatici realizzati in pessima CG). Shark Killer concentra infatti la maggior parte del suo esiguo minutaggio su dinamiche da action movie, con lo scolpito protagonista, interpretato dal modello americano Derek Theler, impegnato in ripetitivi ed improbabili scontri a mani nude o con armi da fuoco contro gli scagnozzi del villain (Arnold Vosloo, noto per essere stato Imhotep ne La Mummia (1999) di Sommers), fino ad una resa dei conti finale dove si spinge l'acceleratore sulle strade dell'assurdo. Dopo un inizio che cita, non si capisce quanto volontariamente, addirittura Lo squalo (1975) spielberghiano, la narrazione si adagia così nella noia più assoluta, con sviluppi via via sempre più prevedibili, love-story inclusa, che nemmeno una saltuaria e grossolana ironia riesce a rendere più piacevole. Gli unici momenti "particolari" sono dati dall'utilizzo di un radar capace di rintracciare gli squali nei dintorni e da una sequenza d'immersione in un relitto affondato in cui il Nostro la scampa per un pelo, dinamica purtroppo priva di assoluta suspense per via di una regia totalmente anonima e impersonale del regista, ottimo documentarista specializzatosi senza logici motivi in operazioni horror trash, Sheldon Wilson.

Shark Killer Un protagonista tanto muscoloso quanto anonimo, la classica bella di turno e uno spietato gangster fanno da contorno a questo shark-movie in cui gli squali sono lasciati per la maggior parte del tempo in sottofondo. Z-movie senza se e senza ma, Shark Killer non diverte per via di un'ironia facile e pacchiana e si affida ad un'estetica action rudimentale, con frequenti scontri/combattimenti di pessima fattura a caratterizzare la quasi totalità del, fortunatamente esiguo, minutaggio.

4

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